Il cantautore pugliese Checco Curci dedica un brano a Taranto: Wind Day
Si intitola Wind Day, una denominazione molto nota soprattutto ai tarantini che vivono attorno all’acciaieria ed è il primo singolo di Checco Curci, in uscita venerdì 10 giugno su tutte le piattaforme digitali con distribuzione ArtistFirst. Il brano rappresenta il primo, eccezionale estratto dall’album d’esordio di Checco Curci, la cui uscita è prevista per l’autunno 2022 con l’etichetta-collettivo Dischi Uappissimi, già attiva al fianco del progetto Lazzaretto.
Ma chi è Checco Curci? È un architetto, docente di Urbanistica al Politecnico di Milano, originario di Noci e figlio di Vittorino, noto poeta, artista e musicista jazz, che è stato recentemente a Taranto anche per partecipare al progetto di poesia “Sulle orme di Alda Merini”. Checco, che ha studiato a Venezia e si è specializzato a Milano, nel 2009 fonda l’associazione BucoBum e per 10 anni cura la direzione artistica dell’omonimo festival che porta a Noci il meglio del cantautorato emergente italiano (Dente, Dimartino, Giovanni Truppi, Levante, Maria Antonietta, Thegiornalisti, Motta, Moltheni, Edda e tanti altri). Oltre alla canzone e all’urbanistica coltiva attivamente, da studioso e allevatore, la passione per i cavalli.
Ora il debutto del cantautore pugliese con la supervisione artistica di Riccardo Sinigallia il quale, prima di entrare nel progetto, più volte aveva descritto il lavoro di Checco Curci come una delle novità più interessanti e originali nel panorama della canzone italiana. Wind Day fa, naturalmente, esplicito riferimento a Taranto e ai morti che il suo impianto siderurgico continua a causare da oltre 50 anni. I “wind days” sono i giorni di allerta meteo in cui il vento intenso da nord-ovest spinge le polveri tossiche sul quartiere Tamburi e sul resto della città.
La musica di Curci presenta degli elementi di novità, sia nella sequenza dei brani e nella costruzione della melodia, con delle sincopi e anafore che si succedono in un ritmo singolare e con innesti strumentali che dimostrano il raffinato livello di scrittura e arrangiamento.
“Prodotta da Giacomo Carlone al Supermoon Studio di Milano, Wind Day – spiega efficaemente la produzione – prende per mano l’ascoltatore e lo accompagna fra il Mar Grande e il Mar Piccolo, dove la Magna Grecia più ancestrale si mescola ai riti industriali di una fabbrica spettrale e velenosa. Una storia di innocenza, di gesti silenziosi e parole dialettali che raccontano le cicatrici, le ferite e le perdite di chi è costretto nel ricatto fra salute e lavoro”.
Wind Day, scritta da Checco Curci insieme a Piero D’Aprile (Gli Amanti) e Leo Steeds che ha coprodotto il brano, è ascoltabile sulle maggiori piattaforme.