Il “Cristo dalla polvere” donato alla San Francesco De Geronimo
Una pregevole opera d’arte di ben dieci metri di lunghezza, dal titolo “Cristo dalla polvere”, realizzata dall’artista tarantino di fama mondiale Paolo Troilo è stata collocata in modo permanente nella chiesa di San Francesco De Geronimo, al quartiere Tamburi, dove nella mattinata di lunedì, 10 luglio, ne è avvenuta la presentazione.
Il dipinto è stato realizzato in acrilico su tela mediante il finger painting, una tecnica molto recente ed ancora poco diffusa che non prevede l’utilizzo di pennelli o di spatole ma delle sole dita delle mani.
La rappresentazione del Cristo crocifisso, ha spiegato Troilo, ha la caratteristica dei chiodi non infissi nelle mani, bensì solo appoggiati, segno non della definitiva vittoria della morte ma della certezza della resurrezione: non solo di quella del Redentore ma dell’intera città, che patisce dell’inquinamento industriale. E la croce di questa comunità non è ovviamente costituita dal legno del terribile supplizio inflitto dai romani ma dalle polveri malefiche che escono dai camini dell’ex Ilva e che arrossano le strade dei Tamburi. Ecco perché l’intitolazione “Cristo dalla polvere”. «Con questa tela – ha spiegato Troilo – ho voluto omaggiare e ringraziare la mia Taranto, una città che rimarrà sempre nel mio cuore”.
Nonostante i tanti anni vissuti lontano dalla sua città natale, oggi quel legame si fa ancora sentire tramite ricordi indelebili trasferiti su tela con questa opera. Il ‘Cristo dalla polvere’ è il primo segno di un tributo più complesso alla ‘Capitale del mare’ e alla sua gente che proprio in questi anni sta dando vita a una fase di rinnovamento sociale, creativo e impreditoriale”.
Alla cerimonia di inaugurazione, cui ha presenziato una folta rappresentanza di abitanti del quartiere, è intervenuto il sindaco Rinaldo Melucci il quale ha ribadito l’impegno dell’amministrazione comunale di aprire la città alla cultura a 360 gradi, necessaria alla sua crescita, e di cui il dono di questo dipinto rappresenta una tappa importante.
Dal canto suo, il parroco don Nino Borsci, che recentemente ha festeggiato i 50 anni di sacerdozio, ha ricordato l’impegno della comunità e le tante opere portate a termine per la rinascita del quartiere con la costante sensibilizzazione delle giovani generazioni, nelle scuole, per l’acquisizione di una coscienza civica sensibile alle problematiche relative alla vivibilità ambientale.
La realizzazione del dipinto è stata resa possibile grazie al mecenate di opere d’arte, Augusto Sebastio, anche lui di origini tarantine, che nella cerimonia di inaugurazione ha ricordato il legame di amicizia con Paolo Troilo risalente ai tempi della scuola.
Paolo Troilo è nato a Taranto nel 1972 e vive e lavora a Milano. Dal 1997 al 2009 ha lavorato come creativo pubblicitario in Saatchi&Saatchi e in Arnold Worldwide Italy poi come direttore creativo. Si è aggiudicato tutti i più prestigiosi riconoscimenti del settore come Cannes Lions, Eurobest e Cloo Award. Troilo è conosciuto anche per aver dipinto sulla carrozzeria di una Lamborghini l’opera intitolata Minotauro. e i suoi lavori sono stati esposti a San Francisco, Miami, Istanbul, Parigi, Madrid, Milano, Roma, Firenze, Berlino, Basilea, Singapore, Los Angeles, Londra e Tel Aviv.
«Ho iniziato a dipingere con le dita per caso – racconta Troilo –: è capitato che anni fa, mi recai a comperare i colori e le tele ma una volta arrivato a casa mi resi conto di aver dimenticato i pennelli. Fui sopraffatto dalla voglia irrefrenabile di dipingere così quasi inconsciamente le mie dita iniziarono a immergersi nei vasetti dei colori e a trasferirli sulla tela bianca, la mia mente viaggiava veloce così come le mie dita e così, per caso, è nata la mia tecnica semplice e senza pennelli o spatole solo il mio corpo e la tela senza alcuno strumento tra di noi».