Ricordo

È deceduto il dott. Oronzo Forleo, il pediatra buono

Il dott. Oronzo Forleo riceve il premio Mysterium festival
31 Ago 2023

Si svolgeranno in Concattedrale oggi pomeriggio, giovedì 31 settembre, alle ore 16.30 i funerali del dott. Oronzo Forleo, pediatra, deceduto all’età di 67 anni dopo aver lottato strenuamente e coraggiosamente contro un male incurabile.

Laureatosi a Milano e specializzato in neuropsichiatria infantile, da oltre quarant’anni il dott. Forleo era in servizio all’ospedale SS.Annunziata.

 Dal 2015 al 2021 il medico è stato alla guida di Neonatologia e dell’Unità intensiva neonatale, dove si è preso cura con amore, salvandone la vita, di centinaia di neonati pretermine.  

Nel 2021 il dott. Oronzo Forleo ha dato alle stampe il libro “La verità nei loro occhi”, le cui pagine offrono al lettore una carrellata di casi clinici che scorrono agli occhi del pediatra, esaminati non dal punto di vista medico ma umano, non tralasciando le ripercussioni sulle famiglie del piccolo malato; il ricavato dalla vendita è stato devoluto a Telethon.

Nel 2017, durante la serata finale della rassegna musicale legata alle nostre tradizioni penitenziali, svoltasi in cattedrale, il medico tarantino ha ricevuto dalle mani dell’arcivescovo il premio “Mysterium Festival”, quale personalità di spicco della vita cittadina, “ per il suo grande impegno nella cura a favore della vita, per il suo infaticabile lavoro accanto alle famiglie e per aver avuto la forza e la tenacia di istituire ‘La culla della vita’, esempio di attenzione alla vita nascente”.

Alla moglie Vittoria e ai figli Fabrizio e Sara la vicinanza e la preghiera di noi tutti di “Nuovo Dialogo”.

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Enciclica

Papa Francesco: “Il 4 ottobre ho intenzione di pubblicare una seconda Laudato si’”

L’annuncio al termine dell’udienza generale di mercoledì 30: “È necessario schierarsi al fianco delle vittime delle ingiustizie ambientali e climatiche, sforzandoci di porre fine all’insensata guerra alla nostra Casa comune, che è una guerra mondiale terribile”

foto Vatican media/Sir
31 Ago 2023

di Filippo Passantino

“Il 1° settembre, si celebra la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, inaugurando il Tempo del Creato che durerà fino al 4 ottobre, festa di san Francesco d’Assisi. In quella data ho intenzione di pubblicare un’esortazione. Una seconda Laudato si’”: papa Francesco lo ha ribadito pubblicamente (lo aveva detto per la prima volta durante un’udienza privata, nei giorni scorsi) al termine dell’udienza di mercoledì 30 agosto, questa volta indicando la data. Prende forma così il lancio della seconda parte dell’enciclica. “Uniamoci ai nostri fratelli e sorelle cristiani nell’impegno di custodire il Creato come dono sacro del Creatore – ha aggiunto il papa -. È necessario schierarsi al fianco delle vittime delle ingiustizie ambientali e climatiche, sforzandoci di porre fine all’insensata guerra alla nostra Casa comune, che è una guerra mondiale terribile. Esorto tutti voi a lavorare e pregare perché essa abbondi nuovamente di vita”.

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Eventi cittadini

Domenica 3 settembre, sulla Rotonda del Lungomare, Eugenio Bennato con ‘Vento popolare’

31 Ago 2023

Domenica 3 settembre alle 21 sulla Rotonda Marinai d’Italia di Taranto, ‘Vento popolare’. Protagonisti dello spettacolo che celebra i “100 anni della Provincia di Taranto”, Eugenio Bennato con il gruppo musicale Taranta Power e l’Orchestra della Magna Grecia diretta dal m° Roberto Gianola.

Momento estremamente importante ed esclusivo per il territorio nel quale uno degli artisti più amati della scena musicale e culturale, italiana e internazionale, viene affiancato dall’Orchestra della Magna Grecia. Bennato, è bene ricordarlo, fa parte della scuola di cantautori, insieme con i due fratelli Edoardo e Giorgio, Pino Daniele, Tony Esposito, Alan Sorrenti, James Senese e altri ancora. Dal suo canto, in questo progetto straordinario e unico nel suo genere, l’OMG prosegue la sua attività coniugandosi a generi musicali solo apparentemente lontani dallo stile sinfonico come rock, pop e, in questo caso, world music.

«Negli Anni Settanta, da ragazzo – racconta Eugenio –  mi inventai la Nuova Compagnia di Canto Popolare, una band musicale che partiva dai modelli degli sconosciuti cantori del sud e cominciai a girare per il mondo; poi vennero i briganti della storia meridionale, i migranti del Mediterraneo, la Taranta Power, che segnò l’ingresso della musica etnica italiana nella World Music, da sempre una musica delle minoranze, una musica che conta poco nel business della civiltà globale».

Eugenio Bennato, voce, chitarra classica, mandola, chitarra battente, si accompagnerà con il gruppo musicale Taranta Power: Ezio Lambiase (chitarra classica ed elettrica), Mujura (chitarra acustica, basso, voce), Sonia Totaro (voce e danza), Francesca Del Duca (percussioni, voce), Mohammed Ezzaime El Alaoui (voce viola). Insieme con il cantautore la sua formazione musicale, l’Orchestra della Magna Grecia.

«L’ultimo mio lavoro – spiega ancora Bennato – si intitola “Vento popolare”. Ci ritrovo il mio punto di partenza, la convinzione di allora che la musica possa contribuire a contrapporre alla logica del profitto la logica della bellezza e del contatto umano».

Eugenio Bennato fonda negli anni Settanta la Nuova Compagnia di Canto Popolare, e nel 1976 Musica Nova. Negli anni Novanta dà avvio, con Taranta Power, ad un movimento che impone la musica etnica italiana nella rete internazionale della World Music. Le pubblicazioni discografiche più significative sono “Brigante se more” (1980), “Taranta Power” (1998), “Che il Mediterraneo sia” (2002), “Sponda sud” (2007), “Questione meridionale”, “Canzoni di Contrabbando” (antologia 2016), “Da che Sud è Sud”. Suona nelle grandi capitali del mondo arabo africano: Tunisi, Rabat, Il Cairo, Algeri, Tangeri, Orano. Partecipa al festival 7Sois7Luas in Portogallo, ed è invitato dal Parlamento Europeo di Bruxelles a suonare in occasione della giornata dedicata ai diritti umani.

Il 1° dicembre 2018 festeggia i vent’anni di Taranta Power con un grande festival in piazza del Plebiscito a Napoli. Nel 2020 esce un nuovo disco, “Qualcuno sulla terra”, e il singolo “W chi non conta niente”. “Vento popolare” è il titolo dell’album pubblicato nel 2022. Nell’estate del 2022 esce il nuovo singolo “Welcome to Napoli”, che diventa l’inno degli eventi di Napoli città della musica. Nel 2023 realizza la colonna sonora del docufilm su Massimo Troisi, a trenta anni dalla sua scomparsa e prodotto da Raiuno.

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Rigenerazione sociale

Libera: più di 50 preti impegnati in percorsi di educazione alla legalità riuniti in Val Susa con il card. Matteo Zuppi

foto di Libera
31 Ago 2023

Più di 50 sacerdoti e preti impegnati con Libera nei percorsi di educazione alla legalità provenienti da ogni parte d’Italia hanno accolto l’invito di don Luigi Ciotti a ritrovarsi, dal 28 al 30 agosto, alla Certosa 1515 in Val di Susa “a riflettere e pregare insieme sulla condizione ecclesiale, sociale e politica attuale del Paese. “Una due giorni – spiega una nota di Libera – per condividere momenti di fraternità e di preghiera ma soprattutto per riflettere e confrontarsi sulle sfide che le mafie, la corruzione e il malaffare lanciano al mondo religioso”. Non è la prima volta che il gruppo, che in buona parte opera nella rete di Libera, si riunisce, ma, precisa l’associazione, “in questa occasione ha avuto modo di confrontarsi in maniera serrata col presidente della Cei, card. Matteo Zuppi”.
La riflessione è stata animata da don Cosimo Scordato, teologo palermitano, Rosy Bindi e dal vescovo di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva. In particolare, “si è sottolineata la necessità che la sensibilità di un’educazione che contrasti la pervasività della mentalità e dell’agire mafioso non sia appannaggio solo di alcuni pastori sensibili ma entri piuttosto nella pastorale ordinaria e, in particolare, nei percorsi della formazione dei futuri presbiteri. Tematiche urgenti che devono trovare ampio diritto di cittadinanza nel cammino sinodale nazionale e universale. Sono stati molti i punti che hanno trovato piena sintonia con le considerazioni del card. Zuppi e che – è stato assicurato – entreranno nell’agenda delle programmazioni pastorali dei diversi ambiti del vissuto ecclesiale”.
Ricca anche l’agenda della presenza sociale e politica di Libera per rafforzare politiche di welfare e prossimità che sottraggono consenso alle mafie in tutte le loro espressioni.

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Eventi cittadini

A Taranto, Dominate the water: un ponte verso i Giochi del Mediterraneo 2026

31 Ago 2023

Il nuoto in acque libere farà parte del programma dei Giochi del Mediterraneo 2026. Se ne è parlato a Palazzo di città in occasione della presentazione della tappa tarantina di Dominate the water, il circuito ideato e promosso dal campione olimpico e del mondo Gregorio Paltrinieri, per il secondo anno consecutivo si svolgerà a Taranto i prossimi 16 e 17 settembre.

La tappa è organizzata dalla Mediterraneo Sport Taranto  e rientra nei Grandi eventi sportivi della Regione Puglia – assessorato regionale allo Sport. Partner istituzionali sono: Regione Puglia, Comune di Taranto, Marina Militare,  Comitato Giochi del Mediterraneo 2026, Autorità di sistema portuale del mar Jonio, Capitaneria di porto-Guardia costiera, Inail, Coni, Sport e Salute, Comitati Italiano Paralimpico, campagna “Allenati contro la violenza”. Partner commerciali locali sono: Five Motors, Pu.ma Trading, Renexia, Star Suite, Nadir, Graphilandia.

Paltrinieri avrebbe dovuto collegarsi in diretta, ma è stato trattenuto dai suoi tanti impegni. È intervenuto, però, Stefano Rubaudo, coordinatore tecnico della nazionale di nuoto-settore fondo. Proprio Rubaudo ha auspicato l’inserimento del nuoto in acque libere nei Giochi. “Non gareggiare nello splendido mare di Taranto – ha detto – sarebbe un peccato. Taranto è una città bellissima che va scoperta e conosciuta; lo scorso anno è stata la tappa più significativa di Dominate the water. Lo sport e, in particolare, competizioni in acque libere come Dominate the water, possono dare un grosso contributo in questo senso”.

Immediata la replica di Elio Sannicandro, direttore generale del Comitato Giochi del Mediterraneo. “Siamo ben oltre gli auspici – ha sottolineato – certamente il nuoto in acque libere farà parte del programma dei Giochi del Mediterraneo 2026. Stiamo lavorando anche su tutte le altre discipline sportive che si svolgono in mare, perchè il mare è l’elemento identitario forte di Taranto, strettamente collegato alla visione complessiva dei Giochi e alla prospettive di sviluppo del capoluogo ionico”. Nel futuro prossimo del capoluogo ionico potrebbe esserci anche un altro grande evento sportivo legato al mare e al nuoto. A lanciare la proposta è stato Massimo Donadei direttore generale del comitato che organizza la tappa tarantina di Dominate the water. “Abbiamo una consolidata esperienza nel settore – ha detto – per cui ci candidiamo a pieno titolo ad ospitare una prova di nuoto in acque libere di respiro europeo e internazionale”. L’ipotesi è stata salutata con favore da Sannicandro e da Rubaudo.
 
Il vicesindaco di Taranto, Fabrizio Manzulli ha evidenziato “l’importanza di grandi eventi come Dominate the water che vanno oltre gli aspetti sportivi, coniugando al loro interno la promozione del territorio e l’attenzione verso gli ecosistemi marini tanto preziosi e tanto delicati”. L’assessore comunale allo Sport, Gianni Azzaro ha sottolineato, invece, “la stretta connessione tra questa manifestazione ed i Giochi del Mediterraneo del 2026. La valorizzazione e la promozione della risorsa mare è, infatti, uno degli asset principali dell’azione dell’Amministrazione Melucci”.
 
Taranto è la seconda tappa di Dominate di water che comprende anche Cattolica (Rimini), Mondello (Palermo) e Talamone (Grosseto). Al circuito partecipano i più forti nuotatori italiani ed esteri. Oltre agli aspetti agonistici, molto importante è l’attenzione per la sostenibilità ambientale attraverso iniziative dedicate. Dominate the water utilizza, inoltre, materiali riciclati per minimizzare al massimo l’impatto ambientale e svolge opera di sensibilizzazione per la valorizzazione e la difesa dell’ecosistema marino, delle spiagge e delle coste italiane. Partner di Dominate the water sono: Arena, UnipolSai,  Granarolo, Culligan, Segafredo, Marevivo,  Nuoto.com, Dstech, Explus, Ecoplasteam.

“Si tratta di un grande evento sportivo sostenuto dalla Regione Puglia – ha ricordato il consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio –  siamo orgogliosi e contenti che un campione come Paltrinieri e il circuito da lui ideato, abbia scelto per la seconda volta Taranto a conferma dell’ottimo lavoro svolto dalla Mediterraneo Sport in veste di società organizzatrice e dal lavoro di squadra messo in campo da istituzioni e partner privati”.

Numerose le novità di quest’anno. Cambiano i percorsi e la base operativa che non sarà il Castello aragonese, ma la Lega Navale di Taranto. Gli atleti nuoteranno ancora una volta nello splendido scenario del canale navigabile, del Ponte girevole e del Castello aragonese. Uno spettacolo unico e suggestivo per gli spettatori che potranno seguire la competizione  da corso Due mari e dal Lungomare. Su corso Due mari, nel tratto compreso tra il Ponte girevole e il monumento ai marinai, sarà allestito il Villaggio 2Mari con gli stand degli sponsor e dei partner, nel quale si svolgeranno anche momenti di intrattenimento musicale.

Una novità di grande importanza è la partecipazione contestuale alle gare degli atleti con disabilità resa possibile grazie al montascale che sarà installato e collaudato nei prossimi giorni alla Lega Navale, realizzato con il fondamentale contributo dell’Inail Regionale e la partecipazione dell’impresa Cassalia. “Una conquista di civiltà – secondo il presidente della Lega Navale, Flavio Musolino – che consentirà di abbattere una barriera architettonica che finora ha impedito la piena e totale fruizione di questo angolo di città da parte di tutti”. “Siamo felici – ha ricordato Giuseppe Gigante, direttore regionale Inail – di aver partecipato alla realizzazione di questa importante infrastruttura che sarà utilizzata per questo evento sportivo, ma che poi resterà a beneficio della comunità tarantina”.

Centrale sarà anche quest’anno la collaborazione della Marina Militare. Il comandante Cosimo Viscardi ha portato il saluto dell’ammiraglio Biaggi ed ha ribadito “il forte legame tra la Marina Militare e la città di Taranto. Dominate the water, sarà inoltre, l’occasione per testare l’utilizzo di un versante di banchina del Canale navigabile, normalmente poco fruibile. Un ennesimo valore aggiunto per un rapporto di collaborazione sempre proficuo”.

Tre le tipologie di percorso: sabato 16 settembre alle 9.45, al via gli agonisti sulla distanza del miglio marino (1.850 mt); alle 10 partiranno Master e non tesserati. Alle 16 prenderà il via la gara Kids (7/13 anni) su un circuito di 450 metri.
Domenica 17 settembre alle 9.45 agonisti di nuovo in acqua sulla distanza di 3 km. Alle 10 lo start per Master e non tesserati. Questa gara rientra anche nel circuito nazionale Fin (Federazione italiana nuoto) Grand Prix Italia Open Water.

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Giornata mondiale

Il Rinnovamento nello Spirito celebra sabato 2 la Giornata di preghiera per la cura del Creato

31 Ago 2023

di Angelo Diofano

La 18.ma Giornata di preghiera dedicata alla cura del Creato sarà celebrata dal Rinnovamento nello Spirito nella serata sabato 2 settembre sul piazzale antistante il santuario della Madonna di Fatima, a Talsano. Il primo momento dell’iniziativa prevede alle ore 19 la santa messa presieduta dal parroco don Pasquale Laporta. Seguirà l’adorazione eucaristica, con momenti di preghiera incentrati sul tema proposto quest’anno da papa Francesco, “Che scorrano la giustizia e la pace”, ispirato a un testo del profeta Amos, che rivela il desiderio di Dio per noi: che regni la giustizia, essenziale per la nostra vita come l’acqua lo è per la nostra sopravvivenza fisica.

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Festeggiamenti patronali

A Pulsano, il 7 e 8 settembre, la festa patronale della Madonna dei Martiri e San Trifone

30 Ago 2023

Il programma religioso e civile per la festa patronale della Madonna dei Martiri e San Trifone del 7 e 8 settembre 2023, si è arricchito ulteriormente di novità.
Il parroco don Franco Damasi per l’occasione ha rivolto alla comunità pulsanese un augurio fraterno: “Quest’anno vogliamo elevare ai nostri santi patroni una preghiera particolare che portino unità nella nostra comunità, nelle nostre famiglie, aiutino ciascuno di noi a riallacciare i legami usurati dell’orgoglio e dell’egoismo, a costruire con generosità ponti verso gli altri, buttando giù invece i muri che ostacolano il cammino verso una vera fraternità”
Di seguito il programma religioso e civile.
*Dal 30 agosto inizio Novena, nella parrocchia Santa Maria La Nova di Pulsano: ore 18.30 santo rosario e alle ore 19 celebrazione della santa messa.
*6 settembre ore 20.30 nella chiesa Santa Maria La Nova concerto di musica sacra per organo, tromba e voce.
 *7 settembre* durante la santa messa delle ore 19 consegna delle chiavi da parte del sindaco, Pietro D’Alfonso, ai santi patroni. Ore 20.30 spettacolo musicale in piazza Castello delle band “Napolatino” e “Via Mazzini Mina tribute band”
 *8 settembre, solennità della Madonna dei Martiri e San Trifone, sante messe ore 7.30-9.30-11.30-20.00; ore 17 celebrazione Vespri solenni, a seguire la processione in onore dei santi patroni accompagnata per le vie del paese dal ‘Gran concerto bandistico Biagio Abbate – Città di Bisceglie’ ; ore 20 santa messa e a seguire concerto lirico-sinfonico in piazza Castello.
Al termine della serata, spettacolo di fuochi pirotecnici.

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Emergenze sociali

Alimentazione: per l’inflazione, la situazione è sempre più critica

Cresce la spesa per acquistare il cibo, ma il carrello della spesa si fa sempre più striminzito

foto Siciliani-Gennari/Sir
30 Ago 2023

di Andrea Zaghi

I dati non sono aggiornati all’ultimo minuto, ma non cambiano nella sostanza e di sicuro non in meglio. In Italia il numero di persone – di ogni età -, che sono costrette a fare le file fuori da mense e punti di distribuzione di cibo è aumentato negli ottimi mesi e continua ad aumentare. Così, mentre milioni di italiani si apprestano in questi giorni a tornare dalle vacanze che in qualche modo sono riusciti a fare, altri milioni, come ogni giorno, si apprestano a fare i conti e a chiedersi se riusciranno ad arrivare a fine mese, ma anche solo a fine settimana. Una parte del Paese, una sostanziosa parte dell’Italia, continua, in altre parole, ad avere fame.

Bastano pochi numeri per capire. Stando ad alcuni calcoli effettuati qualche settimana fa dai coltivatori diretti, sarebbero oltre tre milioni le persone che, in varia forma, hanno chiesto aiuto per mangiare. In dodici mesi, attraverso le numerose forme di solidarietà comunque presenti in Italia, sarebbero state distribuite circa 92mila tonnellate di cibo. I bambini sotto i 15 anni che hanno bisogno di assistenza per l’alimentazione sarebbero oltre mezzo milione; gli anziani poco meno. Circa il 20% di chi ha fame arriva dall’estero; mentre cresce la porzione di italiani che, magari fino a poco tempo fa, erano in condizioni di relativo sostentamento e che adesso sono precipitati. Si ingrossano le file dell’Italia della povertà. E, stando alle ultime previsioni di un po’ tutte le componenti del vasto mondo della solidarietà (prima tra tutte, ad esempio, la Caritas), queste compagini paiono destinate ad ingrossarsi ancora di più.

L’immagine più chiara di quanto sta accadendo è forse quella fornita da Coldiretti: cresce la spesa per acquistare il cibo, ma il carrello della spesa si fa sempre più striminzito (almeno per una certa parte della popolazione). I dati più consolidati, per ora, parlano di una crescita della spesa pari a 4 miliardi di euro (gennaio-giugno 2023) pari ad un aumento del 7,3% dell’esborso, che si confronta con una diminuzione delle quantità di alimenti acquistate pari al 4,7%. Ad uscire delle borse della spesa sono soprattutto gli alimenti freschi e quelli di maggiore qualità; si fanno spazio, invece, i cosiddetti cibi low cost non sempre perfettamente controllati e dalle origini più disparate. Costretti dal portafoglio sempre più vuoto, gli italiani spesso rinunciano alle buone tradizioni attente alle qualità di ciò che arriva in tavola.

Ancora i coltivatori diretti, facendo riferimento ai dati Istat sull’inflazione a luglio, pongono due altri dati che chiariscono tutto: l’aumento dei prezzi della frutta pari al 13,8 % e pari al 19,8 % per la verdura. Balzi in alto dei prezzi che mettono fuori dalle capacità di acquisto altri italiani. E che, probabilmente, non saranno gli ultimi visto che la produzione agricola deve dal canto suo fare i conti con un clima non certo favorevole e con costi di produzione e trasporto altrettanti impegnativi.

Accanto a tutto questo, sempre in Italia, accade anche dell’altro. Nelle nostre case si gettano mediamente ogni anno – spiega ancora Coldiretti – oltre 27 chili di cibo per abitante. La frutta è l’alimento più sprecato in Italia, con 1,2 chili a testa, seguita dal pane con oltre 0,8 chili pro capite e poi da insalata, verdure, aglio e cipolle con perdite economiche nei bilanci delle famiglie per quasi 6,5 miliardi di euro (fonte Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna e di Last Minute Market da Borsa Merci Bologna 2023).

Quanto accade in Italia, è, in definitiva, qualcosa di molto grave e pericoloso anche per la tenuta sociale del Paese e che fa a pugni, tra l’altro, con talune affermazioni che cercando di raffigurare situazione diverse. Affermare, per esempio, che “spesso i poveri mangiano meglio, perché comprano dal produttore e a basso costo prodotti di qualità”, come è stato detto recentemente, corrisponde a qualcosa di molto distorto e fuorviante. Ma a questo punto che fare? Incrementare gli accordi di filiera e dare ancora più risorse alla produzione agricola (anche dal punto di vista tecnico e attrassero il Pnrr), appare essere l’indicazione di Coldiretti oltre che del resto della filiera agroalimentare nazionale; aumentare la rete della solidarietà economica e sociale è, invece, compito di tutti noi.

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Emergenze sociali

Mascolinità tossica vs virilità autentica

30 Ago 2023

di Alessandro Di Medio

In questa ardente fase finale dell’estate, anche per l’orrenda gravità dello stupro perpetrato a Palermo da sette ragazzi ai danni di una diciannovenne, la questione delle violenze di giovani su giovani è l’hot topic quotidiano di praticamente tutti i mezzi di comunicazione. Ogni giorno i giornali riportano casi di ragazze che hanno subito violenze o molestie in feste, su spiagge, in locali, ecc. Si percepisce che questo problema sociale ci tocca e ci indigna, e ognuno in questo periodo si sente in dovere di dare il suo contributo. Persino Rocco Siffredi, che non richiede certo presentazioni, ha fatto un accorato appello affinché, per salvare i giovani dalla corruzione, si chiudano quanto prima i siti porno gratuiti, limitando molto l’accesso a quelli a pagamento. C’è da chiedersi se il suo appello sia del tutto disinteressato, visto che lui opera principalmente nel secondo tipo di canali, ma è pur vero che la sua denuncia del pericolo per i più giovani di confondere realtà e finzione è importante, rimarcando, con una dovizia di dettagli da par suo, che tutto nella pornografia è fittizio, abusante, distorto, e che questo non può che danneggiare la crescita psico-affettiva dei ragazzi. Ovviamente la soluzione proposta da Siffredi non ci convince, perché secondo quella mentalità paternalistica per cui se i giovani si drogano, anziché aiutarli a capire perché lo fanno, si prova a regolamentare lo spaccio di droga, lui pensa di poter aiutare i ragazzi facendo pagare l’accesso ai siti.

Capiamo che il sig. Rocco Siffredi di meglio non saprebbe proporre, ma la vera soluzione a questa piaga di cui temiamo non si parlerà più al mutare dei trend, come già dicevamo in un precedente articolo, non è nell’arginare i consumi devianti, ma nello sfidare i giovani a un radicale mutamento di prospettiva, mutamento che non può avvenire in un giorno, ma che richiede un percorso e un accompagnamento competente sia psicologico che spirituale che dura tutta la vita, e che corrisponde all’esperienza cristiana quale maturazione ed evoluzione dell’uomo in quanto persona, ovvero essere fatto di relazioni a immagine del Dio fatto di relazioni, la Trinità.

Si tratta, in altri termini, di aiutare i ragazzi (e le ragazze) a crescere, perché nel lessico cristiano autentico “spirituale”, “adulto” e “maturo” sono sinonimi: la persona spirituale è la persona libera dalla tirannide della sua puerile carne e, in quanto libera, capace di disporre di sé e di amare, cioè di dare la vita anziché prenderla. “Dare la vita” significa anzitutto “generare”, cioè “produrre una nuova vita”, ma anche “dare via la vita”, ovvero “morire per”. La persona matura, cioè adulta, cioè capace di prendersi cura, cioè spirituale, è quella che ha imparato a dare la propria vita perché altri abbiano la vita.

Non si deve dare a questa idea un’accezione necessariamente supereroistica, idealizzante, che sarebbe utile soltanto a non considerare per sé questa opzione. È spiritualmente adulta la persona che, avendo imparato a immedesimarsi negli stati altrui, sa spostare il baricentro della sua attenzione sull’altro; è maturo chi impara a prendersi cura, chi subordina la gratificazione immediata a un bene che vede in prospettiva. Quando ci siamo sentiti amati, è perché abbiamo incontrato qualcuno così.

E questo ci porta a dover smascherare un grande equivoco inoculato da un certo paradigma deviante che non di rado infetta anche non pochi sedicenti credenti. Se infatti è vero che gli stupri (e tutte le forme di abuso) esprimono una mascolinità tossica, l’errore di certe letture è l’equazione “mascolinità = mascolinità tossica”, e dunque l’unica soluzione sarebbe l’evirazione di fatto dei maschi.

Il maschio agognato da questa prospettiva che trae forza dalla paura suscitata dai violenti casi di cronaca, è quello che chiede scusa in continuazione, che si vergogna di essere un uomo, che ha paura della sua stessa forza: basta vedere qualunque prodotto mediatico attuale, ed è chiaro che essere un uomo significa essere colpevole. Si vuole un uomo che della sua forza mantenga solo gli aspetti estetici, eventualmente accettabili per le donne, un uomo addomesticato, carino e innocuo.

Paradossalmente è proprio questa concezione a favorire la crescita di maschi devianti e pericolosi, perché se si cresce un ragazzo insegnandogli ad avere paura della propria forza, questa diverrà un’energia ingestibile in lui e potrebbe portarlo a vere e proprie scissioni.

In modo analogo, è il maschio imbellettato, coccolato, portato ad accentuare aspetti estetici di superficie, sempre e solo circondato da donne che occupano interamente il suo orizzonte, e tenuto alla larga dai “maschiacci” sistematicamente denigrati ai suoi occhi (spesso a partire dalla squalifica delle figure paterne), quello che rischia di più di rimanere infantile e di strutturare una mentalità narcisistica, per la quale lui è l’unico e il suo piacere un diritto – e i diritti, si sa, non si possono negare… anche quando lei dice di no.

La verità è che l’unico antidoto alla mascolinità tossica tipica dei maschi che non sono mai cresciuti è una virilità autentica, per quale l’uomo impari ad abitare se stesso e la sua forza con fiducia e comprenda che quella forza gli è data per proteggere chi gli è caro, fino al costo della propria vita. Non saranno mai gli uomini veri a perpetrare stupri, ma le parodie di uomini soggiogati da desideri che avvertono come più grandi di loro, oppure pieni di rabbia segreta e inascoltata verso le donne che ritengono colpevoli di averli “castrati”.

La vera mascolinità e la vera femminilità vanno ben oltre la mera affermazione dei propri caratteri, sono espressioni positive e complementari di cura, quella cura di quel “giardino di Dio” che è il mondo, e che proprio agli archetipi del maschio e della femmina, Adamo ed Eva, Dio aveva affidato come compito originario.

Insegniamo ai nostri ragazzi a essere veri uomini – e alle nostre ragazze a essere vere donne –, insomma, insegniamo ai nostri giovani a crescere e ad accogliere la dimensione adulta dell’amore, e daremo alla nostra società la possibilità di un futuro di pace e di comunione che la cronaca attuale ci descrive come quotidianamente compromesso a causa delle più violente espressioni di un’umanità immatura e futilmente edonista.

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Popolo in festa

Festa dei Santi Medici e di San Michele Arcangelo a Montemesola

30 Ago 2023

di Angelo Diofano

Si svolgono in questo fine settimana, 2 e 3 settembre, a Montemesola, i festeggiamenti in onore dei Santi Medici Cosma e Damiano e di San Michele Arcangelo organizzati dalla parrocchia di Santa Maria della Croce (parroco don Andrea Casarano), della confraternita di San Michele Arcangelo (priore, Vincenzo Saracino) e dell’apposito comitato (presidente onorario, Michele Guida).

Sabato 2 alle ore 17.30, si terrà la solenne processione dei Santi Medici Cosma e Damiano; al termine, alle ore 19, solenne celebrazione eucaristica.

Domenica 3 , sante messe alle ore 8 e alle ore 11; alle ore 17.30, solenne processione di San Michele, la cui immagine sarà scortata dalla Polizia di Stato, di cui l’Arcangelo è il celeste patrono; al termine, alle ore 19, solenne celebrazione eucaristica.

Per festeggiamenti esterni, sabato 2 in piazza 4 Novembre, spettacolo musicale della Celentano Tribute Show “Il Re degli Ignoranti”.

Domenica 3, alle ore 21, in zona Visciolo, fuochi pirotecnici della ditta Itria Fireworks di Martina Franca; alle ore 21.30, in piazza 4 Novembre, spettacolo musicale della Ligabue Tribute Band “Libera Nos a Malo”; alle ore 23, estrazione della lotteria di San Michele.

Nelle due giornate presterà servizio l’associazione musicale “Francesco Trani” di Montemesola. Le luminarie sono state allestite dalla ditta “Nuova Elettro Luminarie” di Angelo e Beatrice Fabrizio di Sandonaci-Brindisi.

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Emergenze ambientali

Le regole della Commissione Ue per la pesca nel Mar Baltico: protezione ambiente marino, tutela consumatori, sostegno a settore economico

foto Sir/Marco Calvarese
30 Ago 2023

La Commissione europea adotta la proposta sulle possibilità di pesca per il 2024 nel Mar Baltico. La proposta – che riguarda un importante settore economico europeo, la protezione dell’ecosistema marino e che attiene anche alla tutela dei consumatori – risponde a una valutazione scientifica sulla situazione disastrosa di “diverse attività di pesca”. Lo comunica in una nota l’Esecutivo Ue. La Commissione propone “le catture totali ammissibili (Tac) e le quote per tre dei dieci stock gestiti nel Mar Baltico”. Si propone di “aumentare le possibilità di pesca del salmone nel Golfo di Finlandia del 7%, di diminuire la pesca del salmone nel bacino principale del 15% e di ridurre le catture di aringhe nel Golfo di Riga del 20%”. Mentre, per merluzzo occidentale, merluzzo orientale, aringa occidentale, aringa di Botnia, aringa centrale, spratto e passera di mare, la Commissione ha richiesto “ulteriori informazioni” al Consiglio internazionale per l’esplorazione dei mari (Ciem) considerando che “il merluzzo viene catturato insieme ai pesci piatti e l’aringa insieme allo spratto”. Si stabiliranno successivamente le proposte per le altre quote. “Dobbiamo tutti intervenire affinché i pescatori locali possano nuovamente contare su stock ittici sani per il loro sostentamento. La legislazione ambientale Ue deve essere pienamente applicata se vogliamo cambiare la situazione attuale del Baltico. Per questo, ho invitato i ministri dell’Ambiente e della pesca dei Paesi Ue che si affacciano sul Mar Baltico alla conferenza ‘Il nostro Baltico’ il 29 settembre a Palanga, in Lituania”, ha detto il commissario Ue per l’Ambiente e la pesca, Virginijus Sinkevičius.

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Udienza generale

L’udienza generale di papa Francesco di mercoledì 30 agosto

foto Vatican media/Sir
30 Ago 2023

“Il 1° settembre, si celebra la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, inaugurando il Tempo del Creato che durerà fino al 4 ottobre, festa di san Francesco d’Assisi. In quella data ho intenzione di pubblicare un’esortazione. Una seconda Laudato si’”. Lo aveva detto per la prima volta, durante un’udienza privata, nei giorni scorsi. Al termine dell’udienza di mercoledì 30 agosto, papa Francesco ha indicato la data. Prende forma così il lancio della seconda parte dell’enciclica. “Uniamoci ai nostri fratelli e sorelle cristiani nell’impegno di custodire il Creato come dono sacro del Creatore – ha aggiunto -. È necessario schierarsi al fianco delle vittime delle ingiustizie ambientali e climatiche, sforzandoci di porre fine all’insensata guerra alla nostra Casa comune, che è una guerra mondiale terribile. Esorto tutti voi a lavorare e pregare perché essa abbondi nuovamente di vita”.

La catechesi su Kateri Tekakwitha

Papa Francesco stamani, durante l’udienza generale nell’Aula Paolo VI, ha ripreso il ciclo di catechesi “La passione per l’evangelizzazione: lo zelo apostolico del credente” e incentrato la sua meditazione sul tema “Pregare e servire con gioia: Kateri Tekakwitha, prima santa nativa nordamericana”. “L’evangelizzazione spesso inizia così: con gesti semplici, piccoli, come i genitori che aiutano i figli a imparare a parlare con Dio nella preghiera e che raccontano loro il suo amore grande e misericordioso”, ha detto.
Dopo aver ripercorso la biografia della santa, il papa ha sottolineato come “la testimonianza del Vangelo non riguarda solo ciò che è piacevole; dobbiamo anche saper portare con pazienza, con fiducia e speranza le nostre croci quotidiane”.

“La pazienza è una grande virtù cristiana – ha aggiunto parlando a braccio -. Chi non ha pazienza non è un buon cristiano”.

Il modello indicato è proprio quello della vita di Kateri Tekakwitha, che “ci mostra che ogni sfida può essere vinta se apriamo il cuore a Gesù, che ci concede la grazia di cui abbiamo bisogno per proseguire nel cammino della vita cristiana con fedeltà e perseveranza”. “Pazienza e cuore aperto a Gesù, questa è una ricetta per vivere bene”, ha aggiunto. Nella missione dei gesuiti in cui viveva vicino Montreal, il papa ha ricordato che Kateri partecipava alla messa ogni mattina, dedicava tempo all’adorazione davanti al Santissimo Sacramento, pregava il Rosario e viveva una vita di penitenza. “Queste sue pratiche spirituali impressionavano tutti alla Missione; riconobbero in Kateri una santità che attraeva perché nasceva dal suo profondo amore per Dio”.

La santità nella vita quotidiana. Santità e servizio sono stati temi al centro della catechesi. “È proprio della santità attrarre – ha ribadito il papa -. Dio ci chiama per attrazione. Dio attrae e lei ha sentito questa grazia dell’attrazione divina. Sempre la fede si esprime nel servizio”. Soffermandosi sulla vita di Kateri, il Pontefice ne ha ricordato il voto di verginità perpetua pronunciato il 25 marzo 1679, solennità dell’Annunciazione. “Questa sua scelta rivela un altro aspetto dello zelo apostolico: la dedizione totale al Signore. Certo, non tutti sono chiamati a fare lo stesso voto di Kateri; tuttavia, ogni cristiano è chiamato ogni giorno a impegnarsi con cuore indiviso nella vocazione e nella missione affidatagli da Dio, servendo Lui e il prossimo in spirito di carità”. Quindi, Francesco ha indicato la santa nordamericana come esempio: “La vita di Kateri è un’ulteriore testimonianza del fatto che lo zelo apostolico implica sia un’unione con Gesù, alimentata dalla preghiera e dai Sacramenti, sia il desiderio di diffondere la bellezza del messaggio cristiano attraverso la fedeltà alla propria vocazione particolare”. “Anche noi, dunque, traendo forza dal Signore, come ha fatto Santa Kateri Tekakwitha – ha concluso -, impariamo a compiere le azioni ordinarie in modo straordinario e così a crescere ogni giorno nella fede, nella carità e nella zelante testimonianza di Cristo”.

“Ognuno di noi è chiamato alla santità, alla santità di tutti i giorni, alla santità della vita cristiana comune”.

Il pensiero per l’Ucraina. Infine, al momento dei saluti in lingua italiana, Francesco è tornato a esprimere la costante “vicinanza e preghiera” per la “cara e martoriata Ucraina”, “così provata da grande sofferenza”. Parole che assumono un significato ancora maggiore, dopo la chiarificazione della Santa Sede in merito a un suo videomessaggio a un gruppo di giovani russi.

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