Politica italiana

Approntare la manovra economica per il 2023, banco di prova del prossimo governo

foto Sir/Ue
04 Ott 2022

Il primo banco di prova della nuova legislatura sarà senza ombra di dubbio la politica economica. Le scelte da compiere esigono un bagno di realtà con cui dovranno fare i conti tutti i partiti – dopo il festival delle illusioni in campagna elettorale – ma soprattutto quelli che comporranno la maggioranza parlamentare ed esprimeranno il nuovo governo. Il contesto che si troverà subito davanti l’esecutivo è quello descritto a livello di grandi numeri nella Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, la Nadef, il cui varo alla fine di settembre è stato uno degli ultimi atti della compagine guidata da Mario Draghi. Semplificando brutalmente ma non arbitrariamente il quadro che emerge dalla nota, il succo è questo: il 2022 segnerà un risultato complessivo più positivo del previsto, ma nel 2023 il contraccolpo negativo della guerra e della crisi energetica sarà ancora più forte. Accettando il valore del Prodotto interno lordo, il Pil, come indicatore dell’andamento dell’economia, la crescita sarà dello 0,6% invece che del 2,4%. Chi volesse privilegiare la bottiglia mezza piena potrebbe legittimamente sottolineare che siamo ancora in territorio positivo, sia pure per qualche decimale. E potrebbe aggiungere che il dato dei conti pubblici nell’anno in corso è relativamente confortante. Grazie alla maggiore crescita economica registrata nel 2022 e all’effetto dell’inflazione (che colpisce i bilanci familiari e i costi delle imprese, ma aumenta le entrate statali perché le imposte si pagano sui valori nominali e non su quelli reali), il nuovo governo si ritroverà un “tesoretto” di circa 10 miliardi che potrà essere speso subito senza fare nuovo deficit e un altro di pari importo che andrà in dote alla prossima legge di bilancio. Ma se si tiene presente che i sostegni attualmente previsti costano da soli 40 miliardi l’anno, appare chiaro che approntare la manovra economica per il 2023 sarà un’operazione da far tremare le vene ai polsi. Bisognerà comunque impegnarsi a tenere i conti in ordine e a rispettare gli accordi presi per il Pnrr perché un Paese ad alto debito come il nostro deve finanziarsi sui mercati internazionali per decine e decine di miliardi di euro e non può esporsi al rischio della speculazione, oltre a subire le conseguenze dell’aumento dei tassi. Certamente non ci potremmo permettere i 200 miliardi di aiuti interni decisi dalla Germania, con una mossa che sarà anche finanziariamente sostenibile per il poderoso bilancio tedesco, ma che rivela una grave miopia politica: neanche Berlino può fare da sola, per quante risorse possa mettere in campo. Quanto all’Italia, il suo bisogno di Europa è talmente evidente che soltanto gli occhiali distorcenti dell’ideologia possono misconoscerlo. Piuttosto che attardarsi in improbabili sovranismi anche economici bisognerebbe stimolare ragionamenti coraggiosi sulle strategie da perseguire. Per aiutare le persone meno abbienti che sono le più colpite dalla crisi energetica, per esempio, converrebbe tassare i redditi più elevati o le società che continuano a fare grandi profitti invece che ampliare eccessivamente il deficit: si avrebbero minori conseguenze inflazionistiche. Parola di Philip Lane, capo economista della Bce ed ex-governatore della Banca d’Irlanda. Rigore economico ed equità sociale possono ben andare d’accordo.

Leggi anche
Editoriale

È pretendere molto ... ?

È stato necessario un bel po’ di tempo per riaversi dalla botta. Come essere investiti da un Frecciarossa sulla direttissima Roma – Firenze. Quello che ha dichiarato il ministro dell’istruzione e del merito della Repubblica Italiana, Giuseppe Valditara, alla presentazione pubblica della fondazione intitolata a Giulia Cecchettin a Montecitorio, ha un qualcosa di irreale. Quello […]

Con la legge sull’Autonomia differenziata “curarsi per tanti diventerebbe quasi impossibile”

A confermarlo è don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della Salute della Cei

Una minaccia soprattutto per noi

C’era da aspettarselo, ma non in tempi così veloci. Che il clima negli Stati Uniti potesse peggiorare con l’elezione di Trump era indubbio, ma che lo scenario dei rapporti fra Europa e Usa potesse subire uno scossone così serio, a una settimana dall’affermazione del magnate, nessuno l’avrebbe mai potuto immaginare o presumere. Forse non è […]
Hic et Nunc

Al convegno Migrantes, commozione per l’intervento della colombiana Sulma Herrera, nel mirino dei boss della droga

Sul tema ‘Dio cammina con il suo popolo’, che è anche il titolo del messaggio di papa Francesco per la 110.ma Giornata mondiale dei migranti e profughi,  mercoledì 20 si è svolto nella ex chiesetta dell’università degli studi in via Duomo il convegno diocesano Migrantes. Mai come quest’anno i lavori sono stati seguiti da una […]

Mandato di cattura dell’Aia per Netanyahu, Gallant (Israele) e Deif (Hamas)

La Corte penale internazionale dell’Aia (Cpi) ha emesso un mandato di cattura per il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant e, con loro, per il capo dell’ala militare di Hamas, Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri (meglio noto come Mohammed Deif). I tre giudici hanno deciso all’unanimità sulla base delle […]

La reliquia del sangue di San Francesco a Grottaglie

Nell’ottavo centenario delle stimmate di San Francesco d’Assisi, martedì 26 novembre le Sorelle Povere di Santa Chiara del monastero di Grottaglie accoglieranno la reliquia del sangue di San Francesco d’ Assisi, che nei giorni scorsi è stata nelle parrocchie di San Pasquale, a Taranto, e di Cristo Re, a Martina Franca. L’accoglienza della reliquia costituisce un momento […]
Media
25 Nov 2024
newsletter