Ballottaggi: Barulli, ultimo sindaco 5Stelle, spiega a ND la sua riconferma a Mottola
Il completamento del turno elettorale con i ballottaggi di Castellaneta, Mottola e Palagiano dà almeno tre chiare “sentenze” sulla situazione politica della nostra provincia: la prima è il consolidamento del primato del centrosinistra, dopo le affermazioni piuttosto nette di Taranto e Martina Franca, con il centrodestra che “conserva” soltanto Sava. Castellaneta, roccaforte del centrodestra, il cui candidato, Alfredo Cellamare, non era stato eletto al primo turno per poche decine di voti, sterza bruscamente a sinistra, consegnando a sorpresa la poltrona di sindaco a Gianbattista Di Pippa che al primo turno aveva solo il 36%! Palagiano ha riconfermato l’uscente Domiziano Lasigna, sorretto da una coalizione di liste civiche, che ha avuto la meglio sul candidato del centrosinistra, Rotolo, mentre era stato escluso dal ballottaggio Borracci del centrodestra.
La seconda sentenza, anche questa piuttosto inoppugnabile, è la conclusione del “ciclo” di Giovanni Gugliotti, giovane e ambizioso presidente della Provincia di Taranto, già sindaco di centrodestra proprio di Castellaneta, cui oggi mancherebbero decisamente i numeri per essere riconfermato alla guida di un ente che, depotenziato dal governo Monti senza essere però cancellato, mantiene comunque un fetta di competenze appetibili.
La terza, e forse più singolare “sentenza” emersa dal voto è la riconsegna al Movimento 5Stelle della poltrona di primo cittadino di Mottola, unica città sopra i 15.000 abitanti tra quelle andate alle urne, che sarà guidata da un suo esponente, quel Gianpiero Barulli che era comunque il sindaco uscente. Una riconferma che fa, comunque, di Mottola un caso nazionale, dopo la debacle del movimento fondato da Beppe Grillo, alle amministrative alle quali, a onor del vero, non aveva mai brillato. Trentasei anni, laureato in scienze giuridiche, fermo sostenitore del movimento, Gianpiero Barulli, fresco di riconferma, ha accettato di rispondere alle nostre domande:
Si aspettava la rielezione?
Dopo i risultati del primo turno ero abbastanza tranquillo e confidavo nella rielezione. Essendo il candidato più suffragato con circa 3.000 voti, ho capito che la gente di Mottola aveva apprezzato il lavoro fatto in questi anni.
Se dovesse analizzare i fattori premianti del quinquennio amministrativo che si è chiuso, quali crede abbiano portato alla sua vittoria?
Credo che la gente abbia apprezzato, del mio operato, il fatto di essere diventato un punto di riferimento per la città, la disponibilità costante all’incontro e al confronto e poi anche l’attività svolta e che è sotto gli occhi di tutti, a partire dai tanti cantieri che sono partiti e che si sono realizzati.
Come si sente ad essere rimasto un po’ l’unico sindaco pentastellato? E rifarebbe la scelta di candidarsi per il movimento?
Rifarei la scelta senza dubbio. Siamo ancora coerenti e abbiamo a cuore i valori originari che furono alla base della nascita del movimento, al di là delle scelte poi compiute a livello nazionale e delle vicende anche recenti. Ma è indubbio che un peso determinante lo hanno anche i comportamenti personali e la coerenza espressa, sia a livello nazionale che a livello locale.
Ma ritiene che il movimento abbia ancora un futuro, anche dopo questa debacle e dopo la scissione? E a quali condizioni?
Un futuro lo può avere, a condizione che le battaglie ideologiche storiche che sono alla base della sua nascita riprendano vigore e tornino al centro dell’attività politica. Solo così possiamo riuscire a risalire.
Come valuta l’affermazione del centrosinistra a Castellaneta, pensa che sia la conclusione del ciclo espresso dal sindaco Gugliotti o crede che ogni comunità abbia una storia a sé.
Non posso esprimere valutazioni su ciò che accade nelle altre realtà, penso che ogni amministrazione si distingua per la capacità della propria squadra, al di là delle bandiere e degli schieramenti che l’hanno prodotta.
La sua squadra sarà formata sulla base di quella che ha amministrato Mottola nel quinquennio precedente?
Sì, ci saranno delle riconferme ma ci saranno sicuramente anche dei nomi nuovi.