La Giornata diocesana dei giovani: Accendere la fiamma della fiducia

29 Nov 2021

di Francesco Mànisi

Domenica  21 novembre 2021, papa Francesco ha voluto che in tutta la Chiesa si celebrasse la XXXVI Giornata mondiale della Gioventù. A Taranto, momenti di festa e aggregazione nella città vecchia

 

 

 

Domenica  21 novembre 2021, papa Francesco ha voluto che in tutta la Chiesa si celebrasse la XXXVI Giornata mondiale della Gioventù, spostandone definitivamente la ricorrenza annuale dalla Domenica delle Palme alla solennità di Cristo Re dell’Universo. Durante la santa messa, celebrata a San Pietro, il Santo Padre ha incoraggiato tutti i giovani del mondo ad alzare lo sguardo e ad essere sognatori coraggiosi, “liberi,autentici”, con “la passione della verità, perché con i vostri sogni– come afferma nell’omelia, rivolgendosi ai giovani presenti – possiate dire: la mia vita non è schiava delle logiche di questo mondo, perché regno con Gesù per la giustizia, l’amore e la pace!”.

Dalla felice intuizione di San Giovanni Paolo II nel 1985, le Giornate mondiali della Gioventù sono divenute un appuntamento atteso e imprescindibile per i giovani cattolici di tutto il mondo: un evento vivace, esuberante, che in questo anno di riprese dallo stop della pandemia, assume un significato del tutto particolare, ponendosi come segnale luminoso di rivincita e di speranza nel futuro.

Il tema scelto per questa XXXVI Gmg (da vivere nelle singole realtà diocesane in attesa del grande raduno di Lisbona nel 2023) è tratto dagli atti degli apostoli: “Alzati, ti costituisco testimone di quello che hai visto”(At 26,16), versetti nei quali Paolo racconta al re Agrippa la sua esperienza di conversione. il Signore si manifesta a Saulo sulla via per Damasco e lo inonda di luce, al punto di farlo cadere in terra, poi gli intima di rimettersi in piedi e di testimoniare a tutti ciò che ha visto. L’imperativo è chiaro ed intercetta un desiderio vivo e pulsante in ciascuno di noi, soprattutto nei più giovani, quello di risollevarsi definitivamente dal periodo critico che tutto il mondo ha dovuto attraversare negli ultimi mesi, con la forza della visione: la speranza.

Anche i giovani della nostra arcidiocesi hanno accolto l’invito a ri-alzarsi per poter testimoniare l’amore di Cristo a tutto il mondo: il servizio diocesano di pastorale giovanile di Taranto ha proposto a tutti i ragazzi del territorio un momento di festa e di aggregazione (pur nel rigoroso rispetto delle normative anti-covid) nella suggestiva cornice della città vecchia di Taranto, per tutto il pomeriggio di sabato 20 novembre. Si è trattato del primo raduno diocesano di giovani, dopo due anni di impedimenti e incontri in remoto, che ha visto protagonisti circa duecento giovanissimi e giovani, provenienti dalle parrocchie di Taranto e dei comuni limitrofi.

L’incontro si è aperto intorno alle 16.45, con un momento di accoglienza e di animazione nel campetto della parrocchia di San Giuseppe. I numerosi partecipanti sono stati divisi successivamente in due gruppi. Il primo, formato da ragazzi e ragazze della fascia di età compresa tra i 14 e i 17 anni ha vissuto un interessante laboratorio sulla fiducia in se stessi a cura di don Francesco Misceo, segretario particolare dell’arcivescovo di Bari. Al secondo gruppo, composto da giovani di18 anni in su, don Davide Russo, rettore del seminario arcivescovile di Ugento, ha offerto una riflessione sulla medesima tematica nel santuario della Madonna della salute.

L’intento è stato quello di dare forma concreta al tema pastorale proposto dall’arcivescovo all’inizio dell’anno. Nella lettera indirizzata a tutte le realtà giovanili del territorio, riprendendo il messaggio del Santo Padre, mons. Santoro scrive: “Le parole di papa Francesco fanno da eco al cammino che come chiesa diocesana siamo chiamati a vivere in questo nuovo anno pastorale, – Portatori di fiducia in un cammino sinodale -. Senza l’esperienza della fiducia risulta impossibile rimettersi in piedi e se non gustiamo la bellezza del camminare insieme anche il desiderio di costruire un’umanità nuova rischia di rimanere uno sterile ideale. Per questo motivo abbiamo pensato a un evento che possa mettere insieme l’attenzione alla fiducia e alla sinodalità”.

Il momento laboratoriale sulla fiducia è stato seguito, infatti, da un momento significativamente “sinodale”: un intenso pellegrinaggio verso la Cattedrale. Insieme, con lo stesso passo, verso la chiesa madre della diocesi, origine della fede tarantina. Qui, alle ore 19.00, ha avuto luogo la grande veglia di preghiera presieduta dall’arcivescovo Santoro, fulcro di tutto l’evento.

In un clima gioviale e festoso, dopo aver letto il messaggio di Francesco rivolto a tutti i giovani del mondo, è stata accolta la grande croce della Gmg. Durante la sua riflessione, commentando l’episodio di Pietro che cammina sulle acque in tempesta, mons. Santoro ha ribadito l’importanza imprescindibile di fidarsi del Signore, soprattutto nei momenti di tempesta: è dalla certezza della fedeltà di Dio alla storia che nasce la speranza, questo il presupposto per potersi rialzare.

Il momento di preghiera si è concluso con la consegna simbolica di un elegante cero, preparato dalle suore benedettine di Manduria, recante il logo del percorso annuale della pastorale giovanile di Taranto e la scritta “Mi fido di te”. I giovani rappresentanti delle trenta parrocchie e associazioni della diocesi presenti in Cattedrale hanno ricevuto questo piccolo dono dalle mani del vescovo, diventando destinatari di una grande missione: quella di riaccendere la fiamma della fiducia in un mondo ormai scoraggiato e spesso privo di luce. Una volta al mese, sul sito diocesano della pastorale giovanile sarà pubblicato uno schema di preghiera che il gruppo potrà vivere attorno a questa fiamma.

La speranza è giovane, la speranza è dei giovani!

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