La speranza di gonfiare la rete alimenta la vigilia di Taranto – Viterbese
Troppo brutto per essere vero. Il Taranto visto all’opera nell’ultima partita in casa, sconfitto dal Giugliano, la squadra che in novanta minuti di gioco non era stata capace di produrre un solo tiro nello specchio della porta, non è quello di Eziolino Capuano. Non è colpa dell’allenatore al quale non si può chiedere ogni volta il miracolo: la speranza di gonfiare la rete. Tra quell’incontro e il prossimo, contro la Viterbese domani, c’è stata la disfatta di Picerno, dove gli ionici hanno dimostrato di fare della inconcludenza la loro costante. E a poco serve attaccarsi alla direzione arbitrale – protestare per il rigore su Tommasini non dato era comunque sacrosanto, lecito.
L’auspicio è che contro la Viterbese ci si possa rimettere in carreggiata. Lo scopriremo in una nuova domenica di speranza e d’attesa, a partire dalle ore 14.30 (dirige l’incontro il signor Daniele Virgilio di Trapani). Si giocherà tra le mura amiche dello stadio “Erasmo Iacovone”. Dove, immaginiamo, non ci sarà il pubblico delle grandi occasioni. Tra i calciatori, non saranno della partita Edoardo Vona, vittima di un trauma contusivo distorsivo alla caviglia sinistra, e Alessandro Provenzano. Va detto che anche gli infortunati rappresentano una costante in questo scorcio di stagione. A discolpa di una compagine costretta ad esprimersi come può.
L’AVVERSARIO- Dopo aver pareggiato una partita che sembrava vinta (conduceva 3-1 sul Potenza, a quindici minuti dal termine), la Viterbese si è rimboccata le maniche. Dimostra di tenere in considerazione o temere il Taranto. Che l’anno scorso non ha incontrato in campionato, perché la formazione gialloblu era collocata nel girone B, prima di fare ritorno nel raggruppamento C. Ma verrà in riva allo Jonio con l’obiettivo di fare punti per uscire dalla zona calda in cui è invischiata: quart’ultimo posto in classifica, condiviso con lo stesso Potenza. Due sole lunghezze dal Taranto che ora deve guardarsi le spalle per non finire nell’area retrocessione. A dispetto della classifica, la Viterbese è una buona squadra, ha dichiarato Matias Antonini, che invita a uno sguardo di lungimiranza: il campionato è ancora lungo, tutto può capitare.