Sport

Boxe, Rossetti sfida Helin per il titolo WBC: cresce l’attesa per l’incontro

24 Lug 2022

di Paolo Arrivo

Lo avevamo visto al Palamazzola nell’ultimo pre-Covid. Era il 15 febbraio 2020 quando Giovanni Rossetti faceva il suo debutto tra i pro: un match spettacolare, voluto dalla Quero-Chiloiro, che aveva messo gli spettatori nella condizione di riconoscere il talento del giovane boxeur. Un evento capace di riaccendere i ricordi legati all’arte nobile. Proprio quella location, ben prima che sorgesse il palazzetto dello sport, fu teatro della boxe. Adesso, tra pochi giorni (venerdì ventinove), “Nino” ritroverà il pubblico del capoluogo ionico per disputare il 21esimo trofeo Città di Taranto. Il ring sarà allestito al castello Aragonese, stavolta. Lo sfidante è il pugile belga Jan Helin. La posta in palio, il titolo intercontinentale WBC. Nel mezzo, dal debutto ad oggi, ci sono state 9 vittorie (2 KO) e una sola sconfitta. L’atleta, insignito della medaglia di bronzo al valore atletico dal Coni, è stato finalista al Trofeo delle cinture dei pesi medi, l’anno scorso. E arriva al prossimo incontro con l’ambizione di conquistare il titolo vinto da Christian Mbilli l’ultima volta. L’impresa rappresenterebbe un ulteriore motivo di orgoglio per la Quero-Chiloiro, che ha cresciuto pugilisticamente l’italo-cubano approdato alla Promo Boxe. Nella stessa serata si disputeranno quattro match tra pugili élite – arriverà dall’Abruzzo la squadra dilettantistica, rappresentata dalla Pugilistica Di Giacomo Montesilvano, che sfiderà quella ionica.

LO SFIDANTE. Classe 2000, nato a Le Roeulx, nei pressi di Bruxelles, Jan Helin ha alle spalle un’ottima carriera dilettantistica: è stato cinque volte campione nazionale. È passato professionista nel 2019. Sconfitto due volte, come Giovanni Rossetti si è aggiudicato 9 incontri, vincendone 6 per KO. Viene considerato una promessa del pugilato in Belgio. Paese che non ha mai lasciato ad ora, per disputare un incontro.

In forza dei risultati, della cilindrata, delle potenzialità espresse da entrambi i pugili, il match si preannuncia equilibrato. Sarà combattuto. E il pubblico potrebbe dare il suo valido contributo, a supporto di Nino, per spingerlo alla vittoria.

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Otium

“Parole e note”: poesia e musica s’incontrano una sera a Grottaglie

24 Lug 2022

L’Amj, Associazione musicale jonica “G. Paisiello”, organizza per martedì 26 alle ore 21 un incontro tra la poesia e la musica: “Parole e note… sulle orme di Alda Merini”. Nel suggestivo atrio della sede dell’Associazione, in via Forleo 34 a Grottaglie, il regista e attore Alfredo Traversa coordinerà l’incontro tra le poesie scelte di Silvano Trevisani e la musica che sarà interpretata dai maestri Nunzio Dello Iacovo e Francesco Colonna. L’incontro prenderà ispirazione dal progetto che Trevisani ha portato avanti con il Comune di Taranto, in collaborazione con l’Associazione Marco Motolese e il Club Unesco Taranto, e dalla sua più recente produzione poetica, edita e inedita, che rende omaggio, assieme a vari saggi, ad alcuni poeti pugliesi e ad Alda Merini, cui ha dedicato vari volumi.

Alfredo Traversa leggerà alcuni poesie e discuterà con l’autore. I temi prescelti riguardano: la poesia degli autorevoli poeti pugliesi; il “paese” di una volta e i cambiamenti che hanno trasformato il mondo attorno a noi; il mistero della vita e dell’eternità. Nunzio Dello Iacovo e Francesco Colonna commenteranno il dialogo poetico con i brani da loro proposti.

Silvano Trevisani, giornalista, scrittore e poeta, ha pubblicato varie raccolte di poesie e numerosi saggi su letterati e poeti, locali e nazionali. Tra 2021 e 2022 ha realizzato il progetto “Sulle orme di Alda Merini” per il Comune di Taranto conclusosi con la pubblicazione del saggio “Taranto città della poesia” (maggio 2022, Edizioni Macabor). É responsabile del bimestrale di poesia “Il sarto di Ulm” e del trimestrale di narrativa “Il sogno di Orez”, caporedattore di “Nuovo Dialogo”.

Nunzio Dello Iacovo, pianista e docente di Pianoforte al Conservatorio “N. Rota” di Monopoli. Direttore artistico di Amj “Paisiello”. Vincitore di premi assoluti in concorsi pianistici nazionali e internazionali, ha suonato per prestigiose Istituzioni musicali, tra cui “La Fenice” di Venezia Risale a quest’anno la pubblicazione, per la Casa discografica Da Vinci Classics (Giappone), di una sua incisione in 3 cd dedicata all’integrale delle Sinfonie di A. Scriabin, in occasione del 150° anniversario della nascita, in versione per duo pianistico.

Francesco Colonna, allievo del M° Dello Iacovo, si diploma di pianoforte principale al Conservatorio di Monopoli, dove consegue il diploma accademico di II° livello con il massimo dei voti. Ha partecipato a diversi concorsi nazionali e internazionali e svolge regolare attività di pianista accompagnatore per strumentisti, formazioni coreutiche, cantanti lirici. Insegna nel “centro studi musicali Franco” dell’AMJ, di cui dal 2021 è presidente.

Alfredo Traversa regista e attore, ha alle spalle una lunga attività da sempre attenta a fare della scrittura scenica un’interpretazione del mondo. Le sue opere sono state rappresentate in Italia e all’estero. È coautore dell’opera La Confessione con Marco Politi e con Giampiero Beltotto dell’opera. È sua la prima Divina Commedia rappresentata a Siena con extracomunitari in diverse lingue. Ha realizzato opere con Tito Schipa jr. e Giancarlo De Cataldo.

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L'argomento

Poco personale e tante richieste: la sanità pugliese in affanno

23 Lug 2022

di Marina Luzzi

A fine maggio scorso è arrivata la firma che segnerà, si spera, il cambio di rotta per la sanità pugliese. Il presidente della Regione Michele Emiliano e il Ministro della Salute Roberto Speranza hanno firmato il Contratto istituzionale di sviluppo (CIS) che dà il via alla programmazione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 6 Salute. Arriveranno in Puglia 650 milioni di euro che serviranno per creare ospedali e case di comunità, entro il 2026. Un approccio totalmente diverso alla medicina, con l’urgenza trattata così solo se tale e l’ausilio di una medicina detta di prossimità, cioè più vicina alla gente, anche in modo continuativo. Intanto vanno avanti, anche se con alcuni mesi di ritardo sulla tabella di marcia, i lavori per l’ospedale San Cataldo e negli scorsi giorni si sono nuovamente accese le polemiche circa la mancanza di 105 milioni di euro necessari per l’acquisto degli arredi e dell’attrezzatura. Mentre è in atto questo cambio di marcia epocale però, resta il nervo scoperto della carenza di personale. Mancano medici, mancano infermieri, mancano anestesisti. “A noi servono medici ma anche tecnici, logopedisti, infermieri, oss, fisioterapisti, dietologi”- diceva un paio di mesi fa in un’intervista al Nuovo Quotidiano di Puglia l’assessore regionale alla sanità Rocco Palese. Il rischio come sempre è che fatte le strutture, reperiti i soldi per le attrezzature, la rivoluzione che per rispettare i tempi dell’Europa dovrà essere completata entro il 2026, con una centrale operativa territoriale ogni centomila abitanti, non veda in prima linea le risorse umane che, volente o nolente, mancano a livello nazionale e quindi anche regionale. Nei giorni scorsi la questione è tornata di stretta attualità a seguito di una vicenda di cronaca: la morte di un dirigente medico in servizio all’ospedale Giannuzzi di Manduria. Era al lavoro da 24 ore. “Apprendo con profonda commozione della scomparsa del giovane e stimatissimo collega Giovanni Buccoliero – è stato il commento a caldo del presidente dell’Ordine dei Medici di Taranto, il dottor Cosimo Nume – notizia ancora più sconvolgente per il contesto in cui la sua vita si è improvvisamente spenta. Medico sino ai suoi ultimi istanti, persona mite e gentile nel ricordo dei tanti amici e colleghi che oggi con tristezza lo piangono, lascia a noi tutti un esempio di grande professionalità ma anche un monito a riflettere sulle condizioni difficili in cui di questi tempi, ovunque e a qualsiasi livello, si svolge il nostro lavoro”. Intanto la Procura ha aperto un’inchiesta per stabilire le cause del decesso che nel certificato medico redatto a seguito della morte, risultano essere riconducibili ad un infarto fulminante. Sarà l’autopsia a fare chiarezza. L’uomo si era allontanato dalle stanze dei degenti per recarsi in bagno ed è lì che i colleghi lo hanno trovato riverso. La Asl di Taranto ha precisato che Buccoliero non era in servizio sulla carta, perché il suo turno notturno sarebbe dovuto iniziare alle 21 ma che si era recato comunque in corsia per assistere al decorso di alcuni casi. A parlare però sono i numeri. Il reparto di medicina dove lavorava Buccoliero è retto attualmente da quattro medici che devono garantire la presenza nelle 24 ore e l’assistenza a 25 degenti per altrettanti posti letto ordinari e ad otto dell’area Covid. Un sovraccarico che anche i sindacati hanno attaccato duramente. “Come Cisl Fp abbiamo chiesto un incontro urgente con il management della Asl Ta, al fine di rimuovere qualunque criticità, nell’offerta sanitaria pubblica, che scongiuri altre, inaccettabili morti sul lavoro.  Pur nel rispetto del lutto – scrivono ancora in una nota dalla Funzione Pubblica – la Cisl Fp reputa oltremodo necessario riflettere e rilanciare nelle sedi opportune questi che sono gli esiti dello scempio che si consuma quotidianamente nella Asl Taranto, a cominciare dalle oggettive, pessime condizioni di lavoro, dalla carenza di organico, dai tagli orizzontali operati dalla Regione Puglia, dal precariato generalizzato, dalle mancate assunzioni”. Paolo Peluso, segretario generale della Cgil di Taranto ha comunicato che mercoledì 27 dalle 9,30 alle 11.00, sotto la sede dell’azienda sanitaria tarantina in viale Virgilio si terrà una mobilitazione. Intanto sulla morte del medico indaga la Procura, mentre l’azienda sanitaria si difende. Intanto anche la Rete si mobilità. Su Facebook è nato un gruppo che si chiama “Pronto Soccorso Umano? Pretendilo da Emiliano”. Oltre alle difficoltà denunciate dagli utenti, il gruppo lancia anche una proposta interessante: avviare un periodo di prova di tre mesi al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata con il cosiddetto “fast track”, un metodo che prevede che siano gli infermieri del triage a decidere in autonomia se inviare il paziente idoneo a svolgere una visita specialistica o meno. Un meccanismo che in altre regioni- spiegano nel gruppo- sembra stia funzionando.

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Sport

Palio di Taranto, ultimo atto: sarà festa dopo la regata

23 Lug 2022

di Paolo Arrivo

Promuovere gli elementi identitari della città dei due mari. Ovvero tutto ciò che ruota attorno alla risorsa mare: è l’obiettivo del Palio di Taranto, la tradizionale regata in barche a remi, che si disputerà domani. L’evento prevede due momenti importanti. Alla gara, infatti, che potrà essere seguita in diretta su Antenna Sud dalle ore 19, seguirà la premiazione e la serata di gala. Il corollario della competizione avrà sede al castello Aragonese, con musica live. Così il Palio di Taranto – Festa del mare 2022 ha tutti gli ingredienti per soddisfare la comunità e i turisti che raggiungono la città. Il leitmotiv degli ultimi eventi creati, da Dominate the Water alle iniziative utili a stringere proficue alleanze, come l’accordo tra la Fondazione Taranto25 e la Lega navale, è proprio la promozione del cosiddetto turismo dello sport. Lo stesso è incentivato dall’amministrazione comunale. E dagli altri partner: Marina Militare, Guardia Costiera e agenzia regionale Asset.

TRADIZIONE E SENSO DI APPARTENENZA. Il Palio è un evento particolarmente caro al nostro giornale, oltre che sentito e partecipato: istituito nel 1986, viene disputato ogni anno l’otto maggio, in coincidenza con i festeggiamenti in onore di San Cataldo, culminanti due giorni dopo. Il patrono della città benedice i partecipanti. Che in rappresentanza di 10 distretti, dei dieci quartieri della città, danno vita al “Torneo dei rioni” nelle acque del Mar Piccolo e del Mar Grande, con partenza dalla Lega navale. La peculiarità del Palio è l’abito storico indossato dai due marinai che compongono ogni equipaggio. Come anche la velocità: la circumnavigazione dell’Isola viene completata in un tempo inferiore alla mezzora. Il traguardo è posto sotto il ponte Girevole, nel canale navigabile. Quella di domenica 24 luglio è quindi la seconda e decisiva tornata. Un appuntamento per il quale gli atleti si sono preparati, allenandosi nelle ore meno calde di questa rovente estate. Gli spettatori faranno il tifo per loro. Ma, come sempre, non potranno fare a meno di parteggiare per una delle borgate.

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Francesco

In prossimità della festa di Sant’Anna, domenica 24 luglio la Giornata mondiale dei nonni

Giunta alla seconda edizione, avrà per tema “Nella vecchiaia daranno ancora frutti”

22 Lug 2022

di Mimmo Laghezza

Ricorre domenica 24 luglio la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani che, alla seconda edizione, avrà per tema “Nella vecchiaia daranno ancora frutti”. È stato lo stesso Papa a decidere che questa Giornata si celebrasse, ogni anno, la quarta domenica di luglio, in prossimità della festa dei santi Gioacchino e Anna, nonni di Gesù.

La cura degli anziani e il loro dialogo con le nuove generazioni è una preoccupazione costante di Francesco, che ha dedicato buona parte delle udienze generali del mercoledì di quest’anno a una catechesi sulla vecchiaia.

Come ha poi ribadito nel messaggio preparato per l’occasione, il Santo padre vuole offrire agli anziani un progetto esistenziale e suggerisce loro l’importanza di essere “artefici della rivoluzione della tenerezza”.

La vecchiaia può fare paura. A chi vi si avvicina, a chi la vive, e a chi ne viene a contatto. Parte da questa riflessione il Papa nel Messaggio intitolato  come il Salmo 92,15. E il passaggio del salmo sembra quasi un paradosso se lo confrontiamo con la cultura odierna.

Almeno quella, “dello scarto”, che considera l’età avanzata «una sorta di malattia con la quale è meglio evitare ogni tipo di contatto: i vecchi non ci riguardano – si pensa – ed è opportuno che stiano il più lontano possibile, magari insieme tra loro, in strutture che se ne prendano cura e ci preservino dal farci carico dei loro affanni»

Si parlava della volontà del pontefice di dedicare questa Giornata nella domenica più vicina alla festività di Sant’Anna, che anche a Taranto sarà celebrata sin da sabato 23 nella chiesa di via Civitanova. Il parroco, mons. Emanuele Ferro, rende noto che oltre alle celebrazioni eucaristiche delle 8.00 – 9.00 e 10.00 di martedì 26 luglio, quella solenne delle ore 18 vedrà l’affidamento alla nonna di Gesù e la benedizione delle mamme e delle gestanti.

A seguire processione con i simulacri dei santi per le seguenti vie:

pendio San Domenico, via Duomo, piazza San Costantino, postierla Vianuova, vico Vianuova, via Garibaldi, piazza Fontana, via Torrenuova, vico Civitanova, Chiesa di Sant’Anna.

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Francesco

Papa Francesco: “Agire tutti per conversione ecologica: stiamo raggiungendo un punto di rottura”

“Pentirci e modificare i nostri stili di vita dannosi”: è l’appello contenuto nel Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato (1° settembre)

foto Sir/Marco Calvarese
22 Lug 2022

di M. Michela Nicolais

IL MESSAGGIO PER LA GIORNATA MONDIALE PER LA CURA DEL CREATO (1° SETTEMBRE)

 

“Lo stato di degrado della nostra casa comune merita la stessa attenzione di altre sfide globali quali le gravi crisi sanitarie e i conflitti bellici”. Ne è convinto il papa, che nel Messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, in programma il 1° settembre, spiega come la “conversione ecologica”, al centro della Laudato sì, implichi sia una dimensione personale che una dimensione comunitaria. Di qui l’appello alla comunità delle nazioni, chiamata a “impegnarsi, specialmente negli incontri delle Nazioni Unite dedicati alla questione ambientale, con spirito di massima cooperazione”, a partire dagli imminenti appuntamenti della Cop27  in Egitto e della Cop15 in Canada: “Durante questo Tempo del Creato, preghiamo affinché i vertici Cop27 e Cop15 possano unire la famiglia umana, per affrontare decisamente la doppia crisi del clima e della riduzione della biodiversità”. “Non si può non riconoscere l’esistenza di un ‘debito ecologico’ delle nazioni economicamente più ricche, che hanno inquinato di più negli ultimi due secoli”, scrive il papa. Ciò comporta, spiega Francesco entrando nel dettaglio delle sue richieste alla comunità internazionale, “oltre a un’azione determinata all’interno dei loro confini, di mantenere le loro promesse di sostegno finanziario e tecnico per le nazioni economicamente più povere, che stanno già subendo il peso maggiore della crisi climatica”. “Pensare urgentemente anche a un ulteriore sostegno finanziario per la conservazione della biodiversità”, l’altra proposta del papa.

“È necessario agire, tutti, con decisione”, l’appello finale: “Stiamo raggiungendo un punto di rottura. “Raggiungere l’obiettivo di Parigi di limitare l’aumento della temperatura a 1,5°C è alquanto impegnativo e richiede la responsabile collaborazione tra tutte le nazioni a presentare piani climatici, o Contributi determinati a livello nazionale, più ambiziosi, per ridurre a zero le emissioni nette di gas serra il più urgentemente possibile”, rilancia Francesco, secondo il quale si tratta di “convertire i modelli di consumo e di produzione, nonché gli stili di vita, in una direzione più rispettosa nei confronti del creato e dello sviluppo umano integrale di tutti i popoli presenti e futuri, uno sviluppo fondato sulla responsabilità, sulla prudenza/precauzione, sulla solidarietà e sull’attenzione ai poveri e alle generazioni future”, partendo dall’alleanza tra l’essere umano e l’ambiente. La transizione operata attraverso la conversione ecologica non può trascurare, inoltre, “le esigenze della giustizia, specialmente per i lavoratori maggiormente colpiti dall’impatto del cambiamento climatico”. Il vertice Cop15 sulla biodiversità, che si terrà in Canada a dicembre, “offrirà alla buona volontà dei governi l’importante opportunità di adottare un nuovo accordo multilaterale per fermare la distruzione degli ecosistemi e l’estinzione delle specie”, sottolinea il papa, che cita “l’antica saggezza dei Giubilei” e i tre verbi da adottare come tabella di marcia: “ricordare, tornare, riposare e ripristinare”. Per fermare l’ulteriore collasso della biodiversità, Francesco esorta le nazioni ad accordarsi su quattro principi chiave: “costruire una chiara base etica per la trasformazione di cui abbiamo bisogno al fine di salvare la biodiversità; lottare contro la perdita di biodiversità, sostenerne la conservazione e il recupero e soddisfare i bisogni delle persone in modo sostenibile; promuovere la solidarietà globale, alla luce del fatto che la biodiversità è un bene comune globale che richiede un impegno condiviso; mettere al centro le persone in situazioni di vulnerabilità, comprese quelle più colpite dalla perdita di biodiversità, come le popolazioni indigene, gli anziani e i giovani”.

“Smettere di distruggere i boschi, le aree umide e le montagne, di smettere d’inquinare i fiumi e i mari, di smettere d’intossicare i popoli e gli alimenti”, le incalzanti richieste del papa alle “grandi compagnie estrattive”: minerarie, petrolifere, forestali, immobiliari, agroalimentari.

La “dolce canzone” del creato è accompagnata da “un coro di grida amare”, l’esordio del Messaggio.  “Per prima, è la sorella madre terra che grida”, afferma Francesco riprendendo i temi della Laudato sì: “In balia dei nostri eccessi consumistici, essa geme e ci implora di fermare i nostri abusi e la sua distruzione. Poi, sono le diverse creature a gridare. Alla mercé di un ‘antropocentrismo dispotico’, agli antipodi della centralità di Cristo nell’opera della creazione, innumerevoli specie si stanno estinguendo, cessando per sempre i loro inni di lode a Dio”. “Ma sono anche i più poveri tra noi a gridare”, la denuncia: “Esposti alla crisi climatica, i poveri soffrono più fortemente l’impatto di siccità, inondazioni, uragani e ondate di caldo che continuano a diventare sempre più intensi e frequenti. Ancora, gridano i nostri fratelli e sorelle di popoli nativi. A causa di interessi economici predatori, i loro territori ancestrali vengono invasi e devastati da ogni parte, lanciando un grido che sale al cielo”. Infine, per il papa, “gridano i nostri figli”: “Minacciati da un miope egoismo, gli adolescenti chiedono ansiosi a noi adulti di fare tutto il possibile per prevenire o almeno limitare il collasso degli ecosistemi del nostro pianeta. Ascoltando queste grida amare, dobbiamo pentirci e modificare gli stili di vita e i sistemi dannosi”.

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Festival

Erri De Luca al Gff: “Siamo circondati di persone che si danno da fare per resistere ai soprusi, come le madri di Taranto”

E poi sul volontariato che “è il Pil segreto dell’Italia e ci permette di essere cittadini e non clienti”

foto Giffoni Film Festival)
21 Lug 2022

Anche il tema degli invisibili è stato al centro del confronto tra lo scrittore Erri De Luca e i ragazzi al Giffoni Film festival, quando ha inaugurato oggi i il primo degli incontri della se-zione Impact! di #Giffoni2022. Rispondendo alle domande dei ragazzi, lo scrittore ha sottolineato il lato positivo di questa condizione di invisibilità: “In questo Paese abbiamo il prodigio di avere molte persone che fanno volontariato. Questo è il Pil segreto su cui si regge l’Italia e ci permette di essere cittadini e non clienti. Siamo circondati di persone che si danno da fare per resistere ai soprusi, sono le madri di Taranto che sopravvivono all’asfissia, la cui voce viene puntualmente ammutolita. È l’Ucraina. Il mio ruolo è quello di provare ad essere strumento di amplificazione. A Napoli si dice: fatti i fatti tuoi. Io, che sono profondamente napoletano, invece dico: fatti i fatti di tutti quelli che sono i tuoi contemporanei”.
E Napoli, ha confessato, “ha strutturato il mio carattere. Per il resto, anche per quanto riguarda il mio lavoro, non mi soffermo tanto sulle cose che sono successe, sono un principiante di fronte al quotidiano. Il passato è una vasta materia narrativa”. Infine, un ricordo: “Un giorno mi tornarono in mente le parole del mio professore di latino e greco sulla differenza tra solidarietà e omertà e le scrissi di getto. Omertà è ritirarsi dalle proprie responsabilità. La solidarietà è l’occasione per tenere insieme le fibre di una comunità”. Con Erri De Luca, in sala era presente anche Paola Porrini Bisson, presidente della Fondazione Erri De Luca, che finora si è occupata di mettere a disposizione borse di studio per i migranti, ma anche di finanziare corsi di arrampicata sportiva per disabili, con uno sguardo rivolto alle produzioni cinematografiche.

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Politica italiana

Mattarella ha sciolto le Camere: si vota il 25 settembre

Lo scioglimento dei due rami del Parlamento era ‘inevitabile’ per la situazione politico-parlamentare che si è determinata

foto di Paolo Giandotti - Ufficio Stampa per la stampa e la comunicazione della presidenza della Repubblica
21 Lug 2022

di Stefano De Martis

Si vota il 25 settembre, dunque. Lo scioglimento delle Camere era “inevitabile” per la situazione politico-parlamentare che si è determinata, ma il governo, sia pur con le limitazioni istituzionalmente previste in questi casi, può e deve provvedere comunque ad alcuni interventi urgenti e indispensabili. Per questo occorre che “pur nell’intensa, e a volte acuta, dialettica nella campagna elettorale, vi sia da parte di tutti un contributo costruttivo nell’interesse superiore dell’Italia”.

È questo il messaggio esigente del capo dello Stato al termine di una giornata che aveva visto al mattino la conferma delle dimissioni da parte di Mario Draghi, dopo i fatti del Senato, e nel pomeriggio l’incontro con i presidenti dei due rami del Parlamento come richiede l’art.88 della Costituzione nell’eventualità della fine anticipata della legislatura.

In una dichiarazione resa dopo la firma del decreto di scioglimento, controfirmato dallo stesso Draghi (in carica per gli “affari correnti”), il presidente della Repubblica ha ripercorso i passaggi principali della crisi e ha spiegato le ragioni della decisione che è stato costretto ad assumere. “Lo scioglimento anticipato del Parlamento – ha affermato Sergio Mattarella – è sempre l’ultima scelta da compiere, particolarmente se, come in questo periodo, davanti alle Camere vi sono molti importanti adempimenti da portare a compimento nell’interesse del nostro Paese. Ma la situazione politica che si è determinata ha condotto a questa decisione. La discussione, il voto e le modalità con cui questo voto è stato espresso ieri al Senato hanno reso evidente il venir meno del sostegno parlamentare al governo e l’assenza di prospettive per dar vita a una nuova maggioranza. Questa condizione ha reso inevitabile lo scioglimento anticipato delle Camere”. “Il governo ha presentato le dimissioni – ha aggiunto il capo dello Stato – e nel prenderne atto ho ringraziato il presidente del Consiglio Mario Draghi e i ministri per l’impegno profuso in questi diciotto mesi”.

A questo punto Mattarella ha introdotto il tema accennato in apertura. Anche in caso di scioglimento delle Camere, ha ricordato il presidente della Repubblica, il governo “dispone comunque di strumenti per intervenire sulle esigenze presenti e su quelle che si presenteranno” fino all’insediamento del nuovo governo determinato dal voto degli elettori.

“Ho il dovere di sottolineare – ecco lo snodo cruciale del ragionamento del capo dello Stato – che il periodo che attraversiamo non consente pause negli interventi indispensabili per contrastare gli effetti della crisi economica e sociale e, in particolare, dell’aumento dell’inflazione che, causata soprattutto dal costo dell’energia e dei prodotti alimentari, comporta pesanti conseguenze per le famiglie e per le imprese. Interventi indispensabili, dunque, per fare fronte alle difficoltà economiche e alle loro ricadute sociali, soprattutto per quanto riguarda i nostri concittadini in condizioni più deboli. Indispensabili per contenere gli effetti della guerra della Russia contro l’Ucraina sul piano della sicurezza dell’Europa e del nostro Paese. Indispensabili per la sempre più necessaria collaborazione a livello europeo e internazionale”. Il presidente della Repubblica ha indicato poi altre due questioni fondamentali: l’“attuazione nei tempi concordati del Piano nazionale di ripresa e resilienza, cui sono condizionati i necessari e consistenti fondi europei di sostegno” e “il dovere di proseguire nell’azione di contrasto alla pandemia, che si manifesta tuttora pericolosamente diffusa”.
In serata si è riunito il Consiglio dei ministri ed è stata fissata la data delle elezioni che secondo la Costituzione devono svolgersi entro settanta giorni dallo scioglimento delle Camere. “Ci sarà ancora tempo per i saluti, ora rimettiamoci al lavoro”, ha detto Draghi ai ministri ringraziandoli per “la dedizione, la generosità e il pragmatismo” dimostrati in questi mesi. “Dobbiamo essere molto orgogliosi” di quanto abbiamo fatto “al servizio dei cittadini”, ha tenuto a sottolineare.

 

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Sport

Superlega 2022/23, esordio in salita ma affascinante per la Prisma

La Prisma della scorsa stagione
21 Lug 2022

di Paolo Arrivo

Gli appassionati del grande volley non potevano ricevere di meglio: vedere all’opera i campioni d’Italia nella prima partita del campionato nuovo, tra le mura amiche. E poco importa se i pronostici sono tutti dalla parte loro. Quel che conta è lo spettacolo che certamente verrà offerto sul parquet di gioco. Sarà un grande match l’esordio della Gioiella Prisma Taranto nella 78esima edizione della Superlega Credem Banca: al Palamazzola, il 2 ottobre, gli ionici dovranno vedersela con la Cucine Lube Civitanova. Così ha deciso il calendario presentato dalla Lega Pallavolo Serie A.

IL COMMENTO. “Ogni campionato ha le sue luci e le sue piccole criticità nascoste. Il campionato 2022-23 della Gioiella Prisma Taranto sarà comunque il terzo bellissimo anno in cui i colori della nostra città saranno presenti nei prestigiosi palazzetti del nostro Paese con squadre che daranno vita al campionato più affascinante e spettacolare del mondo”. Così il presidente Bongiovanni suona la carica alla vigilia del percorso nuovo. Coach Di Pinto parla di un “campionato durissimo, come sapevamo, ma il calendario conferma che alcune squadre che lotteranno per la salvezza vedranno un percorso sul filo del rasoio”. “Sulla falsariga dell’anno scorso – precisa il Mago di Turi – ma ancora più complicato. Bisognerà capire tappa per tappa, momento per momento, cosa succederà e affrontare una partita alla volta”. Il tecnico ammette che l’avvio non è certo dei più semplici. E guardando in prospettiva, bisognerà sapersi difendere in certi periodi, per poi sfruttare i momenti favorevoli, utili a raccogliere quanti più punti possibili. E poi magari arriverà qualche sorpresa gradita… Abbiamo ancora negli occhi la meravigliosa impresa contro Modena, a conclusione di un’ottima stagione. L’auspicio è che vada ancora meglio la prossima.

Ecco il calendario completo della regular season. Che per la Prisma si chiuderà il 12 marzo, in trasferta, contro l’Allianz Powevolley Milano

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Ecclesia

Comece, card. Hollerich: “Conferenza sul futuro d’Europa porti frutti all’altezza delle attese dei cittadini”

foto Marco Calvarese
21 Lug 2022

È disponibile on line il rapporto annuale che racconta l’attività della Commissione degli episcopati dell’Ue nel 2021. “Per quanto lunga possa essere la notte, il mattino arriva sempre, con la luce, la speranza. Il 2021 è stato questo, un anno di speranza”, scrive il presidente della Comece, il card. Jean-Claude Hollerich, nell’introduzione al rapporto. Dopo la grande incertezza generata dal Covid, il 2021 è stato un anno di speranza perché “le circostanze dettate dalla pandemia avevano messo in chiaro molto bene a tutti, che è necessario lavorare insieme in solidarietà e fratellanza”. Ma anche perché la Conferenza sul futuro dell’Europa “ha vissuto la sua fase più importante, quella della partecipazione popolare”. E in questa fase anche la Comece ha giocato un ruolo molto attivo attraverso diverse iniziative e in particolare cercando di coinvolgere i giovani, “il vero futuro dell’Europa”, spiega Hollerich che auspica: “La Conferenza porti frutti all’altezza delle attese dei cittadini”. Il fascicoletto offre una carrellata degli eventi che hanno visto la Comece impegnata come promotrice o partecipante a numerosi eventi, oltre una sintesi delle posizioni rappresentate, a partire proprio dalla Conferenza, ma anche nei dialoghi con le istituzioni nel contesto dell’art. 17 dei Trattati, riguardo il tema della migrazione e asilo, nell’ambito dell’etica, ricerca e salute, sulle sfide dell’ecologia e sostenibilità, ancora sui temi dei diritti fondamentali e questioni socio economiche, nonché sul ruolo esterno dell’Ue, istruzione e cultura, libertà religiosa, politiche giovanili. Questo anno di attività ha comportato spese pari a 1.108.026 di euro, si legge nel rapporto, fondi “provenienti esclusivamente dai contributi delle Conferenze episcopali membra della Comece”.

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L'argomento

I pacifisti a Kiev per chiedere lo stop alle armi

Hanno attraversato a piedi il centro della capitale, hanno visto una città dove è ancora alta la tensione per la guerra

foto Mean
21 Lug 2022

di Vito D'Ettorre (*)

È stato un momento storico, da ricordare. Il primo gruppo di pacifisti giunti nei giorni scorsi a Kiev per chiedere lo stop alle armi e per esprimere di persona solidarietà agli ucraini. Un momento storico vissuto non senza apprensione, con i pacifisti che hanno attraversato a piedi il centro della capitale. Intorno a loro una città dove dilaniata dalla tensione e dalla guerra. Nel palazzo del Comune hanno poi incontrato il sindaco di Kiev e il nunzio apostolico. Non si sono sottratti anche all’incontro con la popolazione locale, con la società civile ucraina. Orecchie tese per ascoltare le sofferenze, le necessità dopo oltre 4 mesi di guerra.

Alcuni giorni prima, Kiev era stata colpita da un attacco missilistico russo che aveva distrutto un palazzo residenziale e un asilo. Un attacco, come a voler ricordare che nessun luogo in Ucraina poteva dirsi sicuro. In questo contesto, i circa sessanta pacifisti italiani, in rappresentanza di trentacinque associazioni, sono partiti da Cracovia dirigendosi, in pace, a Kiev. Una marcia simbolica, ma senza precedenti.

Il contesto non era propizio. La legge marziale, scattata subito dopo l’inizio dell’invasione russa, vietava e vieta qualsiasi manifestazione in Ucraina. L’incontro, svoltosi in una sala messa a disposizione dal Comune di Kiev, è iniziato con le parole del sindaco della capitale che ha accolto e ringraziato i pacifisti italiani. Un fatto significativo, per nulla scontato, perché in Ucraina il termine Pace viene vissuto con tensione. Spesso infatti, lo si accosta ad una resa incondizionata dell’Ucraina alla Russia.
“Noi abbiamo provato più volte a dire a Mosca ‘cerchiamo di trovare una soluzione, proviamo a trovare un compromesso’ – ha ricordato il sindaco Vitaliy Klitschko – ma il compromesso non deve essere cedere una parte del nostro territorio. Se uno Stato straniero occupasse la Sicilia, voi direste che un buon compromesso sarebbe cedere la Sicilia all’invasore? Io credo di no. Noi siamo pronti a discutere di tutto, ma l’esercito russo deve lasciare l’Ucraina”.

Trovare spiragli di pace, in questo momento, è un’impresa ardua e la Marcia per la pace promossa dal Mean (Movimento nonviolento di azione europea) ha rischiato di apparire utopistica. Ma a incoraggiare il sentimento dei  pacifisti è stato anche il nunzio apostolico in Ucraina, mons. Visvaldas Kulbokas: “Se ci troviamo in una situazione in cui l’Ucraina vive un’aggressione così atroce e non trova più nessuna possibilità se non chiedere aiuto morale, economico e militare agli altri paesi – ha detto accogliendo il movimento – significa che l’azione nonviolenta ha fallito. Ma fallire non significa rinunciare all’impegno: dobbiamo continuare a a pensare, a riflettere insieme come trovare un’uscita dalla guerra, come fermarla. È una sfida enorme – ha sottolineato il nunzio in Ucraina – ma dobbiamo affrontarla, dobbiamo continuare a lavorare. Sono grato agli organizzatori di questo evento che hanno accolto questa sfida”.

Per i promotori della Marcia, il risultato ottenuto è comunque andato oltre le aspettative. Oggi, alla luce di quanto accaduto, è importante sottolineare che per la prima colta, dall’inizio del conflitto, un gruppo di europei – ucraini e italiani – ha provato a ragionare insieme su come spezzare la spirale di odio che la guerra ha innescato. “È indispensabile rendere più forte l’Europa, ma non militarmente” ha detto Angelo Moretti, portavoce del Mean, facendo un primo bilancio dell’iniziativa. “La nostra è una semplice proposta che inoltriamo all’Europa ben sapendo quanto sia impegnata e alle prese nelle diatribe tra Nato e Russia. Un’Europa la cui voce è ancora troppo debole. Chiediamo che la competenza delle istituzioni di Bruxelles sia spesa per i negoziati. Chiediamo un’Europa ancor più presente con una mediazione determinata e autorevole”.
Dopo l’incontro la carovana dei pacifisti si è rimessa in marcia, riprendendo le proprie cose, raccogliendo emozioni e ricordi  a cominciare dalle immagini dei tanti sacchetti di sabbia messi a protezione delle finestre, e dei posti di blocco nei punti importanti di Kiev. Le immagini della guerra. A ricordarlo, anche le sirene dell’allarme aereo che poco prima di partire avvisavano la popolazione di prepararsi a far fronte all’ennesimo allarme aereo. Con gli occhi lucidi per le storie di sofferenza ascoltate in questi giorni, siamo tornati in Italia. Il cuore e la testa però sono ancora lì, a Kiev, in Ucraina.

(*) inviato Tv2000

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Politica italiana

Governo: Draghi al Quirinale conferma le dimissioni

foto Ansa/Sir
21 Lug 2022

“Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, il quale, dopo aver riferito in merito alla discussione e al voto di ieri in Senato, ha reiterato le dimissioni sue e del Governo da lui presieduto. Il presidente della Repubblica ne ha preso atto. Il Governo rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti”. Questo è il testo del comunicato diffuso dal Quirinale dopo l’incontro con Draghi che in precedenza aveva comunicato alla Camera l’intenzione di recarsi al Colle per riferire delle sue “determinazioni”. Ieri, in Senato, l’esecutivo aveva ricevuto la fiducia con 95 sì e 38 no, su 192 presenti, ma il voto aveva allo stesso tempo certificato la fine dell’attuale maggioranza data l’astensione o la non partecipazione di M5S, Lega e Forza Italia.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riceverà nel pomeriggio i presidenti di Camera e Senato, “ai sensi dell’art. 88 della Costituzione”. Lo rende noto un comunicato diffuso dal Quirinale. Tale articolo della Carta afferma, al primo comma, che il capo dello Stato “può, sentiti i loro presidenti, sciogliere le Camere”.

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