Giochi del Mediterraneo, il nuovo “Iacovone” è all’altezza dei sogni da realizzare
Il tempo degli annunci e degli slogan è ormai terminato. Si lavora seriamente ai Giochi del Mediterraneo discutendo di impiantistica, in primo piano: il vero vulnus da sanare, l’offesa delle strutture mancanti o non idonee alle gare, questione imprescindibile per lo svolgimento della stessa manifestazione internazionale. Lo si è fatto questa mattina nella sala del Circolo ufficiali della Marina militare di Taranto. L’evento, denominato “Il project financing nello Sport”, è stato centrato sul progetto di riqualificazione dello stadio Erasmo Iacovone di Taranto, oltre che sul nuovo PalaEventi di Brindisi. Stando a quanto presentato, la nuova opera sarà decisamente all’altezza dei sogni da realizzare, nel futuro non troppo lontano (il 2026 è dietro l’angolo), a beneficio del capoluogo ionico e non soltanto. La conferenza è stata curata dal Comitato organizzatore dei Gdm. Sono intervenuti, tra gli altri, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il governatore della Puglia Michele Emiliano. Anche il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci in qualità di presidente dello stesso comitato.
Benny portabandiera
La premessa all’incontro di stamani è stata la notizia che coinvolge più direttamente ed emotivamente la comunità. Ovvero la scelta di designare Benedetta Pilato come portabandiera dei Giochi del Mediterraneo. La Madrina non può che essere lei: l’atleta dei record, protagonista agli Assoluti invernali di vasca corta a Riccione, dove ha realizzato la doppietta, una nuova impresa straordinaria.
Operazione rinascita
Così Giovanni Malagò ha commentato la sede e la valenza dei prossimi Giochi del Mediterraneo: “Per qualche anno pensavo di dovermi concentrare sulle Olimpiadi, ma quando ho visto Taranto ho realizzato l’importanza di lasciare un segno nel nostro percorso per questa città così sfortunata ma allo stesso tempo così potenzialmente in grado di riprendersi con gli interessi tutto quello che le è successo in questi ultimi anni”. Il presidente del Coni non ha eluso le problematiche distinguendo due livelli di criticità. Ammette cioè che “se sulla parte dell’organizzazione sportiva siamo relativamente a posto, c’è poi quella infrastrutturale, senza la quale non si fa nulla”. A tal proposito GM chiede il supporto del Governo per la riuscita di un progetto internazionale.
Il nuovo Iacovone
Progettato da Gabetti Group ed Esperia Investor, lo stadio di Taranto sarà completamente ristrutturato e avrà una capienza di 16.500 posti. Un impianto innovativo e coperto. Comprenderà anche un centro convegni, un albergo business di 80 metri di altezza, un centro benessere con palestra, oltre a ristoranti e bar. Al momento si tratta del progetto più completo del Sud Italia. È bello e significativo anche che il nuovo stadio manterrà il nome del giocatore fattosi simbolo della storia di Taranto. Possiamo immaginare che lo stesso Iaco sarà soddisfatto della fase di rinascita della città.