La tradizione del pane benedetto per la festa di Sant’Antonio
Buste e sacchetti contenenti pane offerto da devoti, secondo consuetudine familiare oppure per grazia ricevuta, sono stati benedetti martedì mattina, 13 giugno, nella maggior parte delle chiese cittadine in occasione della festa di Sant’Antonio da Padova. È da giorni che i panificatori tarantini fanno gli straordinari, lavorando giorno e notte su ordinazione dei devoti per preparare panini e soprattutto il tradizionale pane nella particolare forma detta appunto “Sant’Antonio”. Il tutto, per essere pronto in tempo per la prima messa della giornata, al cui termine è stata effettuata la benedizione. Il rito, come ogni anno è stato particolarmente sentito nelle due parrocchie dove sono programmati solenni festeggiamenti in onore del santo francescano, cioè quella di San Francesco De Geronimo, al quartiere Tamburi, e quella al Borgo intitolata proprio al santo. Sul sagrato di quest’ultima, per tutta la mattinata ininterrottamente, i devoti hanno portato il pane in gran quantità per la benedizione impartita dal giovane diacono don Stefano Manente.
La tradizione del pane sarebbe correlata al miracolo della resurrezione di Tommasino, un bimbo di appena venti mesi di Padova annegato in un recipiente pieno d’acqua. Alla vista del figlioletto privo di vita, la madre proruppe in lacrime e iniziò a pregare fervorosamente Sant’Antonio perché concedesse il miracolo di far tornare in vita il figlio, promettendo di donare ogni anno ai poveri una quantità di grano corrispondente al peso del suo bimbo. Accettata la promessa, il santo soffiò la vita nel bambino che riprese a respirare fra la gioia indescrivibile della mamma.
In serata i festeggiamenti sono proseguiti nelle due parrocchie per tutta la giornata con sante messe con foltissima partecipazione di fedeli. In serata si sono svolte le solenni processioni, seguite da momenti di animazione all’aperto e, al quartiere Tamburi, dai fuochi pirotecnici conclusivi.