Festeggiato a Taranto padre Marafioti, fondatore comunità Emmanuel
Il centro diurno a bassa soglia di via Pupino, a Taranto, ha festeggiato lunedì sera padre Mario Marafioti, fondatore della comunità “Emmanuel”, per l’importante riconoscimento ricevuto a Montecitorio in occasione della Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga. Nell’aula dei gruppi parlamentari, su iniziativa di Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, padre Marafioti è stato premiato per il suo impegno contro le dipendenze patologiche con la «Medaglia come testimone nell’educazione per iniziative contro le droghe» in occasione dell’evento organizzato dalla residenza del Consiglio dei ministri e dal dipartimento politiche antidroga del Governo. La cerimonia si è svolta alla presenza del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
La Comunità Emmanuel è nata a Lecce, la notte di Natale del 1980, da un gruppo di uomini e donne che, accompagnati da padre Mario Marafioti, hanno voluto incarnare nel servizio il loro cammino di fede, aprendo una prima casa famiglia per persone svantaggiate. Da allora le attività e le accoglienze si sono moltiplicate. Il bisogno ha cercato i volontari e la sofferenza altrui ha suscitato, in tanti di essi, energie insospettate di solidarietà umana e cristiana. Oggi la Comunità Emmanuel è organizzata in 6 settori di intervento: famiglia e minori, salute mentale e disabilità, dipendenze, amministrazione e promozione sociale, migrazioni e Sud del Mondo, diakonia. Nel territorio jonico sono presenti tre centri di accoglienza: due a Martina Franca (località San Paolo) e uno a Marina di Ginosa.
Nel centro di via Pupino, invitato dalla responsabile Maria Anna Carelli, padre Marafioti ha celebrato la santa messa nella cui omelia, prendendo spunto dal Vangelo domenicale, ha invitato a non negare il semplice ”bicchiere d’acqua” al bisognoso, consistente nell’aiuto concreto, secondo le proprie possibilità, nel consiglio o nel semplice ascolto a chi non riesce a trovare via d’uscita alla propria situazione: un gesto, sia pur piccolo, necessario all’intervento del Signore il quale non negherà il compenso a quanti non negano il proprio apporto. Nel corso della celebrazione padre Mario ha presentato alcuni ospiti della comunità di Marina di Ginosa che hanno dato la loro testimonianza del loro percorso di vita, assieme a un giovane novizio gesuita che ha fatto esperienza di volontariato presso di loro. Ha fatto seguito alla santa messa un gioioso momento di convivialità.
Il Centro diurno a bassa soglia ospita giornalmente persone che hanno bisogno di aiuto per affrontare i problemi della marginalità sociale, della dipendenza e della povertà. Il servizio è in funzione dal 1996 e accoglie circa 250 persone ogni anno.