A Grottaglie, in Chiesa Madre, la presentazione di un saggio sulla storia dei principi Cicinelli
Sarà presentato sabato prossimo alle 19, nella Chiesa madre collegiata di Grottaglie, in piazza Regina Margherita, il libro: “I Cicinelli. Storia dinastica dei Principe di Cursi” (Youcanprint, Lecce 2023) di d. Donato Palma, sacerdote di Cursi e studioso attento e non nuovo a ricerche storiche. Quest’ultima sua fatica riguarda la potente famiglia napoletana dei Cicinelli, feudatari appunto di Cursi, piccolo centro salentino; ma anche di Grottaglie per la sola giurisdizione criminale.
Primi rappresentanti di questo ramo dei Cicinelli nell’antica Terra d’Otranto furono Giovanni Battista e suo figlio Giovanni, i quali, in virtù delle loro molteplici benemerenze militari e amministrative, ottennero dal re di Spagna rispettivamente il titolo di Principe di Cursi (1651) e di Duca delle Grottaglie (1665).
Il primo Principe di Cursi, oltre a rendersi benemerito nel suo piccolo feudo per aver scacciato militarmente i Turchi dalle contrade salentine, è ricordato anche come “generoso mecenate del Santuario di Maria SS.ma dell’Abbondanza e del grandioso altare del convento degli Agostiniani di Cursi”. Non altrettanto può dirsi di Grottaglie dove essi governarono con aspra durezza, scontrandosi spesso sia con il capitolo e clero della Collegiata Maria SS.ma Annunziata, sia con gli arcivescovi di Taranto, i quali dal tempo dei Normanni ne detenevano la piena giurisdizione. Questa venne meno nel 1497 allorché il re di Napoli Federico d’Aragona sancì lo sdoppiamento dei poteri, conferendo al nobile ambasciatore spagnolo Giovanni Scriva la giurisdizione criminale e lasciando agli arcivescovi quella civile.
Se si eccettua il loro grande e deturpato palazzo gentilizio sito accanto alla Chiesa Madre, e se si eccettua la commissione di alcune lunette raffiguranti altrettanti episodi della vita di S. Francesco di Paola nel chiostro dei Paolotti (1723), nonché la presenza di alcuni stemmi e lastre tombali nelle chiese del Carmine e dei padri Minimi, ben poco rimane a Grottaglie del lungo dominio dei Cicinelli.
Donato Palma rammenta con probanti documenti, in particolare con la preziosa “Relazione del Tribunale della Vicaria al Viceré del 18 novembre 1671”, tre episodi gravissimi avvenuti nel Seicento a Grottaglie; e cioè l’uccisione (1662) dell’arciprete Francesco Antonio Caraglio, personaggio di spicco per qualità morali e per scienza giuridica nel panorama culturale del Seicento grottagliese, su mandato di D. Giovanni Cicinelli, personaggio peraltro valente nelle armi e nelle lettere; come pure l’uccisione (1669) ordinata dal primo principe di Cursi Giovanni Battista Cicinelli del canonico D. Luigi Antonio Pignatelli vicario foraneo dell’arcivescovo Tommaso Sarria in Grottaglie; e infine i vari tentativi di avvelenamento del medesimo arcivescovo orditi dallo stesso principe.
Nel Settecento le cose nel feudo grottagliese non cambiarono; e l’autore ricorda l’altro tragico evento rappresentato dalla nota violenta sollevazione popolare del 1734 contro il contestato principe di Cursi e Duca di Grottaglie D. Giovanni Battista junior; sollevazione che costò l’esilio a centinaia di abitanti.
D. Donato Palma accompagna così il lettore quasi per mano, invitandolo a fare con lui un viaggio alla scoperta delle vicende nobili e avventurose, ma anche discutibili e violente, di questa famiglia di origine popolare ascesa a Napoli al ceto nobiliare nel Seggio di Montagna. Il lettore potrà osservare, grazie anche alle molte immagini, i luoghi frequentati in Napoli dai Cicinelli; ad esempio la basilica di San Lorenzo Maggiore in cui essi ebbero il patronato dell’altare maggiore e le sepolture dei loro avi.
Merito non trascurabile dell’autore è di aver fatto chiarezza tra i due primi feudatari (Giovanni Battista e Giovanni Cicinelli) spesso confusi tra loro, ma in realtà distinti per imprese e per gesta. Egli prosegue poi offrendo con dovizia di particolari molte altre notizie, suffragate sempre da vasta documentazione critica racchiusa nella ricca e aggiornata bibliografia, riguardanti gli altri esponenti della casata.
Il volume si conclude con tre utilissime tavole genealogiche che riassumono il lungo cammino della
nobile famiglia, con relativa cronotassi; ma anche con un’altrettanto preziosa appendice di otto documenti inediti che, insieme alle numerose e pertinenti illustrazioni, arricchiscono il testo e concorrono a rendere ancor più apprezzabile la meritoria fatica.
Dopo i saluti dei rappresentanti degli enti promotori della manifestazione, e cioè del parroco D. Eligio Grimaldi, del sindaco di Grottaglie Ciro D’Alò e del presidente della Pluriassociazione S. Francesco De Geronimo Ciro De Vincentis, e dopo l’introduzione del presidente della sezione tarantina della Società di storia patria, Giovangualberto Carducci, toccherà al preside Rosario Quaranta, socio ordinario della medesima Società, tenere la relazione sul volume, cui seguirà l’intervento dell’autore D. Donato Palma.
Concluderà la serata culturale il maestro Nunzio Dello Iacovo, docente al Conservatorio musicale di
Monopoli, con l’esecuzione di alcuni brani all’antico organo rinascimentale della Collegiata grottagliese.