Umtiti e la voglia di normalità
Ci sono almeno due buone ragioni per dare questa notizia esaltante. Il filo conduttore è l’emozione: quella dimostrata da un’intera cittadinanza, dai cento tifosi che hanno accolto il neo difensore del Lecce, Samuel Umtiti, all’aeroporto di Brindisi; il sentimento di stordimento provato dallo stesso calciatore che, avvicinato dai giornalisti, nella ressa, non riusciva neanche a parlare. L’episodio è di uno di quelli che riconcilia il tifoso con la concezione più romantica del calcio. C’è poi anche, ed è predominante, il risvolto economico legato ad una precisa mossa di marketing, a beneficio della società giallorossa e dell’intero territorio.
CHE SOPRESA! “La sua è una bella storia da raccontare, questa è un’operazione incredibile di mercato, in primis dal punto di vista tecnico. Mi ha colpito la grande umiltà di Umtiti: ha voglia di rimettersi in pista in un campionato e in una piazza importante”. Così il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani ha commentato l’arrivo in prestito dal Barcellona per un anno del campione del mondo in carica. Aggiungendo che si è trattata di una delle grandi intuizioni del direttore Pantaleo Corvino. Che inizialmente l’aveva tenuta nascosta allo stesso presidente, prima che la trattativa decollasse. L’improvviso sogno si è materializzato facendo gli interessi di entrambe le parti: “Il Salento aveva bisogno di Umtiti e Umtiti aveva bisogno del Salento”. Ovvero cercava una certa normalità, che deve aver trovato non in una metropoli, ma in una città della Puglia. A dimostrazione di come anche i personaggi affermati subiscono il fascino dei buoni sentimenti e non soltanto quello del danaro.
STORIA DI UNA FAVOLA. Nato il 14 novembre 1993 a Yaoundé, la capitale del Camerum, Samuel Umtiti si trasferì con la famiglia in Francia quando aveva solamente 2 anni, in cerca di una vita migliore. Sempre in tenerissima età, cominciò a giocare a calcio, nel Ménival. A 9 anni entrò nel settore giovanile dell’Olympique Lione. Era talmente forte, superiore agli altri, che uno dei suoi allenatori gli proibì di usare il suo sinistro formidabile. Nel 2016 fu acquistato dal Barcellona. Nello stesso anno fu utilizzato dalla nazionale francese agli Europei, sino alla finale. Nel 2018 si è laureato campione del mondo con la stessa Francia. Da allora è stato perseguitato da problemi al ginocchio, che lo hanno messo fuori squadra. Ora la nuova rinascita.