L'argomento

Putin e i suoi giannizzeri: un’altra brutta storia

07 Mag 2022

di Emanuele Carrieri

Quando l’Ucraina chiama in causa l’Onu, mette il dito nella piaga. Un giudice c’è all’Onu: è lì per garantire la pace, fermare le guerre e può aprire processi, istruirli, ma non può chiuderli, come nel caso di questa guerra, perché le toghe permanenti sono cinque e una è di Putin, che ha il diritto di veto, il diritto di invalidare sentenze a lui ostili, anzi di soffocarle sul nascere. Così vollero i padri del Consiglio di sicurezza, formato dai vincitori della Seconda guerra mondiale: Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia, Cina. Furono proprio Stalin, Roosevelt e Churchill a imporre il potere di veto: non supponevano che uno di loro avrebbe aggredito un popolo fratello. Anche nella vita delle nazioni, la verità è quella del momento e allora a Yalta si pensava al minore dei mali, non ai deliri imperiali di uno che crede che, prima o poi, siederà sul trono dell’Altissimo. Di questo conflitto ciascuno spiega ogni giorno che cosa ha capito nei salotti televisivi. Una certezza è che le istituzioni si ritrovano di colpo invecchiate e disgregate se nella geopolitica cambia pure il cambiamento, come è accaduto negli ultimi anni. Che senso ha un Consiglio di sicurezza senza i paesi emergenti? E una delegazione europea con il Regno Unito che ha voluto la Brexit? Che cosa dire dell’Africa, due miliardi di abitanti, fabbrica di diseguaglianze spaventose e di sfruttamento aggravato? Non c’è da stupirsi se gli stati africani amici di Putin poi abbiano preso posizioni filo-russe. Si può supporre che, allo stesso modo la pensino in molti paesi dell’Asia e del Medio Oriente. Atroce domanda: è davvero così isolato Putin? Sperando di non dover fare mai i conti perché vorrebbe dire terza guerra mondiale, anzi guerra nucleare, quanti sono con lui e quanti contro di lui? Cosa abbiamo saputo delle guerre dimenticate, dei cadaveri gettati nel Nilo, dalle forze paramilitari schierate a Khartoum, in Sudan, nel tentativo di nascondere il numero di vittime inflitte durante un attacco all’alba sui manifestanti pro-democrazia il 3 giugno del 2019? Anche allora la crudeltà colpiva donne e bambini: in Occidente arrivò, smorzato, soltanto il grido di dolore di missionari e suore. Venerdì Santo Papa Francesco ha dichiarato: “Si suddividono i rifugiati. Di prima classe, seconda classe, colore della pelle, se viene da un paese sviluppato o da uno che non è sviluppato. Noi siamo razzisti, siamo dei razzisti. E questo è brutto.” Quella dei giannizzeri di Putin, delle loro barbarie e della loro impunità fra le urla del silenzio è un’altra brutta storia.

 

(Foto da vaticannew.va)

Leggi anche
Editoriale

Più una smania che una realtà

Non è, così come ha capito un nonagenario vicino di casa, il nome di un cane. Brics è un raggruppamento di varie economie mondiali emergenti, formato da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica a cui, poi, si sono aggiunti Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti (nel 2024). Questi paesi condividono una situazione economica in […]

Cop16: in Colombia una delle ultime occasioni per preservare l’inestimabile patrimonio culturale del pianeta

Rappresentanti di 200 Governi - e circa diecimila partecipanti - sono in questi giorni a Cali, dove il 21 ottobre si è aperta la Conferenza mondiale sulla biodiversità

Sempre più poveri

I dati sulla povertà contraddicono la narrazione trionfalistica prevalente sull’aumento dell’occupazione
Hic et Nunc

Mons. Fisichella: “Il 24 dicembre alle 19 la messa del Papa con l’apertura della Porta santa”

“Alle 19 del 24 dicembre, papa Francesco presiederà la santa eucaristia in piazza San Pietro e a seguire procederà con il rito per l’apertura della Porta Santa”: lo ha reso noto mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del dicastero per l’evangelizzazione, sezione per le Questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo, durante la conferenza stampa di presentazione – in […]

Classifica “Ecosistema urbano”: Taranto scende di 12 posti nel 2024

Ecosistema urbano: Taranto, che si era piazzata discretamente nel 2023 perde, quest’anno, ben 12 posizione, scendendo al 79° posto, preceduta, per la Puglia, da Brindisi, al 72° posto, e da Lecce, 58° che però di posti ne perde ben 18, passando così nella metà inferiore della classifica. Peggio di Taranto stanno Foggia, 84a ma in […]
Media
30 Ott 2024
newsletter