Rinaldo Melucci eletto presidente della Provincia con voto plebiscitario. Ora dovrà lavorare… il doppio
Com’era facilmente prevedibile, Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto, è stato eletto presidente della Provincia, succedendo così a Giovanni Gugliotti, ex sindaco di Castellaneta, il cui mandato era scaduto circa due mesi fa. Come si ricorderà, Gugliotti aveva battuto nelle precedenti elezioni dell’ottobre 2018 Melucci che, in quel caso, non aveva digerito il comportamento di molti suoi stessi consiglieri comunali, che sarebbero dovuti risultare suoi sostenitori e, per protesta, si era dimesso ma poi ritirando le dimissioni nei termini previsti. A quattro anni di distanza tutto sembra cambiato e di Gugliotti, che era sembrato destinato a una grande carriera politica, che mirava anche alla poltrona di sindaco di Taranto, si sono già perse le tracce.
Melucci, per la cronaca, ha ottenuto 62.004 voti su 257 schede raggiungendo l’83,5% delle preferenze, mentre l’altro candidato, il consigliere Ignazio Punzi di Montemesola, ha totalizzato 12.217 su 76 schede pari al 16,55% delle preferenze. Ricordiamo che, essendo quelle provinciali elezioni di secondo livello, votano solo i rappresentanti designati dai Comuni.
Ma il maggior competitor di quest’ultima tornata è stato, in un certo senso, il sindaco di Grottaglie, Ciro D’Alò, che nelle amministrative del 2021 era stato rieletto a stragrande maggioranza nella sua città e che godeva, come lo stesso Melucci, del sostegno di Michele Emiliano. Ma l’indisponibilità di Melucci e suoi alleati ad accogliere l’istanza di D’Alò, che era stato il creatore di Sud in movimento, l’organizzazione civica poi divenuta una lista di sinistra ma in aperta opposizione con il Pd, aveva portato alle dimissioni del consigliere provinciale espresso dalla città delle ceramiche, Aurelio Marangella e alla posizione critica dell’elettorato di secondo livello grottagliese. Una posizione che crea una certa frattura all’interno dell’asse di Emiliano, che aveva sostenuto anche D’Alò nelle ultime elezioni, persino in opposizione alla linea del Pd di Grottaglie, che ha espresso la candidatura sindaco del regista e attore Alfredo Traversa, non premiata dalla sua città. Emiliano, inoltre, ed è questo che ha corroborato la pretesa del sindaco di Grottaglie, avrebbe promesso proprio a D’Alò la presidenza della Provincia due anni fa, salvo ripensarci e indicare Melucci. Insomma, per D’Alò non sarebbe la prima grave incomprensione con Emiliano che, anche nelle precedenti amministrative del 2016, aveva pubblicamente assicurato a D’Alò che nessuno avrebbe toccato l’ospedale di Grottaglie e che si sarebbe battuto per l’aeroporto: impegni entrambi disattesi, con grande scorno per la sua città. Che soprattutto a sinistra non ha gradito l’improvviso riavvicinamento tra D’Alò ed Emiliano.
La carica di presidente dell’ente Provincia che, nonostante lo scellerato dimezzamento operato dal governo Monti, che voleva sopprimere le province ma non poteva farlo del tutto in virtù del dettato costituzionale (che avrebbe perciò richiesto una revisione della stessa Costituzione) risulterà molto impegnativa, se attuata da Melucci con lo stesso slancio totalizzante che sta utilizzato per la poltrona di sindaco, ma la coincidenza delle due cariche potrà risultate utile, pur con tutti i rischi politici sempre incombenti in queste situazioni. La Provincia, infatti, dopo la riforma del 2016, ha ancora competenze fondamentali in materia di strade provinciali, edilizia scolastica, pianificazione della rete scolastica, assistenza tecnico-amministrativa ai Comuni, pianificazione territoriale, tutela dell’ambiente, difesa del suolo e delle risorse idriche, pianificazione produttiva, trasporti, pari opportunità, e così via.
In questo senso molte sono le possibilità di sviluppo legate a una corretta collaborazione tra le istituzioni che, diciamolo con franchezza, negli ultimi anni non ha funzionato. Molto ci si attende dal nuovo presidente che, concentrando su di sé le due più importanti cariche dalla provincia di Taranto e godendo di un sostegno incondizionato da parte dell’elettorato, potrà agire con grande tempestività.