Neonato lasciato nella ‘Culla per la vita’ – Affinita (Moige): “Apprezzamento per la scelta di questa donna, ma servono politiche a sostegno della maternità”
Sta suscitando molto clamore la vicenda del piccolo Enea, il bambino lasciato nella “Culla per la vita” della clinica Mangiagalli di Milano il giorno di Pasqua. La mamma biologica ha lasciato anche una lettera, dalla quale appare evidente come si sia presa cura del piccolo durante la gravidanza, e come voglia dargli la possibilità di avere il futuro che merita ed un’infanzia serena.
“Apprezziamo molto la scelta di questa mamma che ha deciso di portare avanti la gravidanza, tra le molte difficoltà oggettive, pur sapendo che non avrebbe tenuto il piccolo con sé – commenta Antonio Affinita, direttore generale del Moige-Movimento italiano genitori –. Ha fatto un grande gesto, donando la vita al piccolo Enea e assicurandosi che crescesse bene e in salute durante la gestazione, ora ha dato una grande gioia a dei genitori adottivi, pronti ad accogliere un figlio nella loro famiglia e a donare amore incondizionato. La legge italiana offre la possibilità di partorire in anonimato presso ospedali e cliniche, garantendo la salute e la sicurezza di madre e figlio, che poi può essere adottato. Questo per preservare la vita dei nascituri. È una possibilità importante che diamo alle madri e credo sarebbe giusto rispettare chi fa questa scelta e il loro desiderio di anonimato e riservatezza”. “È evidente, però, che questa vicenda riporta sul tavolo una questione importante, quella della necessità di avviare iniziative e politiche a sostegno della maternità e della natalità – evidenzia Affinita -. Spesso le difficili condizioni socioeconomiche scoraggiano le donne nel fare i figli, e il risultato è che la natalità in Italia è ai minimi storici, con meno di 400mila nati nel 2022. Auspichiamo che il Governo apra presto un tavolo di confronto con associazioni e movimenti, per trovare soluzioni concrete con urgenza”.