Papa Francesco all’udienza del mercoledì: “Attenti ai demoni educati, la tentazione viene travestita da angelo”
“Quando confidiamo troppo in noi stessi e non nella grazia di Dio, allora il Maligno trova la porta aperta. Allora organizza la spedizione e prende possesso di quella casa”. Lo ha spiegato Francesco, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata nell’aula Paolo VI e dedicata alla vigilanza. “La condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima – ha commentato il papa -, ma il padrone non se ne accorge. No, perché questi sono i demoni educati, entrano senza che tu te ne accorga. Bussano alla porta e poi alla fine comandano loro”. “State attenti a questo diavolo educato, che fa finta di essere un grande signore”, l’invito del pontefice, che ha esortato a “custodire la casa da questo inganno dei demoni educati”, da cui deriva anche la “mondanità spirituale”. “La tentazione viene travestita di angelo”, ha aggiunto Francesco: “il demonio sa travestirsi, entra con parole cortesi, ti convince e alla fine la cosa è peggiore che all’inizio”. L’esempio scelto dal papa è quello della parabola evangelica in cui il padrone di casa non si accorge dell’invasione degli spiriti maligni: “Non era stato così bravo a fare il discernimento e a cacciarli via? Non aveva avuto anche i complimenti dei suoi amici e dei vicini per quella casa così bella ed elegante, così ordinata e pulita? Già, ma forse proprio per questo si era innamorato troppo della casa, cioè di sé stesso, e aveva smesso di aspettare il Signore, di attendere la venuta dello Sposo; forse per paura di rovinare quell’ordine non accoglieva più nessuno, non invitava i poveri, i senza tetto, quelli che disturbano… Una cosa è certa: qui c’è di mezzo il cattivo orgoglio, la presunzione di essere giusti, di essere bravi, di essere a posto”. “Sembra impossibile ma è così”, il commento di Francesco, che poi ha proseguito: “Tante volte siamo vinti nelle battaglie per questa mancanza di vigilanza. Il Signore ha dato tante grazie, e alla fine non siamo capaci di perseverare in queste grazie e perdiamo tutto, perché perdiamo la vigilanza. E poi siamo stati ingannati, qualcuno si mette dentro e ‘ciao’, il diavolo fa queste cose. E purtroppo l’esperienza lo conferma. Ciascuno può anche verificarlo ripensando alla propria storia personale”. “Non basta fare un buon discernimento e compiere una buona scelta”, ha concluso il papa: “Bisogna rimanere vigilanti, custodire questa grazia che Dio ci ha dato, ma vigilare. Se io dicessi: cosa sta succedendo nel tuo cuore? Forse non sapremmo dire tutto. Vigilare nel cuore. La vigilanza è segno di saggezza, è segno soprattutto di umiltà, e l’umiltà è la via maestra della vita cristiana”.