Martedì 7, si celebra la Giornata della legalità alla scuola Martellotta di Taranto
Il preside Tartaglia: “Ripercorreremo la storia attraverso le testimonianze dei parenti delle vittime di mafia”
La scuola Martellotta di Taranto celebra la sua Giornata della legalità. Il dipartimento di Lettere ed il dipartimento di Educazione musicale dell’istituto comprensivo presieduto dal dirigente scolastico, Giovanni Tartaglia, hanno scelto la data del 7 marzo per richiamare l’attenzione degli studenti della secondaria sull’importanza di non dimenticare cosa è capace di fare la mafia, a vario livello, e sulla necessità di impegnarsi per fare in modo che questo germe malvagio possa essere estirpato, educando le nuove generazioni alla giustizia e alla libertà, al coraggio e alla dignità. In una parola: all’onestà.
È una data diversa da quelle simbolo, come il 21 marzo, Giornata della Memoria e dell’impegno indetta dall’associazione contro le mafie “Libera”, ed il 23 maggio, Giornata della legalità in ricordo degli attentati ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ma lo è per una precisa volontà del preside e dei docenti della Martellotta. E, soprattutto, è una data nella quale gli studenti, veri protagonisti della mattinata dedicata alla legalità, metteranno insieme i simboli principali di entrambe le giornate.
La Giornata della legalità della Martellotta comincerà alle ore 9, nella conference hall del plesso di corso Annibale e sarà introdotta dalla professoressa di Lettere, Angela Piglionica, dopo i saluti del preside Tartaglia e della sua vice, laprofessoressa Raffaella Cosma.
Ospiti dell’iniziativa saranno Remo Pezzuto, coordinatore provinciale dell’associazione “Libera”, e Titti Basile, sorella del capitano dei carabinieri, Emanuele Basile, ucciso il 4 maggio del 1980.
Dalle loro testimonianze nascerà il dibattito, animato dagli stessi studenti delle terze medie, che per l’occasione canteranno “Pensa”, brano musicale di Fabrizio Moro. L’evento si concluderà con un flash mob sulle note di “Supereroi” di Mister Rain.
“Ci siamo ispirati all’insegnamento di don Pino Puglisi – dichiara il preside Tartaglia – facendo tesoro delle sue parole. Don Puglisi diceva: “Credo a tutte le forme di studio, di approfondimento e di protesta contro la mafia. La mafiosità si nutre di una cultura e la diffonde: la cultura dell’illegalità”. E’ proprio questo il nostro compito perché la scuola è innanzitutto presidio di legalità ed educazione sociale oltre che di istruzione e di cultura. E, soprattutto, lo è la scuola dell’obbligo perché è da qui che passano inevitabilmente i protagonisti della società del domani, nel bene e nel male. Se educhiamo i nostri ragazzi verso il bene, se insegniamo loro che la verità, anche se a volte spiacevole, è sempre meno dolorosa delle conseguenze che possono essere generate dalla menzogna, dall’omertà e anche dal più piccolo gesto di bullismo, solo apparentemente insignificante, avremo compiuto la volontà di don Pino Puglisi, del capitano Basile, dei giudici Falcone e Borsellino, e dato un senso alla morte di ogni vittima della mafia. Sono loro i nostri supereroi”.
Dal 7 marzo, fino al 21, ogni settimana ci saranno iniziative che coinvolgeranno gli studenti della Martellotta a vario titolo.
Degni di menzione, il poadcast che collega virtualmente la Divina commedia alla mafia, realizzato da alcune classi di seconda, e il parallelismo tra due figure letteralmente opposte quali don Abbondio dei Promessi sposi e don Pino Puglisi, ad opera degli alunni delle terze medie.