Teatro

Aperte le iscrizioni per il laboratorio teatrale della scuola “Teatrando”, a Grottaglie

foto Teatrando aps
27 Set 2022

Con un’offerta formativa rinnovata e più ampia, si avvia un nuovo anno accademico per la scuola di teatro “Teatrando” di Grottaglie. Ad ottobre, inizieranno un laboratorio teatrale ed un corso accademico triennale, per i quali sono ancora aperte le iscrizioni. Al settimo anno di attività sul territorio pugliese, la scuola e l’omonima associazione “Teatrando Aps” sono guidate dall’attore e doppiatore Paolo Marchese e dall’attrice Raffaella Caso; si avvalgono del contributo di alcuni esperti, tra i quali il regista Maurizio Simonetti (insegnamento di regia).
“Ricominciamo con entusiasmo ed impegno in un nuovo anno accademico, ricco di novità per la formazione dei nostri allievi – hanno dichiarato Raffaella Caso e Paolo Marchese -. Ai corsi, si può iscrivere non solo chi vuole fare questo come lavoro, ma anche chi è incuriosito o affascinato dal mondo del teatro e della recitazione, chi vuole migliorare la dizione, chi vuole vincere la timidezza e acquisire consapevolezza di sé e del proprio valore. Il teatro è utile per superare i propri limiti e potenziare le proprie attitudini”.
Quest’anno, oltre al laboratorio di teatro, l’offerta formativa comprende un corso accademico triennale, al termine del quale la scuola rilascerà un attestato di frequenza. Il corso includerà materie come: dizione, impostazione della voce, lettura a prima vista, ricerca del personaggio, teoria musicale, impostazione vocale al canto, ballo e movimento, storia del teatro, regia cinetelevisiva, improvvisazione e recitazione. I corsi si svolgeranno dal giovedì al sabato, nel pomeriggio, nella sede della scuola. La scuola, più grande e rinnovata, trova spazio in via Caraglio 43, nel centro storico di Grottaglie.
Teatrando continua a portare avanti una serie di iniziative di formazione in ambito teatrale. Frequentando i corsi, infatti, si può imparare a conoscere il mondo del teatro da un punto di vista professionale, ma anche mettersi alla prova ed “incontrare”, attraverso l’esercizio e la comunicazione teatrale, se stessi e gli altri. La scuola è guidata a Grottaglie da Paolo Marchese, doppiatore e attore di rilievo nazionale (tra tutti, la voce in alcuni film di John Travolta, Richard Dreyfuss e Forest Whitaker) e Raffaella Caso, anche lei attrice con esperienza in tutta Italia (è stata una delle giovani della “scuola” promossa da Nino Manfredi e Agatina in “Pensaci, Giacomino!” con la regia di Andrea Camilleri; ha lavorato con il Teatro Stabile di Messina ed è dialoghista nell’ambito del doppiaggio). La coppia, unita anche nella vita, ha scelto di perseguire una scommessa nel paese natale di lei, Grottaglie, portando avanti il progetto della scuola di teatro, cresciuto negli anni. Marchese e Caso puntano ad elevare il livello professionale del teatro. Chi si avvicina a questo mondo non necessariamente deve voler farlo per mestiere, ma, sicuramente, acquisirà una formazione adeguata di tipo teatrale, frequentando i corsi. Il teatro ha, poi, molteplici funzioni e scopi: è utile a vincere la timidezza, stimola l’introspezione, la voglia di mettersi in gioco e la curiosità, è una grande fonte culturale ed umana; aiuta a saper parlare in pubblico e ad acquisire disinvoltura nel caso in cui si debba parlare di fronte ad una platea. È adatto a tutte le età. Per informazioni: tel. 3465114315; sito internet: teatrandoaps.it. La scuola è presente, con tutti gli aggiornamenti sui corsi e sui progetti artistici, anche sui social network Facebook ed Instagram.

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Festival

Festival internazionale delle abilità differenti 2022: giovedì 29, proiezione del film “Crazy for football – matti per il calcio”

27 Set 2022

Il sesto evento del Festival internazionale delle abilità differenti 2022, si terrà al Cinema Space City di Carpi giovedì 29 settembre alle 20.45 con la proiezione di un film ispirato ad una storia vera “Crazy for football – matti per il calcio” del regista Volfango De Biasi. “Con l’attore e regista Sergio Castellino nel cast – si lgge in una nota del festival -, il film racconta la storia di un gruppo di pazienti psichiatrici provenienti da diversi dipartimenti di salute mentale di tutta Italia che sono uniti da un sogno: quello di partecipare ai Mondiali di calcio a 5 Fifa (Federazione Internazionale di Football delle Associazioni) per pazienti psichiatrici. Per realizzare questo sogno, lo psichiatra Saverio Lulli, coinvolge sua figlia Alba che si occupa dei social, e l’allenatore Vittorio Zaccardi, vedovo e dipendente dal gioco d’azzardo, per guidare il gruppo di pazienti. L’obiettivo per ognuno di essi sarà quello di riuscire ad entrare nella rosa finale dei dodici giocatori che parteciperanno al ritiro e, successivamente, al campionato mondiale”. “Il calcio, in questo specifico contesto – spiegano i promotori del Festival – assume una duplice funzione per i pazienti: da un lato una forma di riavvicinamento al proprio ambiente, dall’altro uno spazio dove il rispetto delle regole e dell’altro apre la strada a un vero e proprio recupero sociale”. Il film prende spunto dal lavoro svolto da Santo Rullo, Presidente dell’Associazione Italiana di Psichiatria Sociale e da Enrico Zanchini, l’allenatore della squadra che ha ispirato il film. Al termine della visione del film, si terrà un dialogo con Santo Rullo, lo psichiatra che ha ispirato il film, ed Enrico Zanchini, il commissario tecnico della nazionale Crazy for Football.

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Mondo

Unesco: tra le sfide del Mondialcult2022, ambiente, istruzione, uguaglianza di genere e crescita economica

Dal 28 al 30 settembre, a Città del Messico, una conferenza che riunirà quasi 160 ministri della cultura dei suoi 193 Stati membri e migliaia di professionisti

27 Set 2022

Dal 28 al 30 settembre l’Unesco convocherà – a 40 anni dalla precedente edizione – il Mondialcult 2022, una conferenza che riunirà quasi 160 ministri della cultura dei suoi 193 Stati membri e migliaia di professionisti a Città del Messico. Obiettivo, stabilire una tabella di marcia globale per le politiche culturali che al termine dei lavori porterà all’adozione di una decisiva Dichiarazione congiunta: in preparazione all’evento l’Unesco ha ospitato una conferenza stampa online martedì 20 settembre.

Ernesto Ottone R, assistente direttore generale della Cultura dell’organizzazione, accompagnato da esperti Unesco, ha presentato i principali obiettivi della Conferenza e l’orientamento della Dichiarazione attualmente in fase di negoziazione tra i 193 Stati membri in vista della sua adozione al Mondialcult.
Ad inaugurare il Mondialcult di Città del Messico, il 28 settembre alle 10 (ora locale) saranno Audrey Azoulay, direttore generale Unesco, e Andrés Manuel López Obrador, presidente degli Stati Uniti del Messico. Ai dibattiti parteciperanno quasi 160 ministri della cultura.
Da oltre un anno si svolgono negoziati multilaterali in vista dell’adozione da parte dei ministri di una dichiarazione congiunta che affronterà tutti gli aspetti delle politiche culturali alla luce delle sfide contemporanee. La Dichiarazione non definirà solo i valori, ma anche le priorità comuni della comunità internazionale come la lotta contro il traffico illecito di beni culturali e la regolamentazione delle piattaforme digitali. Atteso, tra l’altro, il riconoscimento ufficiale alla cultura come “bene pubblico globale”. Al centro del dibattito anche temi come lo status dell’artista, la libertà di espressione, il turismo culturale sostenibile e la restituzione dei beni culturali. L’adozione della Dichiarazione avverrà venerdì 30 settembre intorno alle 12.45 (ora locale).
In occasione della Conferenza, l’Unesco svelerà anche il benchmark Cultura|2030 di 22 indicatori relativi a quattro aree tematiche: protezione dell’ambiente, istruzione, uguaglianza di genere e crescita economica.

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Giubileo2025

Verso il Giubileo, ecologia integrale: il 14 ottobre a Roma un incontro su economia circolare e rifiuti

foto Sir
27 Set 2022

“Roma verso il Giubileo, alla luce della Laudato si’: economia circolare e rifiuti” è il titolo dell’evento che Greenaccord promuove il 14 ottobre a Roma (dalle 9 alle 17) nell’auditorium Pontificio Collegio Maria Mater Ecclesiae (Largo Girolamo Minervini, 3). In vista del Giubileo del 2025, spiega il presidente dell’associazione, Alfonso Cauteruccio, Greenaccord “intende promuovere una serie di incontri perché Roma avvii un cammino di conversione ad una ecologia integrale sotto l’aspetto ambientale, sociale e culturale, così come definita nell’enciclica ‘Laudato si’”. “Per decenni – spiega – la città di Roma, per la sua importanza storica e culturale, per la universalità datale dall’esser sede della Chiesa Cattolica e per l’importanza politica dell’essere la capitale dello Stato, è stata oggetto di aspre contese politiche che ne hanno paralizzato il progresso e minato una evoluzione ordinata verso il futuro, creando sfiducia nei cittadini, degrado sociale ed ambientale ed arretratezza infrastrutturale”. Sulle questioni di maggior rilievo per la vita della città, “oggetto di polemiche spesso polarizzate e improduttive, Greenaccord vuole offrire spazi di dialogo e di confronto agli amministratori cittadini, associazioni culturali, enti del terzo settore, forze politiche, per la ricerca di convergenze su soluzioni condivise, nell’interesse della città, dei suoi abitanti e di tutti coloro che la visitano e la visiteranno in maniera ancor maggiore durante l’anno giubilare”.
Questo primo incontro, “proposto a Greenaccord da Demos, Democrazia solidale, riguarda un problema gravissimo sia sul piano sociale che ambientale, che da troppi anni è stato lasciato alla mercé di interessi privati creando disagi, rischi igienici e sanitari, danni economici e costi per i cittadini, lasciandoci una città in piena emergenza, vulnerabile – conclude Cauteruccio – al punto di doversi piegare ad ogni tipo di pressione”.

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L'argomento

Partita da Palermo la staffetta dell’ulivo di Borsellino. Il 28 settembre sarà benedetto dal Papa

foto Fai-Cisl
27 Set 2022

Si è svolta stamane a Palermo la prima tappa della “staffetta della legalità”, iniziativa della Fai-Cisl che vede protagonista l’ulivo di Via D’Amelio, riprodotto con una potatura denominata “margotta” che ne consentirà la ripiantumazione. Un omaggio a tutte le vittime della mafia, al quale hanno partecipato, tra gli altri, gli operai dell’Orto Botanico di Palermo, Rita Borsellino, il vicario episcopale dell’arcidiocesi di Palermo mons. Carmelo Vicari e diverse associazioni.  “Il viaggio che inizia oggi per questo ulivo – ha detto il segretario generale della Fai-Cisl nazionale, Onofrio Rota – rende omaggio a tutte le vittime delle mafie ma soprattutto al loro esempio, che va in direzione contraria rispetto a chi, trent’anni fa, si illuse di poter cancellare le loro battaglie con la ferocia dello stragismo. Come sindacato agroalimentare anche noi, come tanti cittadini in occasione delle stragi mafiose, ogni volta che denunciamo abusi, sfruttamento, illegalità, ci chiediamo dov’è lo Stato, dov’è la giustizia, e se esiste possibilità di riscatto, ma oggi ricordiamo che lo Stato siamo anche tutti noi, con i nostri linguaggi, le nostre scelte quotidiane, le nostre azioni, la nostra fame di verità. Ecco perché questa iniziativa incarna i nostri valori e rafforza le battaglie quotidiane contro lo sfruttamento nei campi, contro la concorrenza sleale, contro le agromafie”.  Commosso l’intervento di Marta Fiore, figlia di Rita Borsellino: “Questa margotta – ha detto – è certamente un simbolo del sangue versato ma anche di pace e solidarietà, per passare il testimone alle nuove generazioni”. La piantina è partita con i furgoni della campagna Fai-Cisl “tutele in movimento”, utilizzati per l’assistenza dei braccianti. La seconda tappa della staffetta si è svolta nel pomeriggio a Messina, dove il nuovo ulivo è stato preso in custodia dal camper della Fai-Cisl Calabria. Mercoledì 28 settembre sarà in Vaticano per la benedizione di Papa Francesco, il 29 a Milano, dove si terrà una cerimonia con il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, Mons. Franco Agnesi, e Fiammetta Borsellino. Il giorno seguente arriverà a Lecco, dove sarà piantato nel giardino dell’Istituto Maria Ausiliatrice, insieme a oltre 800 studenti.

 

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Sport

Quattro baby-pugili della Quero-Chiloiro ai campionati italiani schoolboy e youth

Nella foto, il maestro Cataldo Quero, il tecnico Domenico Maffei e gli atleti Zizzaro, Cesarano e Demitri
27 Set 2022

Sono quattro gli atleti giovanissimi della Quero-Chiloiro (su sette iscritti) che si preparano per i campionati italiani schoolboy (13-14 anni) e youth (17-18) che si svolgeranno dal 24 al 30 ottobre a Roccaforte di Mondovì come in programma per la Federazione pugilistica italiana, dopo le qualificazioni regionali che si sono tenute sabato e domenica 24 e 25 settembre al PalaPanunzio di Molfetta.

Mentre gli schoolboy 44 kg Vincenzo Carparelli, lo schoolboy 54 kg Christian Tursi e lo youth 92 kg Lorenzo Marci hanno ottenuto direttamente il pass per gli “italiani”, lo schoolboy 52 kg Nicola Cesarano ha dovuto prima superare – e l’ha fatto brillantemente – la finale della fase regionale, questo sabato a Molfetta, battendo Cristian Mangini in un incontro terminato per rsci alla terza ripresa. È stata una vittoria davvero sorprendente quella del tarantino che ha attaccato l’avversario praticamente senza tregua fino all’ultimo secondo, infliggendogli un conteggio alla terza ripresa ed esibendosi in un vasto repertorio di azioni al volto e al corpo, continuamente mobile sul ring e facendosi riconoscere sicuramente come tra i più tecnici dei pugili in gara: un bel traguardo per Cesarano che, con otto match all’attivo, punta dritto alla fase nazionale.

Sono invece tre gli atleti della Quero-Chiloiro che purtroppo si fermano alla fase regionale, degli schoolboy nei 52 kg Alessandro Zizzaro e nei 60 kg Marco Demitri, entrambi probabilmente ancora acerbi per questa competizione, al loro primo anni da “pugili”, freschi della partecipazione alla Coppa Italia giovanile del mese di giugno, hanno incontrato avversari più esperti e già al secondo anno di attività da schoolboy dai quali sono stati superati. Alessandro Zizzaro, con un solo match in carriera, ha perso contro Giovanni Ottomanelli che ne aveva ben sette all’attivo, mentre Marco Demitri ha perso contro il bravo Samuele Cordella. Fumata nera poi per lo youth 71 kg Gaetano Barbati che, dopo tanta e assidua preparazione, ha perso in finale contro Tiziano Cappelluti: il tarantino, molto tecnico sul ring, non è stato efficace invece nell’attacco.

Rientra comunque soddisfatto il maestro Cataldo Quero che ha seguito i pugili nel campionati di Molfetta e ha fatto tappa sempre al PalaPanunzio domenica mattina per il V criterium regionale dell’attività giovanile, con dei bei risultati ottenuti dai baby pugili tarantini classificatisi in testa nella competizione ludico-sportiva: nei cuccioli Mattia Preteso ha fatto il 2^posto, nei cangurini al 1^posto è arrivato Edoardo Morrone, per i canguri al 1^posto c’è George Caforio, al 2^ Vincenzo Quero e Giovanni Ungaro e al 3^Samira Mannio, infine negli allievi un bel 1^posto per Mario Preteso.

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Calamità

Protezione civile: “Per martedì, previsti venti da forti a burrasca al Centro-Sud. Allerta gialla in 6 Regioni”

27 Set 2022

“Un’area di bassa pressione che andrà formandosi sulle regioni settentrionali nella giornata di martedì 27 determinerà un rinforzo della ventilazione dai quadranti occidentali dapprima sulle regioni centrali in estensione al sud”. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione civile d’intesa con le regioni coinvolte ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.
L’avviso prevede “dalle prime ore di oggi, martedì 27 settembre, venti forti dai quadranti occidentali con rinforzi fino a burrasca dapprima su Toscana, Umbria e Lazio in estensione a Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria. Mareggiate lungo le coste esposte”.
Sulla base dei fenomeni previsti è stata valutata, per la giornata di martedì 27 settembre, “allerta gialla sull’intero territorio di Calabria e Campania e in alcuni settori del Lazio, Sicilia, Abruzzo e Molise”.

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Sport

Da lunedì 26, il Trofeo Marlù open padel-città di Taranto

26 Set 2022

È partito lunedì 26 settembre, il Trofeo Marlù open padel-città di Taranto che si terrà  sino al 2 ottobre sui campi del Golden Padel arena in via Mascherpa. Riconosciuto dalla Federazione italiana tennis, il torneo maschile e femminile prevede un ‘doppio maschile Open’, cui è destinato un montepremi di 2500 euro, e un ‘doppio femminile Open’, con un montepremi di euro 1500.

Il direttore sportivo del torneo, Marco Scialpi, e quello organizzativo, Mimmo Battista, sono al lavoro per accogliere a Taranto i più grossi nomi del ranking italiano e mondiale, tra cui la coppia simbolo del padel tricolore, Giulia Sussarello e Chiara Pappacena, che figurano sulle prime pagine nella storia italiana del World Padel Tour, simbolo di uno sport che, ai massimi livelli, è donna.

Con un gran numero di atleti provenienti da tutta Italia e alcuni stranieri, il torneo figura tra i più importanti dal punto di vista sportivo ed è occasione di un’ulteriore promozione del territorio.

La manifestazione è stata presentata venerdì scorso nella sede di Spazioporto, a Porta Napoli, alla presenza dell’assessore allo sport del Comune, Gianni Azzaro, del consigliere regionale Fit e segretario del Comitato regionale Fit, della dott.ssa Ilaria Brizi responsabile comunicazione ed organizzazione eventi di Marlù Gioielli, di Mimmo Battista e di Marco Scialpi.

Tale pratica sportiva, riconosciuto dalla stessa Federazione italiana tennis, è in continua espansione ed è in procinto di essere rappresentato da una federazione propria. La sua forza aggregante ha colpito il main sponsor dell’evento, il marchio di gioielli Marlù, azienda fondata nel 2001 dalle sorelle Fabbri, che si distingue come realtà che sostiene e promuovere il talento, in ogni sua forma ed espressione. Questa volta lo fa nella città di Taranto, annunciando il proprio ingresso nel mondo del padel con il sostegno al prestigioso torneo di Taranto, a cui quest’anno conferisce anche il nome del trofeo in palio, intitlato appunto ‘Trofeo Marlù’.  Sport e moda, insomma, si incontrano nel celebrare la capacità di emozionarsi ed emozionare.

“Marlú, presente nella regione pugliese con due store monomarca -ha dichiarato Marta Fabbri, responsabile marketing  – è felice di promuovere il torneo e di essere a supporto di iniziative del territorio che favoriscono preziosi momenti di aggregazione. Il padel è uno sport in forte espansione ed è un gioco di squadra che muove l’entusiasmo delle persone, di tutti i livelli e tutte le età, come Marlù, il gioiello per tutti, capace di esprimere i diversi modi di essere di ognuno di noi”.

La festa finale del torneo si terrà sabato 1 ottobre a Spazioporto. L’ingresso sarà libero e la parte musicale sarà affidata al rock’n’roll dell’orchestra pugliese Rekkiabilly, composta da sette elementi, per una serata esplosiva dal sapore vintage.

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Musica

Concerto all’organo rinascimentale di Grottaglie del maestro Juan Maria Pedrero

26 Set 2022

Nell’ambito della “II Rassegna organistica itinerante Internazionale 2022” organizzata dall’Associazione Amici della Musica di Castellana Grotte, con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali del Turismo, il maestro Juan Maria Pedrero terrà martedì 27 settembre 2022, alle ore 20.00, un concerto al prestigioso organo rinascimentale della Chiesa Madre Collegiata Maria SS.ma Annunziata di Grottaglie guidata dal parroco D. Eligio Grimaldi.

L’antichissimo strumento musicale farà sentire la sua voce grazie al valore del famoso concertista spagnolo, il quale ha predisposto uno specifico programma allo scopo di valorizzarne le potenzialità sonore e musicali, interpretando brani significativi della produzione organistica dei secoli XVI-XVIII sul filo conduttore della Spagna nei suoi legami con la cultura europea.

Il maestro Juan Maria Pedrero, nato a Zamora (Spagna) nel 1974, dopo aver studiato pianoforte nella sua città natale si trasferisce a Barcellona, dove conclude l’istruzione musicale superiore presso il Conservatorio del Liceo sotto la guida dei maestri Josep Maria Mas Bonet (organo) e Ramón Coll (pianoforte). Segue le lezioni di Michael Radulescu con il quale approfondisce l’opera completa per organo di Johann Sebastian Bach; si specializza inoltre nel repertorio iberico con Josep Maria Mas Bonet. Si perfeziona in Francia con François-Henri Houbart presso il Conservatorio di Orléans, ottenendo un Premier Prix de Perfectionnement nel 1999.

Il maestro Pedrero si esibisce regolarmente in Europa, Russia, America (Canada, Ecuador, Cuba, Panama) e Asia (Giappone e Filippine). Ha effettuato registrazioni su organi storici in Spagna e sull’organo Kern della Sapporo Concert Hall, nonché per varie emittenti radiotelevisive. È anche consulente per il restauro degli organi storici in Spagna. Dal 2004 insegna organo al Conservatorio di Granada e nel 2019 ha co-fondato l’Academia Internacional de Òrgano en Castilla sugli organi storici di Tordesillas. È membro dell’Accademia Reale di Belle Arti di Granada e direttore artistico dell’Accademia Internazionale d’Organo che si tiene ogni anno a settembre.

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L'argomento

Il Paese si spacca alle urne, ma il Rosatellum premia il centrodestra anche da noi

26 Set 2022

di Silvano Trevisani

Sono passati solo quattro mesi dalla trionfale elezione di Rinaldo Melucci, espresso dal Pd, a sindaco di Taranto, e pochi giorni dalla plebiscitaria elezione a presidente della Provincia. Lo stesso si potrebbe dire per molte altre città d’Italia, in cui il centrosinistra aveva surclassato il centrodestra, eppure il risultato delle politiche fa voltare pagina. È chiaro e scontato che le amministrative recitano un altro copione rispetto alle politiche, eppure i risultati di ieri qualcosa di chiaro ci dicono. E ci permetterete di riandare a quanto scritto solo pochi giorni fa quando annotavamo che i sistemi elettorali aberranti come il Rosatellum (come l’Italicum, il Porcellum ecc…) escogitati da maggioranze che pensano di assicurarsi così il futuro, finiscono col punire proprio chi li aveva promossi. Così Renzi, che allora guidava ancora il Pd, è stato quasi annientato dal suo Rosatellum e salvato in corner solo da un Calenda che adesso, finalmente, dovrà occultare la sua “agenda Draghi”, sempre ammesso che sia mai esistita, che non ha interessato proprio nessuno. Renzi però, nella sua conclamata vena distruttiva, un successo lo ha ottenuto, provocando la debacle del Pd e, con essa, di tutto il centrosinistra. Lui e Calenda avevano imposto il “no” al campo largo, escludendo tassativamente l’alleanza con il M5S: tale scelta ha spianato la strada al centrodestra che pure ha meno voti degli altri messi insieme e che ringrazia doppiamente. Ma Renzi e Calenda, hanno di nuovo sbagliato a farsi i contri: loro prevedevano l’annientamento dei 5 Stelle che invece hanno più che doppiato la loro lista.

Un altro elemento che avevamo puntualizzato era la prevedibile frattura tra Nord e Sud. Ed è quello che si è verificato, data la voglia del Nord di difendere la sua opulenza e la necessità del Sud di creare un argine, che ha trovato nei 5 Stelle, e non nel Pd, l’interprete più accreditato, tanto che il partito di Conte risulta il primo nel Sul. Per quel che ci interessa, anche in Puglia il partito di Conte è il più votato, anche se il sistema elettorale, che impone alleanza elettorali, che poi non danno nessuna garanzia di tenuta politica, ha premiato il centrodestra, marginalizzando il Pd e i suoi alleati. Uno dei rischi più concreti è che i fondi del Pnrr, già rivisti rispetto al secondo governo Conte, vengano dirottati in maniera più consistente verso il Nord, visto che Giorgia Meloni ha più volte espresso l’intendimento di ridiscuterlo.

È quanto accaduto a Taranto. In provincia, per quanto riguarda il Senato, la coalizione di dx, che appoggiava Vita Maria Nocco, risultata eletta, ha ottenuto il 42,51, ma FdI il 24,76, a fronte del 30% di Roberto Fusco dei M5S e del trascurabile 18,96 di Maria Grazia Cascarano del centrosinistra (Italia Viva addirittura al 4%); ma a Taranto città i Cinque Stella hanno quasi pareggiato, col 34,55, l’intero centro destra (34,77), mentre FdI non arriva da solo al 23.

Risultato simile anche alla Camera, dove risulta eletto il candidato del centrodestra, Dario Iaia, già sindaco di Sava, e dove il candidato del Pd, il “tarantino” Giampiero Mancarelli, nonostante la debacle del suo partito, ha qualche punto in più rispetto al risultato del Senato con il 23,33, surclassato da Annagrazia Angolano di M5S col 32,65.

È evidente che anche il Sud ha risentito, anche se molto meno, dell’ondata che investiva il Paese, ma è stato il sistema elettorale a decidere l’andamento. Ma l’Italia ormai da tempo aveva deciso di spostarsi verso l’unico partito che non aveva partecipato al governo Draghi che, non lo abbiamo mai nascosto, secondo noi è stata una vera iattura, che non ha attuato nessuno dei programmi che sarebbero stati nella sua agenda e che ha fortemente nuociuto a chi lo ha appoggiato, soprattutto tra i più esasperati, come Di Maio e Tabacci il primo dei quali non rientrerà neppure in Parlamento, nonostante il suo ruolo di ministro degli Esteri, e pur essendo stato paragonato, un po’ frettolosamente, ad Andreotti. La scelta di Conte, di dissociarsi non solo da Draghi ma anche da Beppe Grillo che di Draghi era stato uno dei più tenaci sostenitori, ha premiato: non solo egli personalmente ha recuperato oltre 5 punti percentuali, ma ha anche affrancato definitivamente il M5S dal “vecchio” movimento. Il Pd dovrà affrontare, ora, un’ennesima rivoluzione che non potrà non tener conto della posizione di chi, Emiliano prima di tutti, aveva avvertito che annientare il campo largo, come ha fatto Letta con una scelta incomprensibile sarebbe stato un errore fatale per il centrosinistra.

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Politica italiana

Affermazione di FdI, ma su tutto c’è l’ombra dell’astensionismo più alto di sempre

È andato alle urne il 63,91% degli aventi diritto, quindi più di un elettore su tre non ha votato

foto G. Leva
26 Set 2022

di Stefano De Martis

Balzo dell’astensionismo, che aumenta di 9 punti rispetto al 2018; affermazione eclatante di Fratelli d’Italia che consente alla coalizione di centro-destra di conquistare la maggioranza dei seggi e quindi di puntare al governo; conferma dell’estrema volatilità dei consensi elettorali tra una tornata e l’altra. Questi gli elementi principali che emergono dal voto del 25 settembre. Il partito guidato da Giorgia Meloni ottiene il 26,4% rispetto all’8,79% della Lega e all’8,11% di Forza Italia, con Noi Moderati allo 0,91% (dati relativi alla Camera quando mancano poche sezioni da scrutinare). Un esito che riconfigura profondamente gli equilibri della coalizione, tanto che non pochi commentatori osservano che bisognerebbe parlare di destra-centro e non di centro-destra. Il totale della coalizione è pari al 43,81%, ma in virtù dell’effetto maggioritario del sistema elettorale (nei collegi uninominali questa aggregazione fa quasi il pieno) FdI e i suoi alleati ottengono la maggioranza assoluta dei seggi sia alla Camera sia al Senato.

foto G. Leva

Nella coalizione di centro-sinistra il Pd ha ricevuto il 19,09%, l’alleanza Verdi-Sinistra il 3,63%, +Europa il 2,83%, Impegno civico (Di Maio) lo 0,60%, per un totale di 26,16%. Il Movimento 5 Stelle ha ottenuto il 15,39% e Azione-Italia viva il 7,78%. Non coalizzati e sotto la soglia di sbarramento Italexit, Unione popolare con De Magistris e Italia sovrana e popolare, rimasti al di sotto del 2%. Il confronto con le precedenti elezioni politiche mostra in modo vistoso la rapidità e la profondità dei cambiamenti nelle scelte dell’elettorato. Nel 2018 FdI aveva il 4,3% dei suffragi, la Lega il 17,4 (e nelle europee del 2019 era arrivata al 34,3%), Forza Italia il 14%, il M5S il 32,7%. Azione non esisteva. Stabile il Pd che aveva il 18,7.

Ma su tutto c’è l’ombra dell’astensionismo più alto di sempre. È andato alle urne il 63,91% degli aventi diritto. In altre parole più di un elettore su tre non ha votato. Se si calcolassero le percentuali sull’intero corpo elettorale, il partito di gran lunga più votato (FdI) sarebbe intorno al 14% e il secondo (il Pd) al 10%. La coalizione vincente, che pure ha il diritto di governare perché siamo in una democrazia rappresentativa, ha ricevuto i consensi di meno di un quarto dei potenziali elettori. E di questo non si può non tenere conto. C’è da lavorare molto per ricostruire le condizioni della partecipazione. Come recita l’articolo 3 della Costituzione, “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Resta da capire chi concretamente metterà mano a questa impresa decisiva per il Paese.

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The economy of Francesco

The economy of Francesco: Nuovi modelli aziendali con la persona al centro

26 Set 2022

di Diletta Pasqualotto

Le aziende private costituiscono un asset fondamentale, tuttavia il modello economico e aziendale che ha quasi del tutto monopolizzato lo scenario mondiale negli ultimi secoli ha cominciato a mostrare forti criticità e i danni che ha portato. Con The Economy of Francesco, stiamo lavorando per creare nuove pratiche aziendali e modelli che possano
massimizzare contemporaneamente gli utili e gli impatti positivi su dipendenti, società e ambiente. Queste nuove pratiche non sono utopistiche, anzi. In questo percorso, abbiamo incontrato imprenditori e imprenditrici che già ci stanno parlando e lavorando a un’economia diversa. Tra questi Marco Piccolo: di lui ne hanno parlato Corriere della Sera, La Stampa, Repubblica, Il Sole 24 Ore, Il Giornale e L’Osservatore Romano. La sua azienda di famiglia, la Reynaldi srl, vicino a Torino, è specializzata nella produzione conto terzi di prodotti cosmetici. La prima ragione per questa attenzione è la decisione di costituirsi azienda benefit nel 2016 – la prima nel settore in Italia – includendo nel proprio statuto aziendale “la creazione di valore condiviso e di impatto positivo sulle persone, la società e la natura”. La seconda, l’impegno nella sostenibilità ambientale – per esempio, attraverso il recupero del 97% dei rifiuti da lavorazioni e dell’acqua di produzione, la riduzione delle emissioni di Co2 tramite la creazione di energia con pannelli fotovoltaici – e, soprattutto, la sostenibilità sociale, in particolare verso i propri lavoratori. Per la famiglia Piccolo, infatti, le persone che lavorano con loro non sono dei dipendenti “che ubbidiscono e basta”, ma dei collaboratori, che partecipano attivamente alla vita e alla crescita dell’azienda. Questa attenzione emerge da piccole scelte, come quelle di rendere gratuito il caffè per la pausa e la pulizia delle divise, a quella più grande di chiudere le attività aziendali alle 17 “perché bisogna vivere anche fuori dal lavoro” e di distribuire un terzo degli utili ai collaboratori, sotto forma di premio aziendale, a partire dal 2019. Commentando questa decisione, Piccolo afferma che “è semplicemente una restituzione, perché nella nostra azienda c’è reciprocità”, poiché “le persone che lavorano con noi sono quelle che hanno determinato il successo dell’azienda… Se ci sono degli utili, perché devo tenermeli solo io?”.
Il “cambio di paradigma” che sottende la sua visione è che il profitto non deve essere il primo obiettivo dell’azienda, ma una conseguenza, e che la persona umana debba essere al centro dell’azienda, non un ingranaggio del sistema. Queste affermazioni non hanno bisogno di molte spiegazioni e i risultati aziendali che stanno ottenendo parlano da soli: l’azienda è passata da un solo dipendente e uno stabilimento di 60 metri quadri nel 2000, a un fatturato di circa 6 milioni di euro nel 2021, con 75 dipendenti e uno stabilimento di 7.500 metri quadri. Riescono a produrre centomila pezzi al giorno e il fatturato sta crescendo di circa il 25% l’anno dal 2018, con un investimento del 12 per cento in ricerca e sviluppo. Innovazione e sostenibilità ambientale e sociale sono quindi le chiavi per garantire la vita e la crescita futura di una azienda. La prospettiva di Piccolo trova fondamento nella sua fede cristiana, per lui fondamentale, e ispirazione dall’enciclica Laudato Si’, assieme ai principi dell’Economia civile e di comunione. Questa però non è una speranza coltivata solo da un piccolo gruppo di imprenditori credenti, ma è raggiungibile da tutti gli imprenditori e imprenditrici di buona volontà che si vogliono impegnare per il bene comune. Anche gli indifferenti o i più disillusi dovranno presto venire a patti con queste questioni poiché, afferma Piccolo “chi non sarà sostenibile nei prossimi dieci anni verrà espulso dal mercato” e dovrà ben presto fare i conti con le richieste dei consumatori e dei mercati finanziari da un lato, e dalle risorse finite del pianeta, dall’altro. Profitto onorevole e impatti sociali e ambientali positivi, dunque. O meglio, l’unica vera chiave per il successo sarà per le aziende italiane “creare meccanismi ad alto valore aggiunto. Come imprenditori, abbiamo il dovere sociale di innovare, non solo per il bene dell’impresa ma anche per le persone e le comunità”.
In questi tempi caratterizzati da crisi economiche, sociali, ambientali e non da ultimo, sanitarie, ci troviamo di fronte a una scelta definitiva, in cui anche gli imprenditori e i loro collaboratori hanno un ruolo importante per far sì che le imprese siano il motore della crescita della società verso il bene comune. Ce lo aveva già detto un altro grande imprenditore piemontese, Adriano Olivetti, nel 1960: “…giacché le straordinarie forze materiali che la scienza e la tecnica hanno posto a disposizione dell’uomo possono essere consegnate ai nostri figli, per la loro liberazione, soltanto in un ordine sostanzialmente nuovo, sottomesso ad autentiche forze spirituali le quali rimangono eterne nel tempo e immutabili nello spazio da Platone a Gesù: l’amore, la verità, la giustizia, la bellezza”.

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