Rns: la festa del ringraziamento
comunione di fede e memoria
Ad aiutarci a vivere una dimensione spiritualmente più profonda è stato l’intervento del relatore Sebastiano Fascetta, nostro fratello e formatore alla vita cristiana, perfetto conoscitore delle dinamiche sociali e spirituali che ci coinvolgono.
“Lo Spirito del Signore è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a proclamare l’anno di Grazia del Signore” (Lc 4, 18-19). È stata la riflessione della convocazione diocesana, sabato e domenica scorsi, nel seminario arcivescovile di Taranto.
Quest’anno ricorre il Giubileo d’oro dei primi 50 anni di vita del Rinnovamento carismatico cattolico in Italia, inizialmente un movimento nato da cenacoli e piccoli gruppi di preghiera impegnati in opere missionarie ed evangelizzazione, oggi una realtà diffusa in ogni città.
La convocazione diocesana è stata la Festa di ringraziamento: il 14 marzo 2002 l’approvazione definitiva dello Statuto in seno al Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana: San Giovanni Paolo II considerò il Rinnovamento nello Spirito Santo “un dono speciale, nato nella Chiesa e per la Chiesa, dove si fa esperienza attraverso l’incontro vivo con Gesù, di fedeltà a Dio nella preghiera personale e comunitaria, attraverso l’ascolto fiducioso della sua Parola”.
“Gesù e il Signore non è uno slogan ma è una ragione di vita, uno stile, un pensiero dominante, una volontà permanente per aprire il cuore all’accoglienza e la pace”, è il messaggio di Salvatore Martinez presidente nazionale Rns, facendo riferimento anche all’opera di evangelizzazione in Moldavia nelle famiglie e il sostegno ai sacerdoti missionari. Poi un riferimento al conflitto in Ucraina: “La guerra e le armi non sono mai state una soluzione alla pace, i popoli non si riconoscono con la violenza”.
Ad aiutarci a vivere una dimensione spiritualmente più profonda è stato l’intervento del relatore Sebastiano Fascetta, nostro fratello e formatore alla vita cristiana, perfetto conoscitore delle dinamiche sociali e spirituali che ci coinvolgono: “Dio si manifesta quando noi accettiamo la realtà” e poi “Riusciamo ad accettare quel fratello, accoglierlo per come è? Richiamandoci alla maturità umana e consapevolezza. Utile un esercizio quotidiano: “leggere il vangelo quotidianamente, meditare la Parola e scoprire come la stessa si manifesta, appunto, nella realtà”. E la conoscenza: “Dio non vuole l’adorazione per lui ma l’adorazione ci deve portate a vivere l’amore ricevuto per poi donarlo”.
È proprio durante l’adorazione eucaristica e non solo, la voce del coro, il suono degli strumenti hanno scandito i canti rendendo Gesù sempre vivo nel cuore dei fedeli. La celebrazione eucaristica è stata presieduta da mons. Alessandro Greco, vicario generale della nostra diocesi: “La conversione è il tema dominante di tutto il cammino quaresimale”, un invito: “Convertirsi significa ritornare al Signore, in obbedienza alla sua parola, dando le spalle al mondo”.
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