A Grottaglie, chiesa Madonna delle Grazie, la presentazione dell’antologia “Il grido della Terra”
“Il grido della Terra” è il titolo di una nuova antologia tematica che le edizioni Macabor hanno dato alla luce come seconda tappa del percorso tematico sui grandi temi dell’umanità. Dopo “La guerra che è in noi”, curata da Silvano Trevisani, prende vita questo secondo progetto, curato dalla poetessa emiliana Elisa Nanini, la cui dimensione è precisata dal sottotitolo: “Orizzonti di parole per non dimenticare le ferite della natura e dell’umano”. Un’analisi condotta attraverso la parola poetica, che indaga nel rapporto che c’è tra l’intimo dell’uomo, le sue idee, le sue passioni, le sue intemperanze, e il mondo esterno, la “casa comune” che egli dovrebbe custodire. È la stessa sollecitazione che da tempo Papa Francesco ha lanciato attraverso l’enciclica “Laudato si’” del 2015, Il testo che si focalizza sulla cura dell’ambiente naturale e delle persone, nonché su questioni più ampie del rapporto tra Dio, gli esseri umani e la Terra. Il sottotitolo dell’enciclica, “Sulla cura della nostra casa comune”, sottolinea questi temi chiave.
Dopo la prefazione dell’editore e poeta Bonifacio Vincenzi e della stessa curatrice, l’antologia propone i contributi tematici di poeti italiani impegnati, alcuni dei quali molto noti, come Elio Pecora e Claudio Damiani, vincitore dell’ultima edizione del prestigioso Premio Viareggio di poesia.
I poeti che hanno partecipato al progetto sono: Ștefan Damian (lingua rumena), Alberto Bertoni, Marco Bini, Marta Celio, Maria Benedetta Cerro, Pino Corbo, Claudio Damiani, Fernando Della Posta, Griselda Doka, Michele Ghiotti, Alfredo Panetta, Elio Pecora, Mariangela Ruggiu, Francesca Serragnoli, Silvano Trevisani, oltre alla stessa curatrice Elisa Nanini.
Se “Le generazioni passate, quelle dei miei genitori, tanto per fare un esempio, erano ossessionati dal futuro dei figli; il loro primo dovere esistenziale era lasciare per i figli una vita migliore della loro – avverte Bonifacio Vincenzi – Negli ultimi anni tutto questo si è perso, il futuro dei figli non tormenta più le generazioni del nostro tempo. Imperativo categorico è vivere bene adesso. Tutto il resto non conta. In altri termini manca una visione del futuro e una consapevolezza reale del dramma che affliggerà le generazioni future che non sono entità anonime e oscure, ma che incarneranno le vite dei nostri figli, dei nostri nipoti e pronipoti”.
Sicuramente non possiamo pensare alla poesia come a qualcosa che metta al sicuro la Terra, come se i poeti e la poesia avessero il potere di guarire i mali del pianeta. La poesia non illumina opinioni ma coscienze. La poesia non accende opinioni ma consapevolezza.
Il percorso antologico, allora, spiega Elisa Nannini, si svolge “nel segno di una riflessione collettiva, un’auscultazione in versi che percorre le pagine di una sintomatologia terrestre, tra inquinamento, deforestazione, cambiamenti climatici, guerra e disuguaglianze, riconoscendo dentro la denuncia un battito: una casa verde di “parole” che possano essere “ancora per noi”.
L’antologia sarà presentata venerdì sera alle 19,30, nelle sale della parrocchia Madonna delle Grazie, in piazza Vittorio Veneto a Grottaglie. Il parroco, don Emidio Dellisanti e la professoressa Masina Neglia ne discuteranno con Silvano Trevisani, uno degli autori presenti nell’antologia.