Da venerdì 21, sui tetti di via Pentite in città vecchia, va in scena Post Disaster
Sono arrivate da poche ore a Taranto e lavorano nella “sala off” del teatro TaTà, al quartiere Tamburi. Silvia Calderoni e Ilenia Caleo si preparano alla performance di sabato 22 alle ore 18 sul tetto di via Pentite angolo vico Innocentini, in Città vecchia.
Il titolo che hanno scelto è ThefutureisNOW? #3 e rievoca l’azione Zen for Head di Nam June Paik (1962). In Zen for Head, Paik immerge la testa nella pittura e disegna una linea sulla carta, e poi lascia l’opera aperta a chiunque vorrà riprodurla. Le artiste invece contestualizzano l’opera nella condizione particolare di Taranto, lavorando su due concetti chiave: corpi-batteri (il mare come colonia brulicante, scrittura vivente) e corpi-corrosivi (tracce sedimentate da alterità radicali). La loro performance è il fulcro dell’edizione 2023 di Post Disaster Rooftops Ep04, un progetto che nasce dall’idea del collettivo Post Disaster, composto da i designer ed architetti Peppe Frisino, Gabriella Mastrangelo, Grazia Mappa e Gabriele Leo e si sviluppa sui tetti della Città vecchia di Taranto, creando un ponte con il design, l’arte contemporanea e la comunità. Questa quarta edizione o quarto episodio, è particolarmente importante perché si tratta di una delle nove attivazioni sui territori di “Spaziale presenta”, la fase propedeutica alla realizzazione di “Spaziale: Ognuno appartiene a tutti gli altri”, il progetto del collettivo Fosbury Architecture (Giacomo Ardesio, Alessandro Bonizzoni, Nicola Campri, Veronica Caprino, Claudia Mainardi) per il Padiglione Italia – 18a Mostra Internazionale di Architettura 2023 – La Biennale di Venezia, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. E proprio da Fosbury Architecture arriva l’idea di un gemellaggio tra il collettivo tarantino e la performer di fama internazionale, Silvia Calderoni.
«Siamo veramente entusiaste di questo incontro con la collettività di Post Disaster – racconta Silvia Calderoni – e si tratta della prima volta per noi a Taranto, una città che ci ha attirato e finalmente adesso stiamo vivendo. L’incontro con Post Disaster è stato una reazione chimica a pelle, che è un po’ quello che andremo a ‘lavorare’ sabato in questa location incredibile che sono i tetti della Città vecchia. D’accordo con il collettivo abbiamo deciso di non preparare tutto a Roma, dove viviamo ma di prenderci un tempo per costruire il lavoro qui, un tempo per stare e farci guidare dentro questa collettività tarantina. Sabato non sarà una giornata scritta a penna sul foglio ma una giornata fortemente desiderata. Non sappiamo bene cosa accadrà ma non per disorganizzazione ma perché la presenza del pubblico, il fattore umano, è per noi e per Post Disaster una variabile assolutamente dipendente rispetto a quello che andremo a fare. Cercheremo di farci contaminare, provando a declinare con nuovi significati questa parola, che qui a Taranto suona molto dura, facendola diventare produttrice di piacere».
«È un’azione performativa molto aperta. Stiamo studiando degli elementi che entrano in reazione con la presenza degli spettatori – prosegue Ilenia Caleo – in un lavoro che è ambientale, perché si rifà molto a quello che c’è intorno ai tetti. L’idea, maneggiando sostanze liquide e acquose, è il rimando all’acqua che circonda la città. Lavoreremo con sostanze reagenti, irritanti, che lasciano delle tracce che restano anche in tempi diversi. Una partitura fisica, quella che scriveremo, che richiama a quello che lascia un segno, che siano sostanze tossiche o percorsi animali o non umani».
Di seguito il programma della tre giorni che parte domani.
Venerdì 21 aprile dalle 18.30 alle 21 (circa) in via Pentite, ad angolo con vico degl’Innocentini
PRELUDIO un’azione in 2 atti i cui confini temporali sono sfumati e intrecciati. La prima parte è una pratica corporea, la seconda è una pratica di ascolto.
Dalle 18:30 – 20:00 una sessione di Tai chi-Qigong, una pratica energetica che agisce attraverso la consapevolezza del respiro, della postura e dei movimenti circolari armonici. A curarla Francesco Zita, insieme a Roberta Mansueto, con sonorizzazione finale di Donato Epiro, dal titolo “Nessuna natura”, di una quarantina di minuti. Un ritorno quello di Epiro, in altra veste, dopo la performance dello scorso anno con Canti Magnetici, di cui è fondatore.
Alla lezione di Tai chi- Qigon l’ingresso è libero e gratuito. Ci sono può prenotare scrivendo un’email a post.disaster.rooftops@gmail.com.
Sabato 22 aprile alle 18.00 in via Pentite, ad angolo con vico degl’Innocentini
ThefutureisNOW? #3 è una performance di Silvia Calderoni e Ilenia Caleo (EVENTO DELLA TRE GIORNI)
Domenica 23 aprile dalle ore 12, in via Pentite, ad angolo con vico degl’Innocentini
Be an Ally – assemblea, con Ilenia Caleo, Ilaria Lupo, Martina Muzi. Torna la modalità di incontro e condivisione, tra analisi di nuove pratiche e scenari auspicabili per la città e per l’arte.
Alle 15,00 il “dessert” con Salgemma, che segue la comunicazione di Post Disaster dalla prima edizione e racconterà l’attività curatoriale dietro il progetto di networking e di comunicazione attivo dal 2020 in Puglia, e il progetto editoriale del magazine, con un focus dal titolo Contemporary Art and Culture in Apulia. Si rifletterà su lavoro culturale e pratiche artistiche.
Post Disaster Rooftops EP04 è un’iniziativa realizzata nell’ambito di “Spaziale: Ognuno appartiene a tutti gli altri” del Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2023 promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. L’iniziativa gode del supporto del Comune di Taranto nell’ambito del “Piano di Rigenerazione Sociale per l’Area di Crisi di Taranto” Art. 1, comma 8.5 del D.L. 4/12/2015 n. 191, approvato con Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 07/07/2020 e di Fondazione Con il Sud – Progetto “L’isola che accoglie”.
Post Disaster Rooftops EP04 è realizzata con il contributo degli sponsor Teleperformance Italia, Italia Patria della bellezza e con la collaborazione di Teatro Crest, ETS Symbolum, Fondazione Matera 2019 – Open Design School.