Da programmi e propositi del governo solo segni negativi per i poveri e il Sud
Di solito si giudicano i fatti e non le parole. Ce lo ha insegnato Nostro Signore e ce lo conferma l’esperienza. Ma anche le parole hanno il loro peso soprattutto se illustrano programmi politici e se le esprimono governanti. Lungi da noi esprimere giudizi meramente politici, anche per la consolidate conoscenza dei meccanismi della politica e della trasformazione delle ideologie in personalismi (che ha colpito un po’ tutti i partiti), ma vi sono dei punti che vanno chiariti subito e riguardano i programmi che si intendono assumere nei confronti dei poveri e del Sud, perché le premesse non sono delle migliori.
E non ci riferiamo alle infelici parole di Crosetto che, per giustificare l’impianto eolico di Taranto, ha definito il nostro porto “il posto più brutto del mondo”, non avendo il mente, evidentemente, luoghi come le favelas o i lager della Libia, dove sono sempre i più poveri del mondo a pagare. Voleva dire che il porto di Taranto è brutto perché dietro c’è l’Ilva, ma appunto sull’Ilva né lui né nessuno del governo ha speso una parola.
No, ci riferiamo ad altro: alla ventilata abolizione del reddito di cittadinanza, al blocco delle navi che salvano i migranti in circa di una vita, all’idea di promuovere sempre i più ricchi e gli evasori, con provvedimenti come l’innalzamento della flat tax del 15% alle partite Iva fino a 100.000 euro, e niente invece per i redditi dipendenti; o all’idea di innalzare i pagamenti in contanti a 10.000 un vero stimolo all’evasione e al nero, poiché tali pagamenti sfuggirebbero a ogni controllo quando invece proprio la limitazione del contante è stata una delle poche armi valide contro l’evasione. Insomma: sempre a favore dei ricchi. Anche la flat tax per il lavoro incrementale sembra una presa in giro, come dire: se volete non pagare ancora più tasse dovete lavorare di più!
La lotta contro il reddito di cittadinanza è un attacco diretto contro il Sud basato su una campagna di menzogne, secondo le quali i giovani preferiscono ricevere il reddito piuttosto che lavorare! Una vera sciocchezza perché nessun giovane che non sia capofamiglia e che non riesca a mettere insieme un seppur minimo stipendio riceve l’assegno che, per il 75% va a persone assolutamente non abili al lavoro. La Chiesa, a tutti i livelli, difende per questo il reddito che è odiato da chi vorrebbe utilizzare quei soldi solo per aiutare i più ricchi. Attraverso l’ennesimo condono, ad esempio. Qualcuno replicherà: ma si vuole togliere il reddito per offrire lavoro. Bene! Allora: prima si crei il lavoro e poi si toglie il reddito a chi dei percettori può lavorare.
E l’evasione fiscale? Nessuno la vuol combattere veramente. Lo sappiamo tutti che lo Stato incentiva l’evasione, e lo fa, ad esempio, permettendo a tutti i medici di chiedere al paziente: “Come paghi? Perché se paghi in contanti sono 100 euro, se paghi con la fattura sono 150 più Iva”. E tutti paghiamo in contanti perché la fattura ci farebbe recuperare meno di 30 euro dalla dichiarazione dei redditi”. E così fanno tutti gli autonomi, avvocati, artigiani e le partite Iva che ora si vuole ancora sostenere e che, cono tutto il rispetto per la loro preziosa attività, di ulteriori aiuti non hanno bisogno. Non più dei poveri, comunque, che ora sono 5 milioni! I governi, questo come il precedente, lo sanno benissimo ma non intervengono perché quasi il 50% degli italiani evade il fisco, mentre il Paese è retto dai più poveri, i dipendenti, compresi i percettori di reddito di cittadinanza.
E che dire dell’ennesimo condono? La solita beffa a favore dei più furbi.
E il Sud? Tante belle parole, ma per quanto riguarda i progetti abbiamo sentito parlare solo del ponte sullo Stretto di Messina e di un paio di strada completare.
Se così stanno le cose, per ora non siamo per niente d’accordo e forse non lo sono anche molti di coloro che hanno votato per questo governo. Ma siamo disposti a ricrederci pubblicamente se vedremo che non saranno sempre gli ultimi, i poveri, di diseredati, i disoccupati, i disperati che fuggono dalle guerre e dalla miseria a pagare. A proposito: tra i migranti più numerosi, in questi mesi, ci sono quelli provenienti dall’Afghanistan: un Paese che noi abbiamo contribuito a mettere a soqquadro con la scusa di aiutare a esportare la democrazia, e che ora sta molto peggio di prima.