Murales più bello al mondo: anche Taranto in lizza
Potrebbe essere proprio Taranto ad avere il dipinto su muro più bello al mondo. L’opera, intitolata “L’amore è più forte della morte”, è stata realizzata dall’artista olandese JDL, Judith de Leeuw, su un palazzo al quartiere Paolo VI, nell’ambito della terza edizione del progetto Trust, Taranto Regeneration Urban and Street, che nel dicembre 2022 ha prodotto altre undici opere su altrettanti muri della città. Dopo una selezione durata un anno, la community Street Art Cities ha individuato 100 murales in tutto il mondo che concorrono per il titolo di “Best Street Art of 2022 Awards”. Tra le opere italiane selezionate c’è anche quella di Taranto. «Tutti possiamo imparare qualcosa dalle persone che non vediamo più. Questa è la quarta parete dedicata alla memoria di mio padre, morto da poco. Una presenza fisica che rimane intatta» – ha commentato JDL dopo aver realizzato l’opera, che può essere votata ancora per qualche giorno, fino al 31 gennaio. Basta scaricare l’app Street Art Cities e cercarla (www.streetartcities.com). «Io credo che questa notizia sia un motivo d’orgoglio e una gratificazione per tutti i tarantini. D’altronde – dice Giacomo Marinaro, direttore artistico del progetto Trust – non è solo un’opera che viene vissuta dalla città e nella città ma un’opera che i tarantini hanno visto nascere da zero. Noi siamo molto contenti di essere in questa selezione, ci fa piacere e difendiamo questo risultato. Va ricordato però che in questi tre anni Taranto ha avuto modo di ospitare tanti artisti di qualità, che hanno lasciato opere altrettanto meritorie. Fare una selezione su quale sia la più bella diventa davvero qualcosa di personale. Per quanto mi riguarda è difficile». Il progetto Trust, nasce dal connubio tra le associazioni Rublanum e Mangrovie e «i risultati interessanti che stiamo ottenendo sono proprio frutto del clima di fiducia che c’è tra noi – prosegue Marinaro – e con l’amministrazione comunale, che ci ha dato carta bianca sulle scelte artistiche, e non è scontato. Come si sceglie un artista? Ci sono criteri personali ma anche studi fatti. Io per esempio giro per molti festival, sono in contatto con tanti artisti per tutto l’anno e sono loro che spesso si consigliano a vicenda o che si propongono. Poi è chiaro che io scelgo anche in base al muro, alla sua grandezza, al luogo, al contesto. Anche la scelta dei muri non è facile e viene fatta insieme all’amministrazione comunale. È facile intuire che se si tratta di un palazzo privato, l’iter è diverso che se è di proprietà pubblica. Con il privato è tutto più lungo. È il condominio a dover approvare. Penso al Nettuno che campeggia sul lungomare. Quando dipingi un palazzo di 45 metri di altezza da terra è difficile mettere d’accordo tutti ma alla fine la fortuna è che il fenomeno della street art e la nostra idea piace, quindi anche con processi lunghi non abbiamo mai avuto grossi problemi». Un lavoro, quello dell’artista olandese, che è arrivato fin su Rai 3. Infatti sabato sera, durante il programma di Massimo Gremellini “La Parola”, Jacopo Veneziani, divulgatore e storico d’arte, nella sua rubrica artistica, ha raccontato e analizzato il murales, paragonando l’opera alla scultura “Il ratto di Proserpina” del Bernini.