Diocesi

Alle 15, la prima posta dei Riti della Settimana Santa tarantina

13 Apr 2022

di mimmo laghezza

È uscita alle 15 di Giovedì Santo, dal portoncino della sagrestia della chiesa del Carmine, la prima ‘posta’ di perdoni, dando ufficialmente il via ai Riti della Settimana Santa tarantina.

Una ‘posta di campagna’, com’era parte del Borgo in tempi antichi, che procederà – insieme a tutte le altre che attraverseranno l’uscita di via Ciro Giovinazzi – in direzione opposta alle ‘poste di città’, dirette alla città vecchia, che invece varcheranno il portone principale della chiesa, su piazza Giovanni XXIII.

Il pellegrinaggio dei perdoni agli altari della reposizione – comunemente detti ‘sepolcri’ – toccherà diverse chiese cittadine con il seguente percorso: via D’Aquino via Di Palma, via Regina Elena, ingresso nella chiesa di San Francesco, via Anfiteatro, via Cavallotti, via Di Palma, via D’Aquino, via Acclavio, scalinata e ingresso nel santuario del SS. Crocifisso, via De Cesare, via D’Aquino, piazza Garibaldi, ingresso nella chiesa di San Pasquale, piazza Garibaldi, via D’Aquino e rientro nella chiesa del Carmine (per le ‘poste di campagna’);

Via D’Aquino, via Margherita, via Matteotti, ponte girevole, piazza Castello, via Duomo, postierla Via Nuova, via Garibaldi, vico Zippro, Via di mezzo, ingresso nel santuario Santi Medici, vico SS. Medici, via Garibaldi, piazza Fontana, pendio San Domenico, ingresso nella chiesa di San Domenico, via Duomo, ingresso in Cattedrale, via Paisiello, ingresso nel santuario della Madonna della Salute, postierla Vianuova, ingresso nella chiesa di San Giuseppe, via Garibaldi, via Sant’Egidio, Via di mezzo, pendio La Riccia, piazza Castello (ingresso nella cappella di San Leonardo nel Castello aragonese), ponte girevole, via Matteotti, via Margherita, via D’Aquino e rientro nella chiesa del Carmine (per le ‘poste di città’).

Due le novità rispetto ai percorsi che hanno contraddistinto i Riti negli ultimi decenni: la visita agli altari della reposizione della chiesa Santi Medici (la cui facciata è stata restituita all’antica bellezza, dopo i lavori di restauro conclusi da poco) e della cappella rinascimentale dedicata a San Leonardo, nel cortile del Castello aragonese.

La città è in trepida attesa che mons. Marco Gerardo, parroco del Carmine e padre spirituale dell’omonima confraternita, impartisca la benedizione della ‘prima posta’ di perdoni e, per estensione, dei Riti della tradizione religiosa tarantina, dopo due anni di doloroso stop per rispetto dei protocolli anticovid.

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