Su Sky-Now “Perché non l’hanno chiesto a Evans?” di Hugh Laurie
L’attore britannico Hugh Laurie, l’indimenticabile Dr. House, passa dietro alla macchina da presa per dirigere (e scrivere) la miniserie “Agatha Christie. Perché non l’hanno chiesto a Evans?” dall’omonimo romanzo della regina del giallo
Dopo Kenneth Branagh, che ha rilanciato sullo schermo le indagini di Hercule Poirot dalla penna di Agatha Christie – “Assassinio sull’Orient Express” (2017) e “Assassinio sul Nilo” (2022) –, ecco un altro britannico al cospetto della regina del giallo: è Hugh Laurie (“Dr. House. Medical Division”, 2004-12; “Catch-22”, 2019), che si confronta con il romanzo della Christie “Perché non l’hanno chiesto a Evans?” uscito nel 1934, lo stesso anno di “Assassinio sull’Orient Express”. Stiamo parlando della miniserie “Agatha Christie. Perché non l’hanno chiesto a Evans?”, racconto giallo-poliziesco disponibile pensato per BritBox e in Italia su Sky e sulla piattaforma Now, che Hugh Laurie ha scelto di dirigere, sceneggiare e produrre, ritagliandosi anche un ruolo nel racconto.
La storia. Galles, spiaggia di Marchbolt, il ventenne Bobby (Will Poulter, “Black Mirror”) scorge il corpo di un uomo apparentemente caduto dalla scogliera. Quando si avvicina per prestare soccorso, quest’ultimo esalando l’ultimo respiro afferma: “Perché non l’hanno chiesto a Evans?”. Bobby decide di indagare sulla faccenda, aiutato dall’amica Lady Frances Derwent detta Frankie (Lucy Boynton, “Bohemian Rhapsody”). I due sono però tallonati segretamente da un losco individuo…
I maestri del giallo non passano mai di moda.Non solo Agatha Christie, tra i sempreverdi nel rapporto letteratura-schermo sono da ricordare Arthur Conan Doyle e la sua geniale creatura Sherlock Holmes (il must è la serie BBC “Sherlock”, 2010-17, con Benedict Cumberbatch), Georges Simenon e il commissario Maigret (con il volto di ora di Richard Harris ora di Gino Cervi) e G.K. Chesterton e il detective in talare padre Brown (archetipo del nostro Don Matteo).
Hugh Laurie entra in partita con il racconto dando prova di sapere come condurre con la macchina, alternando suggestioni descrittive e intrecci investigativi, tenendo sempre il passo (anche introspettivo) dei protagonisti Bobby e Frankie. Per rafforzare poi il fascino del racconto, al di là del già solido canovaccio alla Christie e della raffinata ambientazione inglese, Laurie punta su comprimari di peso: Emma Thompson, Jim Broadbent e Conleth Hill. Insomma, una classica partita a scacchi con delitto impeccabile e fascinosa. Consigliabile, brillante-problematico.