Nastri d’Argento 2022: trionfano Marco Bellocchio, Paolo Sorrentino e Mario Martone
Film dell’anno è “Marx può aspettare” di Marco Bellocchio, mentre il miglior film si conferma “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino, che in totale conquista sei riconoscimenti. E ancora, quattro Nastri a Mario Martone per “Qui rido io” e “Nostalgia”, tra cui la miglior regia e sceneggiatura. È il verdetto dei Nastri d’Argento, storico riconoscimento assegnato dal Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani (Sngci) e giunto alla sua 76ª edizione (dal 1946). La cerimonia si terrà questa sera, 20 giugno, al Museo MAXXI di Roma.
Il Nastro d’Argento per la miglior commedia va a due film di Riccardo Milani, ovvero “Come un gatto in tangenziale 2” e “Corro da te”; altro protagonista della serata è “Freaks Out” di Gabriele Mainetti, che ottiene tre premi tecnici: miglior montaggio, costumi e scenografia. Nella categoria interpreti drammatici vincono Teresa Saponangelo e Luisa Ranieri, rispettivamente protagonista e non protagonista nel film “È stata la mano di Dio”; tra gli uomini, premiati Pierfrancesco Favino (“Nostalgia”) in ex aequo con Silvio Orlando (“Ariaferma”), mentre non protagonisti Francesco Di Leva e Tommaso Ragno per “Nostalgia”. Nella commedia la miglior attrice è Miriam Leone sempre per “Corro da te”, mentre tra gli uomini il premio va al duo Francesco Scianna e Filippo Timi per “Il filo invisibile”.
Riconoscimenti speciali a Vanessa Scalera per “L’Arminuta”, Premio Nastri/Nuovo Imaie, e a Laura Morante, Nastro speciale legato a due anniversari importanti della sua carriera. Ancora, Edoardo Leo ottiene il premio Nastri/Hamilton Behind the camera per “Lasciarsi un giorno a Roma” e per il documentario su Gigi Proietti. Si segnala poi il Cameo dell’anno per Drusilla Foer nel ruolo della nonna dark in “Sempre più bello”.
I giornalisti cinematografici nell’edizione 2022 hanno premiato anche “Ariaferma” di Leonardo Di Costanzo per la miglior fotografia, in ex aequo con “È stata la mano di Dio”, e “A Chiara”, film cui va il Nastro speciale per il regista Jonas Carpignano (vince anche il Premio Graziella Bonacchi per l’attrice Swamy Rotolo). Miglior regista esordiente è Giulia Louise Steigerwalt con “Settembre”.
Infine, Nastro alla squadra tecnica del sonoro per il film “Il Buco” di Michelangelo Frammartino e per la musica a Nicola Piovani per i film “Leonora addio” di Paolo Taviani e al contempo “I fratelli De Filippo” di Sergio Rubini; la miglior canzone è “La profondità degli abissi” di Manuel Agnelli dal film “Diabolik”.
Le “cinquine” dei candidati, su segnalazione degli iscritti al Sngci, sono state scelte quest’anno dal direttivo presieduto da Laura Delli Colli e composto da Fulvia Caprara, Oscar Cosulich, Maurizio di Rienzo, Susanna Rotunno, Paolo Sommaruga, Stefania Ulivi, Romano Milani e Franco Mariotti. Sono circa 100 i giornalisti che hanno votato i vincitori dell’edizione 2022.