L’inaugurazione della palazzina oratorio salesiano
Sabato 8 si terrà l’inaugurazione della nuova palazzina-alloggio dei salesiani, accanto alla chiesa di San Giovanni Bosco. Il programma prevede alle ore 19.30 la santa messa in cortile presieduta dall’arcivescovo mons. Filippo Santoro, con la partecipazione dei fedeli e di quanti sono impegnati con l‘”Estate ragazzi”; seguirà la benedizione dell’edificio che consta al pianoterra e al primo piano di spazi per le attività pastorali (aule per il catechismo, oratorio, salone parrocchiale, doposcuola, attività dei vari gruppi) mentre al secondo piano ci sarà l’abitazione dei sacerdoti: il parroco don Giovanni Monaco, il direttore dell’oratorio don Francesco Magnelli, don Piero D’Angiulli e don Tobia Carotenuto.
Realizzata su progetto dell’ing. Antonio Pisto, nominato dalla diocesi e salesiano dagli anni settanta, la palazzina, di proprietà della Curia ma concessa in comodato d’uso ai salesiani, sorge al posto di quella demolita nel 2018, ormai fatiscente, utilizzando la preesistente volumetria ma con spazi disposti in modo più funzionale. Il tutto è stato reso possibile con l’utilizzo di fondi Cei.
“La nuova opera -. dice il parroco don Giovanni Monaco – produrrà rinnovato impulso all’impegno salesiano fra i giovani nell’anno della definitiva ripresa dal covid”
il primo. approccio della città con le opere salesiane risale all’inizio secolo scorso. Il Bollettino Salesiano, in data 4 luglio 1900 riportava così: “Il 31 maggio u.s. a Taranto sulle sponde del Mar piccolo e propriamente a due chilometri dalla città vi fu la posa della prima pietra per un grandioso edificio di arti e mestieri che si vorrà edificare per affidarlo ai Salesiani…”. Purtroppo l’impresa fallì e il progetto non ebbe seguito. Trascorsero parecchi anni e nel dicembre del 1925 – su richiesta dell’arcivescovo mons. Orazio Mazzella – i primi due sacerdoti salesiani giunsero a Taranto, seguiti l’anno seguente da Don Angelo Fidenzio che ebbe la virtù e il coraggio di un pioniere. Venne affidata ai quei religiosi la vicarìa del Sacro Cuore, nell’allora zona periferica delle “Tre Carrare”. L’Opera del “Sacro Cuore” diventerà così la Casa Madre per la Taranto Salesiana. Grazie ai sacrifici e alla coraggiosa intraprendenza e tenacia di don Fidenzio, il carisma salesiano poté radicarsi e crescere a servizio della Chiesa locale, espresso in un impegno prioritario di attenzione ai giovani e al ceto popolare. Così il sacerdote, incoraggiato dai superiori maggiori e sostenuto dall’arcivescovo, avviò e completò in pochi anni la costruzione dell’istituto “Don Bosco” in viale Virgilio.Lo sguardo e il cuore dei salesiani si allargarono verso orizzonti nuovi, cioè la costruzione della nuova e ampia chiesa parrocchiale intitolata a San Giovanni Bosco in via Umbria, che fu aperta solennemente il 7 dicembre 1968 da dall’arcivescovo Guglielmo Motolese, a ridosso di una zona allora fortemente degradata e divenuta col tempo cuore pulsante della gioventù.