Papa Francesco: “Ai cristiani non è permesso restare indifferenti su corruzione, condotte disoneste, politiche inique”
“Per ereditare la vita eterna, non serve accumulare i beni di questo mondo, ma ciò che conta è la carità che avremo vissuto nelle nostre relazioni fraterne”. Lo ha spiegato il papa, durante l’angelus di domenica 18 settembre, in cui sulla scorta delle letture ha rilanciato l’invito di Gesù: “Non usate i beni di questo mondo solo per voi stessi e per il vostro egoismo, ma servitevene per generare amicizie, per creare relazioni buone, per agire nella carità, per promuovere la fraternità ed esercitare la cura verso i più deboli”. “Anche nel mondo di oggi ci sono storie di corruzione come quella del Vangelo; condotte disoneste, politiche inique, egoismi che dominano le scelte dei singoli e delle istituzioni, e tante altre situazioni oscure”, ha attualizzato Francesco: “Ma a noi cristiani non è permesso scoraggiarci o, ancora peggio, lasciar correre, restare indifferenti. Al contrario, siamo chiamati ad essere creativi nel fare il bene, con la prudenza e la scaltrezza del Vangelo, usando i beni di questo mondo – non solo quelli materiali, ma tutti i doni che abbiamo ricevuto dal Signore – non per arricchire noi stessi, ma per generare amore fraterno e amicizia sociale. Questo è molto importante: con il nostro atteggiamento generare amicizia sociale”.