Rossetti, il KO che brucia: un passaggio fondamentale nella carriera di Nino
I Grandi sono fatti per le grandi imprese. E anche il KO rimediato da Giovanni Rossetti, per mano di Luca Chiancone, rappresenta a suo modo un’impresa, in negativo: sta a lui attingere a tutte le risorse di cui dispone per tornare ad essere il grande “Nino”. Finire al tappeto dopo poco più di un minuto è stata un’esperienza scioccante per tutti coloro che hanno assistito al match in diretta televisiva su RaiSport. I due colpi ricevuti, il secondo al mento in particolar modo, hanno mandato in frantumi l’ambizione di conservare il titolo di campione italiano dei pesi medi, e vanno intesi come parte dell’imprevisto. Di ciò che può accadere sul ring e nell’esistenza a tutti noi.
Rossetti nel cuore dei tifosi
Numerose le attestazioni di solidarietà fatte recapitare al pugile. Tutti i tarantini gli augurano di risollevarsi al più presto, considerando la sconfitta un mero incidente di percorso. Che non può pregiudicare l’ottimo cammino intrapreso da chi si è già laureato campione del mondo youth. L’età, 22 anni, gioca a favore di Giovanni Rossetti, orgoglio della palestra Quero Chiloiro. Lì dovrà continuare ad allenarsi ogni giorno mettendo a frutto gli insegnamenti ricevuti nella sua carriera giovane. Percorso che ha avuto nell’incontro con il procuratore Mario Loreni della Promo Boxe Italia il punto di svolta.
L’umiltà del nuovo campione
Presentato come uno spaccone che preannunciava la vittoria sui social, nel post incontro Luca Chiancone si è dimostrato invece un atleta umile: riconosce di non avere la classe, il talento di Nino, compensato dalla voglia di lavorare sodo. Con quest’affermazione ha portato alla ribalta la sua città Trieste. Ma andiamoci piano con i complimenti, con le affermazioni: prima di dire che è l’erede di Mitri e Benvenuti, vediamolo meglio in altri incontri. Lui stesso preferisce mantenere basso il profilo svelando la ricetta del successo. La conoscono gli atleti di tutte le discipline sportive: occorre allenarsi pensando che il tuo avversario sarà più forte di te. Le motivazioni allora contano nella stessa misura del corpo. Fino al punto di sovvertire il pronostico. La legge dello sport, inoltre, insegna che nessuno è invincibile: il campione sa rialzarsi dopo ogni caduta diventando più forte.