Ottava edizione del Mysterium: un “Festival di pace”
Presentata nel Salone dei vescovi del Palazzo arcivescovile, l’ottava edizione del Mysterium Festival che avrà luogo a Taranto dal 24 marzo al 17 aprile.
Erano presenti l’arcivescovo Santoro; il direttore artistico dell’Orchestra della Magna Grecia, maestro Piero Romano; il presidente del comitato scientifico, dott. Donato Fusillo; il direttore artistico, maestro Pierfranco Semeraro e mons. Emanuele Ferro.
Il maestro Piero Romano ha sottolineato come questa edizione del Mysterium Festival voglia lanciare un messaggio di pace e fratellanza. In particolare lo farà con un’istallazione multidisciplinare del Giovedì santo che sarà realizzata in largo Fuggetti, a Taranto vecchia, curata dalla testata Nuovo Dialogo e dall’oratorio di San Giuseppe, il cui tema sarà il dialogo tra i popoli e tra le religioni per ritrovare la pace.
Sempre di grande livello il programma offerto grazie alla collaborazione tra istituzioni e sponsor privati, e che si declinerà in tutte le parrocchie della città di Taranto per ritrovare la condivisione nel sacro momento della Pasqua.
Mons. Filippo Santoro ha proposto la sua riflessione sui tre cerchi concentrici per vivere bene la Settimana Santa: quello della Liturgia, delle celebrazioni a cui partecipano tutti i fedeli; quindi il cerchio dei Riti, delle processioni, che tornano quest’anno dopo tanta attesa e che sono il simbolo della religiosità popolare, della condivisione del dolore, del dramma particolarmente presente quest’anno a causa della guerra e della speranza; terzo cerchio è il Mysterium Festival, che raggiunge tante persone attraverso la cultura, la musica, il teatro, che danno una rappresentazione plastica della vita e offrono una risposta sempre connessa con il mistero della redenzione, della passione, morte e resurrezione del Signore.
Il Mysterium festival, ha detto l’arcivescovo Santoro, è un’opportunità di dialogo tra la cultura e la città.
Grazie al contributo dell’associazione dei panificatori tarantini, a tutti bambini, durante il Festival, sarà fatto dono del tipico dolce “povero” della tradizione pasquale tarantina, la scarcella, a forma di pupa o di colomba come quella ricevuta da mons. Filippo Santoro che l’ha presentata come “scarcella della pace”.