La ‘Life Support’ di Emergency ha soccorso 70 naufraghi, tra cui 5 donne (una incinta) e 2 bimbi
La nave Life Support di Emergency ha concluso domenica 18 mattina – verso le cinque – il suo primo salvataggio in mare di 70 naufraghi soccorsi in zona Sar libica. Tra i superstiti ci sono 5 donne di cui una incinta al settimo mese, 2 bambini al di sotto dei 2 anni e 24 minori non accompagnati a partire dai 13 anni. Provengono da Somalia, Egitto, Costa D’avorio, Camerun, Burkina Faso, Mali. “Sono per lo più disidratati, ci sono alcuni casi di scabbia e un caso di convulsioni”, ha affermato Paola Tagliabue, responsabile medico presente a bordo della Life Support.
Nella notte di domenica 18 dicembre la Life Support aveva ricevuto da Alarm Phone la segnalazione di un’imbarcazione in difficoltà in zona Sar libica. Dopo aver individuato l’imbarcazione, la Life Support ha informato tutte le autorità e ha subito attivato il rescue team.
“I 70 naufraghi sono stati tutti accolti a bordo ed è stato curato chi ne aveva necessità – dichiara Carlo Maisano, responsabile del Progetto Sar di Emergency -. Tutte le operazioni sono state svolte con la massima prontezza da parte del rescue team. Si è trattato di un salvataggio complesso a causa del tipo di imbarcazione – una barca di legno di circa 7 metri – e del numero di persone a bordo. Come ci era stato anticipato da Alarm Phone, la barca era sovraffollata”.
Un’unità della Guardia costiera libica era presente durante le operazioni di soccorso e ha recuperato e distrutto successivamente l’imbarcazione ormai vuota.
Alle ore 8,48 la Life Support ha chiesto un porto sicuro dove far sbarcare i superstiti. Dalla Italian Maritime Rescue Coordination Centre è stato assegnato Livorno alle ore 10,59.