Lunedì 10, mons. Santoro ha donato a Mosca il bassorilievo raffigurante San Nicola di Bari
Alle ore 19, come segno di giubilo, nell’intera arcidiocesi di Taranto tutte le campane delle chiese suoneranno a festa in contemporanea
Alle ore 19 di lunedì 10 luglio, sarà posto nella cattedrale cattolica di Mosca un bassorilievo in terracotta dell’artista plastico Cosimo Giuliano raffigurante San Nicola di Bari mentre salva un gruppo di marinai in un mare agitato e mentre risuscita tre bambini, nel corso di una cerimonia presieduta dall’arcivescovo metropolita della Madre di Dio a Mosca, monsignor Paolo Pezzi, da monsignor Filippo Santoro, da un rappresentante della Chiesa ortodossa, dall’ambasciatore d’Italia, Giorgio Starace e dai rappresentanti la delegazione de «L’Isola che non c’è».
Come segno di giubilo, nell’intera arcidiocesi di Taranto tutte le campane delle chiese suoneranno a festa in contemporanea.
«Tasselli di pace / 2 – Mosca», missione dall’8 al 12 luglio a Mosca, fa seguito alla precedente in Ucraina, che si è svolta dal 25 al 27 aprile,
“Gli amici dell’associazione L’isola che non c’è mi hanno chiesto di accompagnare anche questa missione – ha detto mons. Filippo Santoro, prima della partenza -. La delegazione è composta anche dal giornalista e presidente onorario dell’associazione, Franco Giuliano, e dal nefrologo di Uniba Loreto Gesualdo.
L’arcivescovo cattolico metropolita di Mosca, mons. Paolo Pezzi si è detto ben lieto di accogliere questo bassorilievo nella cattedrale dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, ed è in contatto con l’arcivescovo Antonij di Volokolamsk, presidente del dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, che incontrerà la nostra delegazione.
L’obiettivo della visita – ha continuato l’arcivescovo di Taranto – è offrire un segno di vicinanza al popolo che si manifesta nell’arte che unisce le genti di tutti i paesi, nella solidarietà e nella preghiera per la costruzione della pace.
Non portiamo analisi o strategie ma gesti, rapporti, dialoghi a partire dall’arte dalla bellezza e dalla fede. Ciò non toglie il valore della politica ma questa è sostenuta da gesti semplici pieni di significato.
Staremo con la gente, condividendo le sofferenze e la speranza.
Dalla nostra Puglia, l’associazione «L’isola che non c’è» ci invita a non addormentarci, consegnandoci al gioco politico delle superpotenze e affidandoci ai bollettini di guerra.
Seguendo il costante invito del Papa – ha concluso l’arcivescovo Santoro – auspichiamo che prendano consistenza tavoli di negoziato, a partire dalle Nazioni Unite, creando una mentalità diffusa favorevole alla giustizia e alla pace come i beni più grandi da difendere e coltivare.
Che San Nicola ci protegga in questo mare agitato”.