Presentato il restauro della facciata della Santa Teresa
La vecchia chiesa di santa Teresa si rifà il look. I lavori di restauro della facciata sono stati presentati alla stampa sabato sera da mons. Paolo Oliva, storico parroco. «La Santa Teresa è stata costruita nel 1931 e non è stata più toccata. Insomma a 90 anni serviva un restauro conservativo. Grazie alla collaborazione della Regione Puglia – commenta – e all’imprescindibile sostegno dei parrocchiani, siamo riusciti a rimettere a nuovo tutta la facciata esterna. Parlo di quella principale ma anche di quelle laterali. Noi vorremmo ora completare il lavoro, restaurando gli interni. L’abside ha delle raffigurazioni sulla vita di santa Teresa che è un peccato lasciare all’incuria: nella parte superiore, come comunemente avviene, c’è la raffigurazione della santa in gloria, mentre nella parte inferiore altri due dipinti: la visita di santa Teresa a papa Leone XIII, prima di entrare nel monastero carmelitano di Liseaux, dato che essendo minore serviva l’autorizzazione, e la rappresentazione della sua vita nella celletta mentre scriveva, su indicazione della madre superiora, la sua autobiografia. Sono dipinti su intonaco molto delicati, che risalgono al 1934. Hanno un valore storico e affettivo, più che artistico.
Le infiltrazioni d’acqua hanno compromesso gran parte di queste belle immagini da parete. Speriamo di riuscire a farle tornare a splendere». In attesa di capire a quanto potrebbero ammontare le spese per questo ulteriore lavoro di ripristino, mons. Paolo Oliva fa un appello ai donatori. «La nostra parrocchia, insediata a ridosso delle cosiddette “palazzine”, è uno dei quartieri periferici di Taranto che risalgono all’inizio del XX secolo più popolosi e sono certo che una gran parte di tarantini è nata, cresciuta e vissuta in questo quartiere. Quindi il legame affettivo e territoriale è forte. Inoltre la vecchia chiesa viene ancora utilizzata come cappella quotidiana, per le adorazioni eucaristiche, per incontri di catechesi allargati, perché contiene un buon numero di persone. Aiutateci con entusiasmo e collaborazione a lasciare un segno importante in un piccolo pezzo di storia di Taranto».