Viesti, un compleanno coi fiocchi: “Il basket è uno degli amori più grandi”

Trent’anni vissuti dentro e fuori il campo. Per un atleta, il miglior modo di festeggiare un traguardo importante è giocando: prendendo parte a una gara, o semplicemente allenandosi. Sudare per uno degli amori più forti, più grandi, che ha nome basket. Parola della playmaker Alessandra Viesti. Che questa sera ha festeggiato sul parquet del Palamazzola il suo compleanno. La veterana, una delle migliori giocatrici della Nuova Orizzonti basket Taranto, ha dato il suo contributo all’ultimo successo della squadra nella prima giornata di ritorno della serie C femminile Puglia, contro la Mens Sana Mesagne – 7 punti realizzati, una regia impeccabile, quando la tarantina è stata chiamata in causa da coach Orlando. Una vittoria netta, legittimata a metà gara, che consente alla formazione ionica il consolidamento del primato. C’era Alessandra Viesti. Come sempre, tra le file della formazione di Taranto negli ultimi anni. La sua presenza è una certezza che rassicura in campo: vederla spuntare con la sua chioma fluente raccolta in fascia, la figura agile, scattante, è sempre uno spettacolo che fa bene a tutto il movimento del basket. Ad Alessandra Viesti, alla cestista e alla donna, facciamo i migliori auguri partendo dal match, dalla disamina.
I quarantuno punti di scarto (62-21 il risultato finale) la dicono tutta sulla differenza tecnica con l’avversario. Che partita è stata?
“Abbiamo iniziato un po’ con il freno a mano tirato. Avevamo bisogno di capire l’avversario, anche se il livello già lo conoscevamo. Queste comunque sono partite insidiose. Dopo quell’avvio abbiamo poi sfruttato soprattutto i contropiedi e la velocità, e siamo riuscite a prendere il margine”.
Il prossimo step?
“Ci aspetta un’altra partita di questo genere: conosciamo il valore degli avversari, dovrebbe essere alla nostra portata, di preparazione al derby, che è tra due settimane. Il match col Ruvo sarà un banco di prova”.
Quindi, come si affrontano queste gare?
“Ci si adatta al gioco della squadra che incontriamo. Poi serve il mordente, la spinta in più per incanalare la partita nella giusta direzione, senza indugiare”.
Oggi festeggi 30 anni. I compleanni importanti sono occasione per fare bilanci: che ruolo ha avuto nella tua vita il basket?
“Il basket ce l’ho tatuato sulla pelle (le brillano gli occhi, ndr). Ci gioco da almeno vent’anni: per me è stato fondamentale, e continua ad esserlo. Adesso è più una valvola di sfogo. Questo è uno sport magnifico, e se c’è la passione ti dà tanto. A patto che si sia disposti a dare tanto, per poter avere soddisfazioni in cambio. E io credo di averle avute”.
Riprendiamo il filo della memoria, per immagini…
“Avevo 7-8 anni. Rivedo il Cras, la De Florio, le giovanili in cui ho militato. I primi risultati, a livello nazionale: con l’Under 15 arrivammo quarti, nessuno avrebbe scommesso un centesimo su di noi. Fu un’esperienza meravigliosa. Credo siano questi i ricordi che, a 30 anni, ti portano a venire in palestra alle 9 di sera ad allenarti dopo una giornata di lavoro. Il basket dà tanto. Bisogna divertirsi, questa è la cosa più importante: non sempre riesce facile. Noi dobbiamo crescere ancora un po’, credo, come gruppo e come squadra. Io, dopo vent’anni posso tirare bilanci, e dire che, sì, la pallacanestro è stata uno degli amori più forti. E continua ad esserlo. Almeno per altro po’, fortunatamente, poi vediamo…”

La fotogallery del match Taranto-Mesagne a firma di Giuseppe Leva
VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

