Sparta Taras, la vittoria della maturità dei Pulcini cresciuti in città vecchia
La felicità più grande è vederli giocare. Liberi di esprimersi come vogliono, su un campo di calcio, possono stare insieme agli altri, e imparare le regole dell’esistenza. Quando poi arrivano i risultati, la festa si fa completa: un plauso ai calciatori in erba dell’Asd Sparta Taras, che hanno conquistato la Championship del campionato Opes categoria Pulcini età mista 2012-13 a 8. La compagine tarantina ha sconfitto in finale lo Sporting Bachelet Palagiano. Tre a zero il risultato finale, al termine di un match dominato, vissuto all’insegna dell’agonismo e del divertimento. Il risultato fa il paio con il precedente successo ottenuto nella Ctg a 5+1. Una doppietta senza precedenti, capace di accendere l’entusiasmo dell’ambiente, di chi sa darsi da fare per instaurare e alimentare processi di rigenerazione attraverso la crescita della comunità della città vecchia.
Una vittoria particolare
Il successo deve essere motivo d’orgoglio per l’allenatore Marco Casula. Che già aveva espresso la sua soddisfazione per la crescita del gruppo 2016, uscito sconfitto dalla semifinale: educare i piccoli alla cultura della sconfitta è importante quanto il tentativo di far fruttare i talenti. Va sottolineato il valore dello Sporting Bachelet. Che già aveva sconfitto in campionato lo Sparta Taras: la rivincita sull’avversario, nella finale giocata sabato scorso sul campo neutro de “L’Eredità” di Grottaglie, innalza il livello della vittoria.
Il progetto Sparta Taras
Nata un anno fa, la scuola calcio affidata al tarantino Marco Casula nasce dal desiderio di mettere in campo idee, professionalità e passione. Tre le strutture che hanno accolto gli allenamenti. E possiamo dire senz’altro che l’Oratorio San Giuseppe rappresenta il cuore pulsante di un’iniziativa da portare avanti, pur faticosamente – gli altri terreni calcati sono il Faro Sport di San Vito e Calciomania presso Circumvallazione dei Fiori. La figura di MC è collocata in un qualificato staff tecnico. Il divertimento resta la priorità, perché la crescita agonistica non sia portata ad eccessi.
I giusti atteggiamenti
Dalle parole di Marco Casula traspare tutta l’emozione per il risultato che va al di là dell’esito della partita. “Penso al percorso di crescita e al lavoro fatto con questo gruppo in città vecchia – confida a Nuovo Dialogo il tecnico – l’ultimo successo, emozionante, bello, giova ai bambini di certo, perché loro giocano per la vittoria. Per me assume un significato diverso”. “Il successo – chiarisce meglio – è quello che hanno dimostrato quando siamo arrivati sul campo, stringendo la mano all’avversario, e restando composti: ho visto una serie di atteggiamenti dei quali sono davvero contento. Vedere i loro miglioramenti mi riempie d’orgoglio”.
Al netto della funzione ludico didattica, che è prioritaria in questo progetto, è giusto parlare di calcio giocato: l’allenatore non nasconde la presenza di elementi interessanti, tra questi calciatori in erba. Passare poi dal calcetto al campo a otto significa cominciare a parlare di calcio vero e proprio. Di tatticismo, di senso della posizione e di giocate che, traslate dall’allenamento all’incontro, vengono replicate efficacemente. Marco Casula non nasconde neanche le difficoltà. Dichiara di aver attraversato momenti di stanchezza, fino alla voglia di mollare, ma poi è prevalsa la passione, il senso di responsabilità e la dedizione. I bambini non tradiscono e sanno riconoscere e ricambiare il bene che gli viene offerto.