Una trasformazione narrata con il viaggio
Antonio Cassano – Maria Grazia Costantino, Da Saulo di Tarso a Paolo Apostolo, una via, un viaggio, un viaggiatore, Edizioni La Scala, Noci 2022 2, pp. 188, € 15,00.
È alla seconda edizione la pregevole pubblicazione di Antonio Cassano e Maria Grazia Costantino che già nel titolo e nel sottotitolo lascia intravedere l’itinerario, il punto di partenza e di approdo che gli autori hanno inteso narrare. L’oggetto è la straordinaria figura di San Paolo che, come è noto, è afferrato da Cristo sulla via di Damasco (cf At) e diviene suo apostolo e annunciatore del Vangelo. La scena è descritta con poche battute ma, rileggendo l’intero percorso storico e spirituale della sua esistenza, si può pensare a una progressiva evoluzione, biblicamente resa dal termine metάnoia (metanoia), cioè conversione.
La sua autodifesa, contenuta nella Lettera ai Filippesi, autorizza a pensare a una lenta trasformazione interiore, a un viaggio, che lo porta a essere Paolo: «Se qualcuno ritiene di poter avere fiducia nella carne, io più di lui: circonciso all’età di otto giorni, della stirpe d’Israele, della tribù di Beniamino, Ebreo figlio di Ebrei; quanto alla Legge, fariseo; quanto allo zelo, persecutore della Chiesa; quanto alla giustizia che deriva dall’osservanza della Legge, irreprensibile. Ma queste cose, che per me erano guadagni, io le ho considerate una perdita a motivo di Cristo» (3,4-7).
Il bagaglio culturale e religioso, le tradizioni, gli usi e i costumi che caratterizzano la vita di Paolo, subiscono una radicale trasformazione che gli autori del testo narrano attraverso la metafora del viaggio, a partire dal senso geografico e del movimento fisico, per enucleare i diversi passaggi di un itinerario interiore molto più complesso e significativo.
Direi che la novità e l’originalità del testo siano da individuare nell’impostazione metodologica che, partendo da un noto riferimento della letteratura, costruisce questo cammino del viaggiatore che si rivela tale dentro e fuori di sé per la missione che riceve. Si spiega così il titolo – Da Saulo di Tarso a Paolo Apostolo – che mette in rilievo la sua radicale trasformazione, fino al punto da affermare: «Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato sé stesso per me. Dunque non rendo vana la grazia di Dio; infatti, se la giustificazione viene dalla Legge, Cristo è morto invano» (Gal 2,19b-21).
Alla pienezza della dottrina e alla completezza della sua esperienza, san Paolo passa attraverso tappe che gli autori presentano, come in un dramma, attraverso tre atti, ciascuno con quattro scene.
Nel primo atto, è narrato l’ambiente ordinario in cui Paolo vive, la chiamata sulla strada di Damasco, gli ostacoli, l’incontro con Barnaba.
Nel secondo atto, la partenza e le prove che il viaggiatore dovrà affrontare e la paura – la Caverna – di fallire nella sua impresa.
Nel terzo atto, la trasformazione: dopo aver vinto la battaglia, riceve il Premio, vincendo la tentazione della nostalgia di un mondo passato, con la consapevolezza di essere riuscito nella sua impresa, di essere un’altra persona chiamata all’annuncio del Vangelo.
Poi seguono un epilogo e una conclusione.
Avendo tra le mani questo testo, si sappia che non si è di fronte a un lavoro di facilissima lettura; non è un testo esegetico, ma un testo interpretativo dell’esperienza vissuta da San Paolo. In ultimo, si evidenzia che gli autori abbiano voluto dar seguito a quanto è contenuto nel Documento della Pontificia Commissione Biblica (L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa; 15.04.1993), sull’interpretazione delle Scritture con l’ausilio delle Scienze umane.
Poiché la Parola di Dio per raggiungere gli uomini ha attraversato gli stati psicologici, storici ed esistenziali degli agiografi, è necessario tener conto delle scienze umane, in particolare della psicologia, dell’antropologia, della sociologia.
Oltre ai metodi interpretativi del giudaismo, di Gesù, degli apostoli, dei padri della Chiesa e oltre al metodo storico-critico, sono molto utili: la lettura sociologica; la lettura antropologica; la lettura psicologica e psicanalitica.
Nel citato documento, si parla anche di nuovi approcci per interpretare la sacra Scrittura. Non esiste un unico metodo capace di far venir fuori tutta la verità e la ricchezza della Parola di Dio, per cui diventa necessaria l’integrazione con altri metodi di lettura e di interpretazione dei testi sacri. Grazie alle scienze umane, agli studi linguistici e letterari e dai nuovi contesti culturali e sociali. Secondo quanto riportato nel citato documento della Pontificia Commissione Biblica, un notevole contributo viene dai nuovi approcci alla sacra Scrittura, tra cui si ricordano: la nuova analisi retorica; l’analisi narrativa; l’analisi semiotica.
Il tentativo di Antonio Cassano e Maria Grazia Costantino è innovativo perché la forma stilistica e letteraria facilitano la lettura e la comprensione del personaggio Paolo, con tutta la sua carica di attualità.
Sembra di dover suggerire al cristiano che è comunque sempre in ricerca, di compiere o compiere nuovamente l’itinerario di Paolo per essere, nel contesto della specifica vocazione cristiana, discepoli e apostoli di Gesù che rimane sempre al centro della vita sia di ogni credente.