Torna Post Disaster sul tetto di via Pentite
Tre giorni in cui si susseguiranno performance, attività laboratoriali e assemblee aperte. La città osservata collettivamente dal tetto di Palazzo Galeone, in via Pentite angolo vico Innocenti, nella Città vecchia di Taranto. Torna con la quarta edizione, o come piacere dire a loro, con il quarto episodio, Post Disaster Rooftops, il format promosso dal collettivo di architetti e designer Post Disaster. E quest’anno c’è una bella novità. Il progetto è stato scelto insieme ad altri otto in tutta Italia per rappresentare il Paese al padiglione Italia della Biennale di Architettura di Venezia, che si apre il mese prossimo. Il padiglione italiano è curato da Fosbury Architecture. “L’Italia – sottolineano i curatori – è una costellazione di territori fragili Per alcuni la catastrofe è un evento tristemente ciclico, per altri un futuro ineluttabile, per altri ancora parrebbe essersi già manifestata. Convivere con il disastro è un tema a cui architetti e progettisti non possono più sottrarsi, per immaginare progetti che tentino di confrontarcisi concretamente”. Da qui l’idea di far partecipare il collettivo tarantino. “Essere invitati a rappresentare lo stato dell’arte dell’architettura italiana partendo da Taranto, la nostra città – spiegano i quattro fondatori di Post Disaster, Peppe Frisino, Gabriella Mastrangelo, Gabriele Leo e Grazia Mappa – rappresenta un grande riconoscimento ma anche una grande responsabilità per il nostro collettivo. Operando nel margine della disciplina architettonica e creando un ponte con il design e l’arte contemporanea, mettiamo al centro i luoghi e i corpi (umani e non) che li attraversano. Post Disaster Rooftops è una pratica che si relaziona con chi vive e chi conosce la Città Vecchia, cercando di valorizzarne il potere trasformativo. Da qui la collaborazione con realtà come ETS Symbolum, che gestisce la ex Chiesa di san Gaetano e la cooperativa teatrale CREST. Si tratta anche di una pratica sociale e comunitaria che invita ad attraversare vicoli sconosciuti e ad entrare in edifici a volte chiusi, invita a prendere parte a laboratori sul corpo, come una sessione di Tai chi-Qigong che si terrà venerdì prossimo, o sulla parola, come l’assemblea Be An Ally, in maniera attiva o come pubblico. Quest’anno però l’invito ai nostri concittadini è quello di partecipare insieme a noi al racconto di una città viva, che ha coscienza dello stato in cui è costretta, ma allo stesso tempo ha all’interno della sua comunità tutti gli strumenti per decidere le proprie sorti”. Il programma, esposto in una conferenza stampa negli scorsi giorni (vedi foto), prevede venerdì 21 aprile, dalle 18.30 alle 20.00, una sessione di Tai chi-Qigong, una pratica energetica che agisce attraverso la consapevolezza del respiro, della postura e dei movimenti circolari armonici. A curarla Francesco Zita, insieme a Roberta Mansueto, con sonorizzazione finale di Donato Epiro, dal titolo “Nessuna natura”, di una quarantina di minuti. Un ritorno quello di Epiro, in altra veste, dopo la performance dello scorso anno con Canti Magnetici, di cui è fondatore. Alla lezione di Tai chi- Qigon l’ingresso è libero e gratuito. Ci si può prenotare scrivendo un’email a post.disaster.rooftops@gmail.com. Sabato 22 aprile alle 18.00 la performance più attesa, quella di Silvia Calderoni e Ilenia Caleo, intitolata ThefutureisNOW? #3, a rievocare l’azione Zen for Head di Nam June Paik (1962). In Zen for Head, Paik immerge la testa nella pittura e disegna una linea sulla carta, e poi lascia l’opera aperta a chiunque vorrà riprodurla. Le artiste partono da qui, dal gesto corporeo e dalla sostanza liquida contestualizzando l’opera nella condizione particolare di Taranto e intorno a due concetti chiave: corpi-batteri (il mare come colonia brulicante, scrittura vivente) e corpi-corrosivi (tracce sedimentate da alterità radicali). Domenica 23 dalle 12.00 “Be an Ally – assemblea, con Ilenia Caleo, Ilaria Lupo, Martina Muzi. Torna la modalità di incontro e condivisione, tra analisi di nuove pratiche e scenari auspicabili per la città e per l’arte. E alle 15,00 il “dessert” con Salgemma, che racconterà l’attività curatoriale dietro il progetto di networking e di comunicazione attivo dal 2020 in Puglia, e il progetto editoriale del magazine, con un focus dal titolo Contemporary Art and Culture in Apulia. Si rifletterà su lavoro culturale e pratiche artistiche. Post Disaster Rooftops EP04, del collettivo omonimo composto da , è un’iniziativa realizzata nell’ambito di “Spaziale: Ognuno appartiene a tutti gli altri” del Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2023 promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. L’iniziativa gode del supporto del Comune di Taranto nell’ambito del “Piano di Rigenerazione Sociale per l’Area di Crisi di Taranto” Art. 1, comma 8.5 del D.L. 4/12/2015 n. 191, approvato con Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 07/07/2020 e di Fondazione Con il Sud – Progetto “L’isola che accoglie”. Post Disaster Rooftops EP04 è realizzata con il contributo degli sponsor Teleperformance Italia, Italia Patria della bellezza e con la collaborazione di Teatro Crest, ETS Symbolum, Fondazione Matera 2019 – Open Design School.