Il dio di Stano e la pazienza dell’atleta

Non sarà uno sport televisivo, che possa appassionare a bordo strada gli spettatori; ma quando vedi il corridore più forte tagliare il traguardo per primo, con la bandiera dell’Italia in mano, non puoi che condividere le sue stesse emozioni. I brividi che ti percorrono quando compi una grande impresa. Così il marciatore Massimo Stano si è aggiudicato i Mondiali di atletica di Eugene in Oregon, nella 35 chilometri, precedendo il giapponese Masatora Kawano e lo svedese Perseus Karlstrom. Con il suo trionfo il pugliese di Grumo Appula ha interrotto un digiuno durato diciannove anni per l’Italia – l’ultimo a vincere l’oro iridato fu, nel salto con l’asta, Giuseppe Gibilisco.
LA GARA. MS ha chiuso la prova con il tempo di 2h23’14. Che ha significato il nuovo record nazionale. Il campione olimpico, trionfatore a Tokyo nella 20 km di Sapporo, ha dapprima raggiunto il giapponese Daisuku Matsunaga, partito a tutta; a 8 chilometri dal traguardo cominciava a menare il cambio di ritmo nel gruppetto di testa, ridottosi a tre elementi a 3 km dall’arrivo; Karlstrom cedeva, Kawano veniva distanziato all’ultimo chilometro, fino a 10 metri, grazie a un’azione spettacolare dell’azzurro. Che prima di arrestare la sua corsa faceva in tempo a raccogliere il tricolore.
IL RAPPORTO CON LA FEDE. Oltre alle grandi prestazioni nel mondo dello sport, dell’uomo è noto il percorso religioso: sposato con Fatima Lotfi, atleta di origini marocchine, si è convertito all’Islam. Il suo pensiero: “Ognuno sceglie di fare quello che vuole. Io ho una moglie marocchina e per questo la mia è stata anche una scelta di cuore: non ci vedo niente di scandaloso”. Vero, non c’è niente di scandaloso. Non lo è agli occhi del cristiano che, come ricorda papa Bergoglio, non è chiamato a fare proselitismo. Siamo tutti accomunati sotto lo stesso cielo. E il nostro Dio, paziente e misericordioso, attende ogni sua creatura. Con la stessa pazienza dell’atleta. Che prima di firmare una grande impresa deve allenarsi con perseveranza e con metodo, in ogni stagione.
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