Mons. Accrocca agli scout: “La cittadinanza attiva può consentire di avviarci per strade nuove”
“Carissimi capi, carissimi rover e scolte, la Chiesa beneventana – sul cui territorio sosterete per alcuni giorni – vi saluta con gioia. Voi avete già camminato zaino in spalla, sperimentando ancora una volta il valore della strada, della comunità e del servizio. Ora, attraverso ventidue itinerari diversi, convenite insieme nella Piana di Camposauro, dando vita a ‘un arcobaleno di anime che ieri sembrava distante’, a dimostrazione che il Signore traccia ‘percorsi impossibili, strade e pensieri per domani’, come insegna un canto a voi ben noto”. Questo il saluto dell’arcivescovo di Benevento, mons. Felice Accrocca, agli scout che converranno, da oggi giovedì 4 a domenica 7 agosto, nella Piana di Camposauro.
“Quest’esperienza, ne sono fermamente convinto, vi aiuterà ad aprire ancor più le menti, a purificare i cuori, consentendovi così di cogliere il nocciolo essenziale delle cose; vi aiuterà a capire e a leggere in profondità questo nostro tempo complesso e difficile: vi renderà, cioè, più ricchi di acume critico, di oggettività; in una parola, meno asservibili e manipolabili, pronti perciò a ‘divenire vettori di contrasto alla criminalità’, a collaborare ‘con le istituzioni, la Chiesa, le famiglie e le realtà sociali per essere capaci di instaurare relazioni autentiche, fondate sulla fiducia, con chi è nel bisogno’ – come alcuni di voi stessi hanno scritto nel Documento di sintesi in preparazione a questa route regionale –, mettendo così in atto quella ‘cittadinanza attiva’ che, sola, può consentire di avviarci per strade nuove”, prosegue il presule.
“Sarò anch’io con voi nei giorni del campo fisso (4-7 agosto), sicuro di fare – ancora una volta (vissi come Akela la prima route nazionale delle comunità capi, tenutasi a Bedonia nel 1979, e come assistente l’altra, tenutasi sui Piani di Verteglia nel 1997) – una straordinaria esperienza. Sin d’ora vi esprimo perciò il mio grazie personale per il dono che farete alla mia vita, e quello di tutta la Chiesa locale per aver scelto di concludere tra di noi questa bella avventura”, conclude mons. Accrocca, augurando “buona strada!”.