Gli allenatori che fanno grande la squadra: l’anno d’oro di Vincenzo Mastrangelo
Loro non hanno i riflettori puntati durante l’anno. Se non appena ingaggiati, quando vengono criticati, contestati, oppure licenziati. Eppure è l’allenatore a fare grande una squadra. Quando un tecnico viene premiato, è doveroso allora parlarne. Un riconoscimento lo ha ricevuto Vincenzo Mastrangelo. Che è stato premiato come miglior tecnico della serie A2 per la stagione passata, protagonista della promozione in Superlega Credem Banca. Classe 1970, nato a Gioia del Colle, Mastrangelo è noto anche alla comunità ionica: è stato vice di Vincenzo Di Pinto in serie A1 nella Tonno Callipo (stagione 2010-11). Ha inoltre affiancato, sempre in Calabria, Gianlorenzo Blengini (2011-12 e 2012-13), ct della nazionale italiana per sette anni.
I RISULTATI. Vincenzo Mastrangelo, da non confondersi con Luigi Mastrangelo, altro grande nome del volley (l’ex pallavolista di Mottola), ha portato la Conad Reggio Emilia alla conquista della Coppa Italia. La sua squadra, pur non godendo dei favori del pronostico ad inizio campionato, ha chiuso al quarto posto la regular season, per poi aggiudicarsi i playoff. Nella stessa stagione è arrivata anche la medaglia d’argento in Supercoppa. Una cavalcata straordinaria.
IL COMMENTO. “È un premio da condividere con tutti. Penso di essermelo meritato perché l’allenatore ha un ruolo fondamentale”, riconosce lo stesso Mastrangelo chiarendo che il compito è “quello di non rovinare il rapporto creato nel gruppo”. Eh sì, perché esistono anche allenatori capaci di ostacolare l’armonia della squadra, quando antepongono il proprio ego al talento di chi devono allenare. L’avventura con la Conad è terminata per il coach passato al Santa Croce, e il commiato è sempre un momento delicato: “A Reggio abbiamo costruito una mentalità importante e mi sono sentito a casa, questo non è per nulla scontato. A ogni cosa c’è un inizio e una fine, ma non si sa mai cos’abbia in serbo il futuro: nulla, però, potrà mai togliere questa città dal mio cuore”. Peccato che la Conad non potrà giocare la Superlega che aveva conquistato. Per la mancanza di una struttura idonea alle partite di campionato: la promozione evidentemente è stata un risultato del tutto inaspettato.