Diocesi

Verso l’incontro mondiale delle famiglie: il convegno organizzato dalla diocesi

27 Mag 2022

di Silvano Trevisani

Il 26 giugno si svolgerà a Roma l’incontro mondiale delle famiglie voluto dalla Chiesa. In vista di quell’importante appuntamento, l’Ufficio cultura, con l’Ufficio Famiglia e l’Azione Cattolica della diocesi di Taranto, condividendo la premura pastorale del Santo Padre, hanno organizzato un incontro sul tema: “La famiglia come scuola di società”, quale occasione di riflessione sul grande tema dell’educazione umana, ma anche come opportunità di rinnovo dell’alleanza educativa tra la famiglia, la scuola e la Chiesa, chiamate, ancora oggi, a costituire la riserva valoriale e il presidio unitario di educazione morale e di esercizio responsabile della cittadinanza.

L’incontro, svoltosi nella Chiesa San Roberto Bellarmino, è stato aperto da don Antonio Rubino, vicario episcopale per la pastorale della Cultura, il quale ha ricordato come il 12 settembre 2019 papa Francesco, in un accorato messaggio, segnalava l’urgenza di un nuovo patto educativo globale, per accompagnare il cambiamento sociale e verificare il modo con cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. 

Nel corso di questi anni il Pontefice – ha aggiunto – ha più volte ricordato la necessità di tale collaborazione a livello educativo per la custodia della casa comune, come ad esempio nell’esortazione apostolica “Evangelii gaudium”, nell’enciclica “Laudato si’”, e nel discorso del 9 gennaio 2020 al Corpo diplomatico presso la Santa Sede: Ogni cambiamento, come quello epocale che stiamo attraversando, richiede un cammino educativo, la costruzione di un villaggio dell’educazione che generi una rete di relazioni umane e aperte. Tale villaggio deve mettere al centro la persona, favorire la creatività e la responsabilità per una progettualità di lunga durata e formare persone disponibili a mettersi al servizio della comunità”. 

 

La professoressa Alessia Bartolini docente di Pedagogia sociale e familiare all’Università di Perugia, ha detto, nel suo intervento: “La famiglia è una cellula della nostra società e vive tutte quelle che sono le complessità e le contraddizioni della società. Rimane però un punto centrale nella formazione e nell’educazione dei ragazzi, perché è il primo mondo con cui entrano in contatto ed è il mondo attraverso il quale imparano a leggere e a dare un valore alle cose del mondo. Quindi, il valore della famiglia rimane insostituibile e, nonostante le crisi e le difficoltà, la famiglia resiste, seppure in forme che possono esser plurali e diverse, ma la sua funzione educativa rimane primaria nello sviluppo della persona”.

La famiglia è palestra di virtù, è il luogo nel quale noi apprendiamo i valori della vita. Quindi il suo ruolo è assolutamente importante anche nella formazione religiosa dei nostri figli, ma, ha aggiunto: 

i genitori in questo momento vanno sostenuti, perché vi è una tendenza alla delega, che assaporiamo su vari fronti, e così quando accade qualcosa siamo pronti a dare la colpa alla famiglia, alla scuola, ai ragazzi. Bisogna costruire delle alleanze di tipo educativo e la famiglia va sostenuta, in questo processo, da una rete sociale che possa, in qualche maniera, favorirla in questo suo ruolo così importante”.

Letizia Cristiano, presidente diocesana di Azione cattolica, ha affermato che “l’Azione cattolica, che è famiglia di famiglie, cerca di accompagnare i ragazzi in tutte le fasi della crescita e accompagnando le famiglie, facendo rete, creando collaborazione, creando relazione tra gli educatori e le famiglie”.

Facendo riferimento al sinodo, ha aggiunto: “È un percorso che ancora dobbiamo imparare, anche alla luce del periodo del covid, che ha messo in risalto difficoltà che forse c’erano già prima. Dobbiamo un po’ reinventarci, passare all’altra riva, come ci indica il centro nazionale di Azione cattolica, riprendendo un passo del Vangelo, dobbiamo lasciarci illuminare dal Signore. L’Azione cattolica è stata poi sempre impegnata nel cammino sinodale e Papa Francesco stesso ha detto che l’Azione cattolica è maestra di sinodalità. C’è soprattutto oggi questo desiderio di fare rete, di continuare a camminare con gli altri, sia all’interno della Chiesa che al di fuori”.

Don Mimmo Sergio, responsabile dell’Ufficio famiglia della diocesi, traendo le conclusioni dell’iniziativa, ha sottolineato come essa mirasse, innanzi tutto, a intessere un discorso trasversale sul tema della famiglia, partendo dal presupposto che non è possibile parlare di famiglia senza relazionarsi a tutti gli altri aspetti. Nello specifico: all’interno del percorso sinodale, che è ancora alle prime battute, questa presentazione unitaria del discorso relazionale all’interno dell’istituto famigliare, così come l’orizzonte cristiano lo presenta, può dare la possibilità di comprendere come, dalla metodologia familiare, può derivare un suggerimento di quello che è il tema stesso della sinodalità. L’istituto della famiglia può offrire quell’equilibrio fra autorità e fraternità, che sono le espressioni ricorrenti nel magistero pontificio: quest’espressione della famiglia come un essere “con” e un essere “per”, può rappresentare l’indirizzo coraggioso che la famiglia cristiana in questo momento può offrire”.

Anche la crisi che la famiglia sta vivendo – ha concluso – ci induce a comprendere a quale società ci rivolgiamo. Il concetto di sinodalità deve perciò tenerne conto e capire quale istituto giuridico famigliare abbiamo in mente. È chiaro che, come la “Amoris Laetitia” rappresenta, ci sono le difficoltà, le fragilità e i limiti ma anche la possibilità di far emergere le positività, che potremmo definire “classiche” ma che potremmo soprattutto definire come espressione del vissuto battesimale“.

 

Link utili:

https://www.romefamily2022.com/it

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