“Mia figlia è nata durante la Conferenza sul futuro dell’Europa, come le raccomandazioni”: è stata Linda Mustaki, giovane mamma francese la cui foto in emiciclo con la figlia in braccio è diventata virale tra gli europeisti, ad aprire oggi a Strasburgo l’evento conclusivo della Conferenza con la consegna ufficiale delle 49 raccomandazioni e 300 proposte ai leader europei. “Ho imparato tre cose”, ha detto l’eurodeputato Guy Verhofstadt, uno dei tre copresidenti del comitato esecutivo, prendendo la parola nell’emiciclo pieno: “Nelle nostre società c’è più coerenza e unità di quanto pensiamo”; “la gente non ha paura dei cambiamenti”, tanto più necessari ora poiché “l’integrazione non è più una scelta ma una necessità per sopravvivere”; e infine “non c’è contraddizione tra democrazia partecipativa e rappresentativa”, essendo la prima un antidoto alle divisioni e allo scontro. Il ministro francese Clément Beaune (per il Consiglio) ha ricordato come nel 2021, quando è stata lanciata, la Conferenza fosse una “scommessa”, mentre un anno dopo è diventata un successo: “Abbiamo avuto la bella idea di contare su di voi”, ha ancora detto rivolgendosi ai cittadini, “ora contate su di noi” per la realizzazione delle proposte. Per la terza co-presidente, la commissaria Dubravka Suica, “la democrazia europea non sarà più la stessa” dopo l’esperienza della Conferenza che ha mostrato come “mettere i cittadini al centro sia stata la scelta giusta”. E ha concluso: “La democrazia europea fa più rumore delle bombe di Putin”.
foto Sir/Parlamento europeo