Regina Mundi di Martina Franca: una Via Crucis che è esperienza di fede comunitaria
Prima edizione per la Via Crucis vivente di Regina Mundi, che si terrà domenica 10 aprile alle 20, a Martina Franca, nella chiesa parrocchiale da dove si snoderà intorno al suo perimetro, ripercorrendo i momenti più salienti della Passione di Cristo, dall’ultima cena alla deposizione dalla croce.Nell’iniziativa sono coinvolti i professionisti della compagnia teatrale Le Quinte, coordinati dal regista Pasquale Nessa, e tanti parrocchiani che, a vario titolo, si stanno spendendo per l’iniziativa
Tempo di Quaresima. Tempo di preparazione. Tempo di “essere” comunità, sperimentando azioni nuove, uscendo dalla cosiddetta zona comfort di ognuno. La Via Crucis vivente che la comunità parrocchiale di Regina Mundi sta preparando in questi giorni non è una manifestazione artistica per il pubblico. Perlomeno, non vuole essere solo questo. È un’esperienza comunitaria prima di tutto, nella quale professionisti e parrocchiani intrecciano competenze, tempo e risorse per dare vita a qualcosa di bello, perché è di cose belle e autentiche che abbiamo bisogno. Preparare la Via Crucis significa ripercorrere, con rinnovata concentrazione, il percorso che Gesù compie dal cenacolo al Calvario. Significa provare a immaginare le emozioni e gli stati d’animo di chi quella notte c’era e, in qualche modo, ha visto con i propri occhi. Significa anche pensare a quegli eventi con la fede di chi, pur non avendo visto, oggi crede. Lì si consolida la Chiesa. Più banalmente – o anche no – significa anche cercare, nella frenesia delle giornate di ognuno, del “tempo liberato” da dedicare alla comunità e, in fondo, indirettamente anche a se stessi, per mettersi alla prova e relazionarsi con l’altro. Dopo due anni di chiusure e di isolamento sociale, non è certo semplice.
“Pensare e organizzare la Via Crucis vivente è stata davvero un’occasione importante per la comunità” – dichiara don Martino Mastrovito, parroco di Regina Mundi dallo scorso settembre – “Intanto, perché ha dato la possibilità a diverse persone di conoscersi, incontrarsi e meditare insieme sulle parole, i testi, gli incontri, gli sguardi che possiamo intuire dai racconti evangelici sulle ultime ore di vita di Gesù, prima della sua crocifissione e resurrezione”. Altro aspetto importante è quello della collaborazione della gente per le scenografie, delle sarte impegnate in quello che sui social è stato ribattezzato “atelier san Michele”, la regia, la redazione delle parti parlate, gli attori e le comparse che impreziosiscono la struttura della manifestazione. “Il fatto che l’evento si svolgerà in diversi luoghi intorno alla parrocchia è un importante segnale di ripresa della normalità” – prosegue don Martino – “E diciamo grazie a tutti, ai figuranti, ai partecipanti, a coloro che supportano l’evento anche dal punto di vista economico, un’impresa notevole per la quale cominciare tutto daccapo, trattandosi della prima edizione”. La cosa però non spaventa “perché è un’opera bella che ci sta già dando i buoni frutti che speravamo”.
I dettagli e gli step di lavorazione sono documentati in itinere sui canali social della parrocchia (Fb: @chiesa.parrocchiale.regina.mundi – IG: parrocchia.regina.mundi). L’accesso all’evento è gratuito, nel rispetto delle disposizioni vigenti.