Un convegno sui “tesori” delle confraternite guardando al gemellaggio con la città di Granada
Il legame tra Taranto e la Spagna si consolida grazie al ruolo storico e culturale dei riti pasquali. Questo legame, che punta tra l’altro al gemellaggio tra la città dei due mari e Granada, sarà al centro del convegno in programma il 29 e 30 aprile. Stiamo parlando de: “Il patrimonio artistico delle confraternite, una ricchezza culturale per la città”. Sarà, infatti, questo il tema del X convegno internazionale di studi sulla cultura popolare religiosa” che si svolgerà nel Salone degli specchi di Palazzo di città. E che sarà meglio illustrato nel corso di una conferenza stampa in programma per il 20 aprile.
Il convegno, organizzato dall’Associazione La Veste Rossa, è dedicato alla memoria del compianto monsignor Cosimo Quaranta che, come ci spiega l’organizzatore e studioso dei riti pasquali e giornalista, Gigi Montenegro, fu tra i fautori della manifestazione. Al collega Montenegro abbiamo rivolto alcune domande.
I contenuti del convegno
Tema del convegno è il patrimonio artistico che fa capo alle confraternite, ma il fil rouge della manifestazione sembra essere l’amicizia con la Spagna e in particolare con Granada.
Proprio così. Alla luce del protocollo d’intesa sottoscritto con l’associazione che rappresenta le confraternite di Granada, firmato dal precedente presidente, è avviato un percorso che, per volontà delle amministrazioni comunali, porterà al gemellaggio tra le città. Rappresentanti dell’importante centro spagnolo saranno presenti alla manifestazione nei prossimi giorni. Tra loro sarà anche il nuovo presidente del sodalizio.
Veniamo ai contenuti del convegno.
Esso verterà sul variegato patrimonio culturale che le confraternite possono vantare e che è composto da statue, simboli, opere d’arte ma anche decori e affreschi che abbelliscono chiese e cappelle che costituiscono le loro sedi. A parlarne, per la nostra comunità, saranno don Francesco Simone, direttore del Mudi, Larialucrezia Logrieco, restauratrice specializzata nel restauro ligneo, e Alessandro Carucci, che si occuperà della produzione artigianale. Ha assicurato la sua presenza l’arcivescovo Filippo Santoro.
Ma vi sono similitudini artistiche tra Granada e Taranto?
Non molte, ma è importante il raffronto da tradizioni diverse che, nel caso di Granada, ad esempio, assorbono degli elementi derivanti dalla tradizione araba. Interessanti alcuni elementi, che saranno ripresi nel convegno, come il ruolo dei ricamatori e designer che, dopo la “riforma” delle celebrazioni proposte da Ojedo nei primi del Novecento, svolgono un ruolo importante nell’uniformare consuetudini e tradizioni e riti in Andalusi, Siviglia, Granada. Negli anni precedenti, infatti, i riti popolari si svolgevano in maniera dal tutto diversa nei vari territori. Anche simbologie e abiti erano molo differenti, assieme al modo di intendere le cerimonie.
Ma la reciprocità spesso vantata tra i nostri riti e quelli spagnoli sussiste? Ha dei fondamenti?
Certo! Ha dei fondamenti storicamente provati ma che vanno in direzione diametralmente opposta a quella che molti indicano. Infatti, non fu la Spagna a influenzare l’Italia nelle celebrazioni popolari ma tutto l’opposto. Fonti storiche dimostrano che fu un italiano, Tommaso Pesare, a portare le nostre tradizioni in Spagna nel Cinquecento. E che fu lui a dare inizio al celeberrimo rito del Santo Entierro.