Bombardati alcuni stabilimenti chimici ucraini con conseguenze disastrose per l‘ambiente
“Questa notte il nemico ha di nuovo lanciato i razzi sui segmenti più sensibili dell’infrastruttura economica ucraina. Sono stati bombardati alcuni stabilimenti chimici e questo ha portato alle conseguenze disastrose per l’ambiente di quelle città e villaggi”: a denunciarlo è S.b. Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore di capo della Chiesa greco-cattolica, nel suo messaggio quotidiano dall’Ucraina in guerra. “Ma oggi – aggiunge – siamo particolarmente preoccupati e addolorati per le vite, per il destino delle persone che si sono trovate sui territori temporaneamente occupati. Sappiamo che lì, nella Regione di Kherson, al sud della regione di Zaporizhya, stanno finendo i viveri e non c’è la possibilità di mandarci i convogli umanitari. La Mariupol ucraina resiste. E anche qui non c’è stato modo di inviare aiuti umanitari. Sempre più difficili diventano le operazioni di evacuazione delle persone da quelle zone pericolose”, prosegue l’arcivescovo. “I corridoi umanitari sono sempre nel mirino dei soldati e la maggior parte delle persone oggi muore durante l’evacuazione. Secondo i dati ufficiali pubblicati dall’Onu, nel corso di questa guerra in Ucraina sono morti più di 1.500 civili, sebbene si sappia già che il numero reale è sicuramente più alto. Molte persone sono considerate scomparse, non abbiamo più informazioni di loro, diverse verosimilmente sono decedute”.