Per la festa di Sant’Anna, in città vecchia, la benedizione delle partorienti
Festeggiamenti in onore dei santi Anna e Gioacchino si svolgono nella chiesetta in largo Civitanova, nei pressi di piazza Fontana a cura dell’Opera Pia Ancelle di Sant’Anna, della confraternita dell’Addolorata e della parrocchia basilica cattedrale. Nelle serate del triduo alle ore 18 viene recitato il santo rosario seguito alle ore 18.30 dalla santa messa.
Mercoledì 26, giorno della festa, le sante messe saranno celebrate alle ore 8-9-10; in serata ci si sposterà nei più ampi spazi di vico San Pietro Imperiale (davanti alla chiesa di San Domenico) per la solenne celebrazione eucaristica delle ore 18.30 presieduta da don Emanuele Ferro, con l’affidamento a Sant’Anna e la benedizione delle mamme in attesa e dei bambini. Seguirà la processione con il simulacro di Sant’Anna (portato a spalla dai confratelli del SS. Nome di Dio) per il pendio San Domenico, via Duomo, piazzetta San Costantino, postierla Vianuova, vico Vianuova, via Garibaldi, piazza Fontana, via Torrenuova, vico Civitanova e rientro in chiesa. Presterà servizio la “Grande Orchestra di fiati Santa Cecilia-Città di Taranto” diretta dal m° Giuseppe Gregucci.
Purtroppo neppure quest’anno – ci ha riferito il cav. Antonio Gigante, commissario arcivescovile dell’Opera Pia Ancelle di Sant’Anna – si riuscirà a portare in processione, anche la statua di San Gioacchino, ancora in fase di restauro. Al “restyling” è anche il simulacro di Sant’Omobono, anche questo esposto nella chiesetta, primo laico canonizzato, che devolveva a opere di bene i guadagni del suo lavoro di commerciante.
La chiesetta di largo Civitanova fu edificata nel 1914 dopo l’abbattimento di quella più antica (sembra già esistente nel 1200) intitolata a San Nicola in Civitanova, ormai pericolante. L’allora rettore monsignor Solito la fece ricostruire con altari in marmi policromi, stucchi alle pareti ed affreschi alla volta, opere del pittore Sampietro. La facciata è in stile romanico-pugliese con grande arco monocuspidale e piccola rosa in alto nel centro. Sul lato destro è visibile un piccolo campanile, dal quale – si racconta – pendeva una funicella perché chiunque a qualsiasi ora della giornata, o della notte, potesse tirarla per suonare la campana, invitando così a pregare “Mamma Sand’Anne” per una partoriente.
Nella medesima chiesetta ogni terzo mercoledì del mese durante la santa messa serale la confraternita dell’Addolorata raccoglie quanto necessario (vestitini, alimenti per bambini, confezioni di pannolini, giocattoli) a partorienti e neonati di famiglie bisognose.