L’Io, il potere, le opere
Dalla filosofia di Luigi Giussani ad un modo di essere e di pensare: Taranto accoglie l’invito al percorso formativo
Quanta attualità e contemporaneità nel ciclo d’incontri “L’io il potere le opere”, il percorso formativo con tre sessioni svoltesi in modalità streeming che ha riunito oltre 5000 persone sparse nelle sedi decentrate del territorio italiano oltre quelle all’estero, promosse da una fitta rete di enti (Aic, Avsi, Banco Alimentare, Banco Farmaceutico, Cdo, Diesse, Disal, Foe, Il Rischio Educativo, Meeting per l’amicizia tra i popoli, Portofranco) in collaborazione con la Fondazione per la sussidiarietà, accomunati dalla voglia di riflettere sul testo di Luigi Giussani.
Un programma interessante con relatori di alta levatura, che ha visto avvicendarsi sul tema “dell’Io”, Monica Scholz-Zappa e Francesco Occhetta, su “Il potere”, Marta Cartabia e Mauro Magatti ed infine su “Le opere” Luis Rubalcava e Massimo Borghesi, con moderatori di altrettanta rilevanza come Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la sussidiarietà, Gianpaolo Silvestri, segretario generale dell’Avsi e Guido Bardelli, presidente della Compagnia delle Opere.
Conversazioni in cui i relatori sono partiti tutti dalla grande esperienza e dagli interventi che vanno dal 1970 al 1999, raccontati nel libro omonimo dall’autore, Luigi Giussani, raccolti negli ultimi vent’anni, in circostanze e in contesti talora molto diversi fra loro, sui temi della politica, con particolare riferimento alla questione del potere, del lavoro, della creatività sociale dei “corpi intermedi”.
Temi che risultano quanto mai al passo con i tempi ancora oggi, in cui il dibattito sociale porta a riflettere su come sia necessario soffermarsi sui temi della difesa, della dignità della persona umana e l’apertura di nuove prospettive circa il suo agire responsabile e costruttivo, che afferiscono al protagonismo dell’io, dalla politica, al lavoro, alla creatività economica e sociale.
L’approccio dei relatori è stato originale in sintonia con la modalità discorsiva di Giussani, cioè non come frutto di riflessione astratta ma alla luce dell’esperienza umana oggi come ieri interessante.
La comunità jonica ha risposto con una bella partecipazione al richiamo lanciato dal Banco Alimentare Onlus Puglia e dal suo presidente Luigi Riso – che, ha sottolineato come il ciclo formativo metta al centro l’importanza del “gesto” – sono stati incontri di grande interesse culturale e sociale che sono serviti ad approfondire il senso del Banco Alimentare, la sua filosofia, la sua essenza, intesa come volontà di essere vicino all’altro, di fare qualcosa per l’altro, di avere voglia di essere protagonista di un concreto gesto verso l’altro.
Troppo spesso si da per scontato che il Banco Alimentare sia un ente preposto alla consegna dei cosiddetti pacchi alimentari, seppur in terza persona giacché alla distribuzione vera e propria sono preposte, associazioni, parrocchie, enti caritativi, non valutando che alla base di questo ‘gesto’ che muove una importante catena di solidarietà, c’è un modo di vivere, di pensare e sostenere la carità. Un modo non scontato come spesso accade, piuttosto un modo concreto che muove dall’esigenza di adoperarsi per una causa, con il lavoro e l’impegno che ogni causa seppur a carattere sociale prevede e contempla.