A Martina, l’incontro ecumenico “La fede nell’unità della Chiesa di Cristo”
L’unione nella fede, l’incontro fraterno, la condivisione, l’ascolto e la riflessione, questi sono stati i punti essenziali che hanno animato l’incontro ecumenico vissuto con interesse e curiosità da parte di molti fedeli accolti nel salone della parrocchia “Divino Amore” a Martina Franca.
Il Rinnovamento nello Spirito Santo nato come movimento carismatico, oggi realtà ecclesiale nelle sue funzioni di formazione e di evangelizzazione, ha organizzato l’incontro, primo in provincia di Taranto, a cui hanno partecipato Filippo D’Alessandro, direttore regionale del Rinnovamento nello Spirito Santo e delegato per l’ecumenismo, Gianni Caito, pastore della chiesa evangelica Life Church Italia, don Giuseppe Ancora, parroco della “Divino Amore” e Rossella De Bartolomeo, coordinatrice della diocesi tarantina del Rinnovamento nello Spirito Santo.
Occasione propizia oltreché oggetto di riflessione sull’importante tema dell’ecumenismo, è stata la presentazione del libro di Filippo D’Alessandro dal titolo “Siano una cosa sola” che è l’emblema di ciò che si è discusso nel confronto e soprattutto il significato stesso dell’ecumenismo.
L’etimologia della parola di origine greca ci rivela il significato e la ricerca di una stretta collaborazione ed integrazione tra tutte le chiese cristiane: ortodossa, protestante, cattolica.
Il testo è semplice e fruibile, non accademico ma a disposizione di quanti sono animati da curiosità ed interesse su ciò che è l’essenza della fede cristiana, nell’accoglienza e nella comunione, mai snaturando le proprie radici che siano cattoliche, ortodosse o protestanti. “È importante comprendere meglio cosa è accaduto nei secoli, perché le diverse confessioni si differenzino tra loro, ma questo non per porre l’accento su quello che ci differenzia, ma perché è importante sapere chi siamo noi e gli altri, perché la conoscenza rafforza l’amore”, la riflessione dell’autore del libro Filippo D’Alessandro, che ha proseguito: “l’ecumenismo non è un minestrone, non è qualunquismo o relativismo, non è sincretismo, ma è l’amore di Gesù che ci spinge ad entrare in relazione con gli altri”.
“L’accettazione reciproca ci porta ad essere insieme in momenti importanti, possiamo avere una relazione ecumenica solo se sappiamo chi siamo e da dove veniamo, poi il momento dell’adorazione è quello che ci unisce e ci convince e chiude le argomentazione teologiche, l’amicizia che sviluppiamo attraverso le iniziative e la formazione”, le parole di Gianni Caito che ha raccontato la sua esperienza di conversione e fede, unita all’amicizia con Filippo D’Alessandro grazie alle numerose esperienze ed iniziative realizzate in seno al dialogo ecumenico.
“L’ecumenismo è un movimento straordinario, frutto dello Spirito, che ripercorre i momenti della comunità primitiva degli Atti degli Apostoli , in cui Luca dice “erano un cuor solo ed un’anima sola”, così don Giuseppe Ancora che successivamente ha aperto un momento di preghiera al quale la platea dei fedeli, assieme ai pastori della varie comunità, invitati a salire sul palco, si sono uniti in un momento di grande lode e benedizione al Signore, accompagnati dai canti e dalle musiche animate dalle voci e dagli strumenti della corale diocesana appartenente al Rinnovamento nello Spirito Santo.
Sono stati attimi di grande pace spirituale, ascolto nello Spirito in una dimensione di fratellanza, di accoglienza, di unione di cuori riconoscendo Gesù unico salvatore ed unico Signore.
Particolarmente intensa è stata l’invocazione allo Spirito Santo che costituisce il secondo momento in seno alla preghiera carismatica, dopo la lode, un momento di condivisione ed unità nei cuori per essere una famiglia unita.
Alla conclusione dell’evento c’è stato spazio per una piccola agape, altro momento di condivisione fraterna, come agli albori delle comunità cristiane primitive, condividendo cibo in gioia e fratellanza.