“Sottozona 32”: contro la cementificazione si è costituito il Comitato città sostenibile
Le mire edilizie sulla cosiddetta “sottozona 32”, ovvero l’ampia area compresa tra il nuovo ospedale San Cataldo e Cimino, dove si vorrebbero creare nuovi insediamenti di varia natura, continuano ad alimentare un vivace dibattito tra la politica e la società civile. Contro il rischio di urbanizzazione di quella zona che, sorgendo a ridosso del Parco del Mar Piccolo (istituito di fatto ma ancora non concretizzato), dovrebbe conservare nel migliore dei modi la propria vocazione ambientale e paesaggistica, si è costituito in città un comitato, il “Comitato città sostenibile”, cui hanno aderito moltissime associazione e molti professionisti del settore, che parte da presupposti chiari: Taranto è una delle realtà più cementificate d’Italia, anzi d’Europa, e ha una popolazione, come del resto abbiamo rimarcato qualche giorno fa, in netto, continuo calo, ed ha anche migliaia di appartamenti vuoti che dimostrano in modo chiaro, che non c’è alcun bisogno di nuovo cemento.
Se in Italia la copertura artificiale di suolo arriva al 7% del territorio nazionale, quasi il doppio della media europea, a Taranto si arriva alla cifra iperbolica del 21% della superficie comunale, il che equivale al triplo della media nazionale, cinque volte il dato europeo. E nessuna presunta esigenza più spingere a nuove edificazioni, che del resto sono espressamente scoraggiate dall’Ue.
La giunta comunale, nei giorni scorsi, ha deciso di fatto una modifica della pianificazione, ritagliando la porzione che riguarda le strutture da edificazione in appoggio al nuovo ospedale, di fatto lasciando in sospeso le altre porzioni, ma anche questo provvedimento non viene ritenuto molto migliorativo, prevedendo comunque una urbanizzazione ritenuta inutile e inefficace.
Il comitato ha così individuato quattro direttrici fondamentali: respingere qualsiasi progetto che prospetti l’ulteriore espansione dell’abitato e l’edificazione di nuove aree; individuare all’interno della città già edificata gli spazi e i contenitori per lo sviluppo di nuove funzioni; tutelare il paesaggio, anche attraverso l’istituzione di aree naturali protette, adeguando il piano urbanistico alle previsioni del Piano paesaggistico territoriale regionale; pervenire nel più breve tempo possibile a un Piano urbanistico generale (PUG) indirizzato dal principio di consumo di suolo a saldo zero (obiettivo fissato dalla stessa Commissione europea).
“Nonostante la tendenza ormai consolidata al declino demografico (oltre quattordicimila abitanti in meno rispetto al 2013) – scrivono associazioni e professionisti che hanno costituito il comitato – i terreni edificati continuano ad aumentare anche nella nostra città e si progettano ulteriori colate di cemento. Un vero e proprio spreco di territorio a vantaggio di pochi e a danno della collettività. È necessario arrestare queste dinamiche: le energie e le risorse delle istituzioni pubbliche e degli operatori privati vanno rivolte al recupero ed alla rigenerazione dell’esistente e alla valorizzazione del paesaggio, a partire dagli immediati adempimenti previsti per il Parco Naturale Regionale del Mar Piccolo e dalla necessaria attenzione ad aree di interesse naturalistico come l’Oasi della Salina Piccola o la pineta in zona Blandamura”.
Al Comitato città sostenibile hanno finora aderito Arca Taranto; Arci AL42; Arci Futurja; Arci Gagarin; Associazione culturale Gruppo Taranto; Comitato Parco regionale del Mar Piccolo; Fillea Cgil Taranto; Forum Salviamo il Paesaggio – Taranto; Fucina 900; Italia Nostra – Taranto; Legambiente Taranto: Libera – Taranto; Lipu Taranto; Osservatorio permanente Salinella; Peacelink; puntapenna.info; SiAmo Taranto; Mario Carobbi (architetto); Assunta Cocchiaro (archeologa); Leo Corvace (ambientalista); Giovanni Fanelli (ricercatore Cnr Taranto); Rino Giangrande (presidente dell’Associazione interprovinciale Grande Salento); Massimo Prontera (architetto).
Sulla questione della sottozona 32, di grande importanza per il futuro della città, torneremo per approfondimenti.